Parte 73: Quella bambina è morta.

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Nathaniel POV's

"Scacco matto!" Esclama Reed senza preavviso.

Guardo la scacchiera di fronte a me: "Tu sei-" 

"Migliore di te? Si." Questo è mio fratello.

"Non è vero, hai avuto fortuna." Cerco di giustificarmi in qualche modo, la verità è che l'ho fatto vincere anche se lui non lo sa.

In fondo mi era mancato.

Molto.

Molto in fondo.

"La sconfitta brucia." Il campanello interrompe la nostra conversazione.

"Se è la tua ragazza me ne vado." Fa per alzarsi: "Astrid non è la mia ragazza, idiota." Gli arruffo i capelli castani prima di dirigermi verso la porta.

"Si come no, per questo quando sono entrato-"

"Ehi bambino, tu quello non avresti dovuto vederlo." Rotea gli occhi infastidito mentre apro la porta ma invece di ritrovarci la bionda psicotica che speravo ne trovo un'altra, forse non altrettanto fuori di testa.

"Miller, cosa ci fai qui?" La migliore amica di Astrid, Jules se non sbaglio, si trova di fronte alla porta del mio appartamento ed è decisamente agitata.

"Posso entrare?" Le faccio cenno di entrare: "Reed lei è-"

"Jules, ci siamo incontrati a Parigi." I due si salutano con un cenno della mano.

Incrocio le braccia al petto, aspettando una spiegazione del perché la copia più abbronzata e meno alta di Astrid si trovi nel mio appartamento.

"Io..." Un'orribile sensazione si impadronisce di me.

"Tu..." La incoraggio.

"Credo di aver perso Astrid." 

"Cosa vuol dire che hai perso Astrid?" Domando io.

Lei si guarda attorno spazientita: "Che era nel mio appartamento, io sono andata a prendere il mio cellulare nella mia stanza per mostrarle un vestito e quando sono tornata lei è sparita." Continuo a non capire perché sia venuta fin qui.

E soprattutto: come sa dove abito?

"Sarà tornata a casa." A quel punto comincia ad agitarsi ancora di più: "Io ecco, so che non avrei dovuto ma lei era così felice e ho pensato che un bicchiere non le avrebbe fatto male, poi dopo due ha cominciato a diventare triste e-" 

Ditemi che non sta dicendo quel che sto pensando.

"Ѐ ubriaca? Tu l'hai persa mentre era ubriaca?" 

"Non volevo!" Esclama nel panico.

Per l'amor di Dio perché nessuno si rende conto del fatto che quella ragazza ha seri problemi con l'alcol?! 

"Mai pensato di portarla agli alcolisti anonimi?!" Ironizzo, chissà dove si è andata a cacciare.

"Oh ce l'ho portata, più di una volta ma sai-

-non è anonimo se la tua faccia è sui giornali un giorno si e l'altro no, si, lo ha detto anche a me." Finisco la frase al posto suo.

"Astrid, mi senti?" Reed, che nel frattempo ha preso in mano il mio cellulare e ha chiamato la bionda alcolizzata, attira la nostra attenzione.

"Non risponde." 

La Miller continua a guardarsi attorno il che mi rende piuttosto sospettoso: "Sai dov'è non è vero?" 

"IO?! Perché mai-si okay." Si arrende immediatamente.

"E allora perché sei qui?" 

"Perché sua madre mi terrorizza a livelli che tu nemmeno immagini." Mi sorride gentilmente.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora