Parte 21: Moët & Chandon.

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Mi guardo allo specchio, il mio taxi sarà qui fra 10 minuti e io non sono minimamente pronta.

Cioè il vestito è perfetto, i miei Jimmie Choo neri sono favolosi, la collana di Versace che mia zia mi ha regalato al mio compleanno è lucidata e perfetta.

IO, PSICOLOGICAMENTE, NON SONO AFFATTO PRONTA.

Ho un problema con gli eventi sociali: io non so relazionarmi con le persone nuove e ai Gala o agli eventi se ne incontrano a palate.

Il mio cellulare squilla, segno che il mio taxi è arrivato.

Già, vado in taxi perché trovo ipocrita arrivare ad un evento di beneficenza in limousine.

Hai addosso un vestito che costa due terzi dell'appartamento in cui vivi.
Dettagli irrilevanti.
"Okay Astrid, puoi farcela." Sussurro a me stessa guardandomi allo specchio.
Andiamo.


Scendo dal taxi nel modo più elegante possibile e vedo una folla di fotografi e giornalisti davanti all'entrata del palazzo.
"Astrid!" Urla Jules che corre verso di me abbracciandomi facendo girare tutti i giornalisti verso di noi.

Avevo già detto che odio i giornalisti?
Io odio, odio, odio i giornalisti, fatevi una vita insomma!

"Jules! Tom, è un piacere rivederti." Lo saluto notando lui dietro alla snella figura della mia migliore amica.
"Jules parla in continuazione di te. E' un piacere."

Saliamo le scalinate e madre Chanel solo sa quanto odio gli abiti lunghi.

"Astrid! Guarda chi c'è là!" Urla Jules decisamente troppo forte, così forte che il diretto interessato si gira verso di noi e incrocia il mio sguardo.

Devi ammettere che è proprio un bel giovane.

Scusa ma quanti anni hai? Mi ricordi la nonna Patty.

Sto solo cercando di farti capire che è un figo da paura e che i vostri figli sarebbero stupendi.

Esci dalla mia testa ti imploro.

Fidati, a volte vorrei farlo.

Sta venendo verso di me.

Oh no, no, no Spencer Williams stai lontano da me.

"E' un piacere rivederti Johanson."

Faccio un respiro profondo prima di girarmi verso di lui.

Okay Astrid, ce la puoi fare.

"Williams, vorrei poter dire lo stesso."
Ridacchia e mi porge un flute dello champagne Veuve Clicquot, inclino la testa verso sinistra.

"Oh Spencer mi deludi, lo sai che preferisco il Moët & Chandon!" Esclamo prendendo comunque la flute e buttando giù metà del suo contenuto.

"Vacci piano, ti devo ricordare cosa è successo alla festa del diploma?"

Forse quella sera avevo buttato giù un po' troppo Scotch mischiato a della Tequila e forse sono finita nella fontana davanti alla scuola con Brett Ryans e, sempre forse, ho tirato a Mizzie uno schiaffo perché faceva la gatta morta con il mio attuale ex ragazzo.

Era una brutta settimana, potete biasimarmi.

Lo guardo e poi mando giù anche il restante: "Tranquillo Spencer, più è costoso meno è alcolico, dovresti saperlo." Rispondo facendogli l'occhiolino.

"Astrid vieni a salutare Josh, ha chiesto di te. Te la rubo per qualche minuto Williams."
Grazie Dio per avermi mandato qualcosa di buono nella vita.

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