Parte 14: Paco Robanne e Burberry.

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"Si mamma." Ripeto per la trentesima volta al telefono con mia madre, sono esattamente 126 minuti e 42 secondi che continua a ripetermi che ha dovuto smuovere mari e monti per cancellare quelle fotografie dalle varie riviste e dai social media prima che rovinassero completamente la sua reputazione.

Come se io volessi che la gente creda che esco con Nathaniel Hepbourne.

"Anche tu però potevi avvertirmi prima insomma! In 23 anni di vita non mi hai mai detto una parola su questo tizio, se mi avessi detto QUALCOSA sulle persone da non frequentare magari non sarebbero successi tanti piccoli scandali." Ripeto cercando di difendermi, pensate che questa sia la prima volta che succede?

Nossignori. Mia madre ha parecchi "nemici" .

Suonano al campanello, un colpo di fortuna: "Mamma hanno suonato devo andare." La saluto alzandomi dalla scrivania.

"Ma Astrid io non ho..." Le chiudo in faccia, questa donna è così pesante, insomma almeno inventati nuove parole per rendere l'argomento più interessante!

Suonano di nuovo: "Sto arrivando!" Urlo dallo studio, mi accerto di essere presentabile.

Non come questa mattina.

E' stato un'errore.

Sisi vai ad aprire va.

Alzo gli occhi al cielo, fare i conti con la mia coscienza è veramente estenuante. Dovrebbero ringraziare che io non sia ancora uscita di testa.

"Buongiorno, questi sono per lei da parte del signor Spencer Williams." Dice il fattorino passandomi un mazzo di Plumerie.

"Aaatchu!" Starnutisco allontanandomi dal fattorino il più possibile, sono allergica alle Plumerie lurido bastardo.

"Simpatico come al solito, dica al signor Williams che può ficcarsele su per il culo." Dico fra uno starnuto e l'altro, se la faccia mi si gonfia come un palloncino lo andrò a prendere a calci di persona.

"Le tenga pure lei." Esordisco cercando un fazzoletto e la mia quercetina.

"Ah, ehm, okay, grazie mille, c'è anche un biglietto, glielo leggo?" Mi chiede il postino, poveretto, non devo essere un gran spettacolo in questo momento.

"Cosa c'è scritto?" Domando a mia volta soffiandomi il naso.

"Cafe Bar Le Basile, Saint-German, oggi alle 14.00, ti aspetto, S. W."

Scoppio a ridere.

"Le regali a sua figlia, sono abbastanza costose, le adorerà. Può chiudere la porta? Grazie." Mezzo-ordino all'uomo sistemandomi i capelli.

"Lei come fa a sapere che io ho.."

Giusto, a volte dico le cose senza pensarci.

"Ha la fede al dito quindi è sposato e porta un braccialetto rosa con su scritto sopra Rosie, non era complicato da intuire." Lo sorprendo facendo un sorriso falso come le Dior che Mizzie Lorf portava alle elementari.

Il postino mi ringrazia e chiude la porta mentre io mi fiondo in bagno, la mia faccia è un po' gonfia ma secondo la mia esperienza basterà una mezz'oretta perché si sgonfi.

Credevate che fosse la prima volta che Mr. Williams mi manda delle Plumerie?

Eh no ragazze, l'ho detto già detto che mi dava il tormento alle medie.

Ah no?

Oh.

Beh ora lo sapete.

Che ore sono?

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora