Parte 29: Jean ed Hepbourne Senior.

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"George? ASTRID DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE SEI." Ordina facendo girare non poche persone verso di noi.

"Io sono.. beh.." Cerco di inventarmi qualcosa quando il Sig. Hepbourne ha la grande idea di prendere il mio cellulare fra le sue mani: "Te lo dico io dov'è, nel mio studio legale a importunare mio figlio!"

COSA?

"IO STAREI IMPORTUNANDO SUO FIGLIO? E' LUI CHE MI HA CHIESTO DI VENIRE QUI. E MI RIDIA IL MIO CELLULARE." Urlo decisamente troppo forte: "Tua figlia è una maleducata!" Urla a mia madre: "Papà!" Lo riprende Nate.

"Tuo figlio è un adescatore!"

"Mamma!" Urlo cercando di richiamare la sua attenzione.

"Non parlare così di mio figlio! E' tua figlia che si trova nel mio studio legale!"

Questa scena sta cominciando a diventare ridicola.

"Le ho chiesto io di aiutarmi con una causa!" Sbotta il diretto interessato.

"Ah tuo figlio è lì? Stai lontano da mia figlia!"

"Complicato visto che abitiamo attaccati Jean."

Ha chiamato mia madre Jean.

Ha chiamato.

MIA MADRE.

Jean.

Beh è stato bello conoscerti.

"COSA? GEORGE PASSA SUBITO IL TELEFONO A MIA FIGLIA. E DI A TUO FIGLIO DI NON PARLARMI CON QUEL TONO!"

Prendo il telefono in mano: "ASTRID JEAN CECILIA SOCCERS-JOHANSON."

Ecco, sono fottuta.

Sulla mia tomba scrivete: "Tanto vi odiava tutti." Okay?

"Mamma non cominciare ti prego." Cerco di smorzarla un po'.

Fallendo miseramente.

"SBAGLIO O TI AVEVO DETTO DI STARE LONTANA DAL FIGLIO DI CÉLINE MAYORN?!" Roteo gli occhi: "E NON FARE COSI'! PRIMA CHE IO DECIDA DI RIPORTARTI IMMEDIATAMENTE QUI."

"Mamma non ho più 16 anni! Non sono una bambina e non è mica il capo di una famiglia mafiosa insomma!" Urlo al telefono.

"E' PEGGIO!" O mio dio quanto è drammatica questa donna.

"Hai preso la tua drammaticità da lei vero?" Mi chiede Hepbourne Jr.

"Ti sembra il momento di fare lo spiritoso Nathaniel?! Non aiuti."

"Oh scusa." Prendo 3 secondi per respirare e poi torno al telefono con mia madre: "Mamma, non credo che un avvocato di Parigi possa essere peggio di un capo mafioso." Noto che si è spostata nel suo ufficio.

"Non è lui il problema lo sai! E' quella sgualdrina di sua madre!"

Il padre di Nate si avvicina minacciosamente a me: "No, no, papà lei non c'entra nulla, è sua madre il problema." Dice parandosi davanti a me: "Non parlare così di mia moglie mi hai sentito Jean!?"

"Allora dovresti dire a tua moglie di non rubare i vestiti della mia collezione, okay Georgie?"

"Anche l'umorismo pungente l'hai preso da lei vedo."

Gli tiro un ceffone dietro alla nuca.

"Smettila."

George prende, di nuovo e senza il mio permesso aggiungerei, il mio cellulare dalle mie mani: "Potresti fare qualcosa?" Chiedo allo spilungone davanti a me: "Sei tu quella che stava per entrare nell'esercito!"

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora