Parte 58: L'affare è concluso.

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Mi tolgo i tacchi e mi alzo in piedi, evitando di cadere dal balcone magari.

Prendo in mano il mio cellulare, devo richiamare Nate, mi ha richiamato altre due volte dopo che gli ho risposto.

Vado verso la cucina e pigio il pulsantino rosso sul mio cellulare, mettendo in vivavoce.

Lui risponde praticamente subito: "Ero in riunione Nathaniel, cosa c'è?" Mi invento con una sfumatura autoritaria nella mia voce, prendendo un sorso d'acqua.

Ugh, ho tutto il mascara sbavato.
Promemoria: mai più indossare mascara non-waterproof.

"Tuo fratello mi ha chiesto di avvisarti che entro le.. cos'era? Le 20:00 se non sbaglio, devi essere a casa sua o qualcosa di simile." Mi fa sapere con tono disinvolto: "E come mai lo ha chiesto a te?" Non mi convince per nulla tutta questa confidenza fra lui e mio fratello.

Mio fratello odia tutti gli esseri umani di sesso maschile che mi stanno intorno.

Come tutti i fratello maggiori, suppongo.

"C'è qualcosa che non va?" Risponde alla mia domanda con un'altra domanda.

Sospetto, molto sospetto: "Non hai risposto alla mia domanda." 

"Tu non hai risposto alla mia." Oh Hepbourne sei stressante.

"Quindi nessuno di noi avrà delle risposte, posso almeno sapere perché devo andarci? Alec abita fuori città, ci metterò almeno un'ora per arrivarci!" Piagnucolo, odio stare in macchina per troppo tempo, soprattutto da sola.

"Non me l'ha detto, sicura di stare bene? Sei strana." Capite perché odio stare al telefono con le persone? 

Giusto perché voi lo sappiate: non sono gli occhi "lo specchio dell'anima", ma la voce.
Davanti ad una persona puoi fingere, dietro ad uno schermo un po' meno.

"Tu hai le visioni Hepbourne, dovresti dormire di più." Comincio a camminare all'interno del mio appartamento: che ore sono?

Già le 17:26?

Devo farmi una doccia.

"Sei tu che hai le visioni, io dormo benissimo." Io no ho le visioni!

Cioè parlo da sola e le orecchie mi fischiano in continuazione ma non ho le visioni! 

"Non preoccuparti Hepbourne, io dormo come un angioletto." Gli sorrido fastidiosamente anche se lui non può vedermi: "Si Lilith come no."

"Lilith come la prima moglie di Adamo? Sei carino a pensare che mi dia fastidio essere chiamata come quella favolosa donna." Lilith è la migliore.

Se non sapete chi sia, andate a farvi una bella ricerca, quella donna è fantastica.

"Hai detto che sono carino?" Domanda incredulo.

"Dico tante cose che non penso." Controbatto io.

"Io la ricordo diversamente, ricordo perfettamente anche quando sei-" Chiudo la chiamata, interrompendolo a metà.

Sono estremamente sicura che ora ha stampato sulla faccia uno dei suoi ghigni irritanti che mi fanno venire voglia di prenderlo a schiaffi 

Ugh, devo farmi una doccia.

***

Dopo essermi fatta una doccia ho provato a chiamare Alec che, in modo direi anche troppo evasivo, mi ha detto che ne avremmo parlato di persona.

Sono quasi arrivata a casa di Alec, è l'unico di noi che non vive in centro ma in periferia, a dire il vero abita praticamente nel Jersey e non più a New York, in una villetta a tre piani dalle mura bianche, ovviamente gliel'ho arredata io.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora