"Finalmente! La prossima volt- oh." Spalanco la portiera della macchina parcheggiata di fronte al mio palazzo lanciando le chiavi di casa al tizio seduto all'interno.
Mi siedo quando noto che mi sta fissando: "Che c'è? Non ci ho messo così tanto." Mi giustifico sistemandomi le maniche del vestito in modo che non mi si rovinino.
Rimane fermo a guardarmi e io continuo a muovermi, come faccio sempre quando sono a disagio.
Perché mi sento a disagio?
Perché un bono di proporzioni stratosferiche ti sta spogliando con gli occhi Astrid. Per questo.
Si beh può essere ma non sono d'accordo.
"Sto morendo di fame." Affermo per spezzare la situazione imbarazzante che si è creata nel frattempo.
"L'ho notato, diventi aggressiva quando hai fame Johanson." Ridacchia fra se e se.
"Ti sta bene quel vestito." Per poco non sputo l'acqua che sto bevendo.
Promemoria: mai più bere qualcosa con vicino Nate Hepbourne.
"Certo che mi sta bene, l'ho messo a posta." Fingo di non darci peso cosa che lo fa ghignare.
Andate a capirlo voi sto ragazzo io ci ho perso le speranze.
Chi lo vuole se lo prenda.
"MA SEI IMPAZZITO?!" E' APPENA PASSATO CON IL ROSSO IN CENTRO A NEW YORK.
"Era giallo." Si giustifica.
"ERA ROSSO! ERA PALESEMENTE ROSSO! Ti multeranno ne sei consapevole vero?" Parlo a raffica, ero un'adolescente ribelle ma, che ci crediate o no, credo di non aver mai infranto la legge in vita mia.
Rotea gli occhi: "E chissene frega. I 100$ che spenderò per questa multa li rifaccio in dieci minuti Johanson, dovresti calmarti un po'."
Spalanco la bocca sconvolta: "Tu.. tu sei.. incredibile! VERAMENTE INCREDIBILE! Io ho perso le speranze con te." Mi accascio sul sedile, ormai è inutile parlarci.
"Pensavo le avessi perse già.. quante? Sei volte da quando ci conosciamo?" Lui ride, ride!
Come fai a ridere in una situazione del genere, non sta morendo d'ansia!?
Non sa nemmeno cosa sia l'ansia questo ragazzo.
Suppongo non ci sia nel suo vocabolario.
"Sette. Ci conosciamo da 20 giorni e io ho già perso le speranze SETTE. VOLTE. Due domande me le farei signorino Hepbourne." Uso come pretesa questa frase per guardare il suo profilo mentre guida, i ricci castani alla luce del sole hanno dei riflessi biondi, non lo avevo mai notato prima.
"Ti ricordo che se tu non ti fossi trasferita nel mio palazzo non ci saremmo mai incontrati."
Roteo gli occhi: "Come facevo a sapere che vivevi lì scusa, in più non sapevo nemmeno che faccia avessi o chi fossero i tuoi genitori, in più quello non è il "tuo" palazzo Hepbourne. E' una comune architettura parigina." Mi giustifico, non potevo sapere che me lo sarei ritrovato come vicino!
Cerca di nascondere un sorriso: "Che c'è?"
"Quella comune architettura parigina è di mia proprietà Johanson, è il mio palazzo." Per poco i miei occhi non fuoriescono dalle orbite.
"Come scusa?" E' l'unica cosa che mi viene in mente da dire sul momento.
Un ghigno malefico si fa spazio sul suo volto: "E' il mio palazzo." Ripete.
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Tutta Colpa Di Avicii
Romance[COMPLETA] [IN REVISIONE] Cosa fareste se vostra madre vi chiamasse all'ultimo minuto per interrompere il duro lavoro che avete iniziato a Dubai e vi obbligasse ad andare a gestire una delle sue innumerevoli sedi della casa di moda e gioielleria "Je...