Parte 18: Profiling.

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Nathaniel Pov's

"Veramente sto cercando di farti il profilo." Risponde senza distogliere lo sguardo dal mio nemmeno un secondo, sorrido e torno alla mia posizione precedente.

"Allora su, voglio sentirlo." Chiedo incrociando le braccia al petto, sbuffando si siede sulla sedia di fronte alla mia e si sistema i lunghi capelli biondi.

"Allora, sicuramente soffri di disturbo narcisistico della personalità, anche se in forma lieve, sei convinto che tutti debbano costantemente ammirarti ma non sei del tutto mancante di empatia. Sei egocentrico e anche un po' individualista, so che sono sinonimi non guardarmi così." Dice e io alzo le mani in segno di difesa, per ora ha azzeccato in pieno.

"Prego vai avanti." La incoraggio, sono proprio curioso.

"Scommetto che hai problemi con tuo padre e visto che tua madre è stata poco presente hai dovuto occuparti di tuo fratello. Hai degli ottimi gusti musicali ma per scoprirli devi aver avuto il tempo per farlo quindi suppongo che tu sia una persona che adora stare da sola, sei irascibile ma lo nascondi abbastanza bene, fai domande agli altri perché non vuoi parlare di te stesso e, anche se a questo ancora do una spiegazione, tu odi profondamente Parigi."

Rimango un'attimo in silenzio, mi verso un po' del Jack Daniel's che ha lasciato sul bancone e ne prendo un sorso: "Impressionante."

"Grazie." Risponde fiera di se.

"Ma una cosa è completamente sbagliata."

Sorrido bevendo un altro sorso: "Io non nascondo di essere irascibile, per cosa credi mi abbiano bandito dal tribunale di Portland?" La sfido, lei mi guarda con la testa inclinata.

"Non fare quella faccia, so perfettamente che lo sapevi, come io so che ti hanno cacciata dal programma di Addestramento dell'Esercito." Affermo guardando altrove e ridacchiando, in realtà credo che lei sia rimasta veramente sorpresa e a mia discolpa, l'avvocato della difesa era un coglione.

Appoggia i gomiti a punta sul bancone scrutandomi: "Posso chiederti una cosa?"

Annuisco.

"Tu cosa faresti se un quarantenne con ben due figlie ti facesse delle avance assolutamente non richieste?" 

Afferma e non posso fare a meno di notare il fatto che mi ha decisamente dato fastidio quello che ha detto.

"Già. Comunque se lo meritava." Torna a sistemare la sua cucina.

"Zia! Ordiniamo la pizza?!" Chiede la piccola Fallon zampettando verso Astrid.

"Certo piccolina, portami il cellulare." Risponde lei facendo un sorriso a 32 denti.

"Cosa bevi?" Mi chiede Fallon prima di poggiare il cellulare della zia sul tavolo.

"Una cosa chiamata Whiskey, vuoi provare?" Chiedo porgendole il bicchiere.

"Ma sei scemo?" Dice Astrid prendendomi il bicchiere dalla mano.

"EHI!" Esclamo: "Stavo ancora bevendo!" Mi giro nuovamente verso la piccola: "Tua zia è una vera maleducata lo sai?" Le chiedo.

"A volte fa così, però le voglio bene lo stesso." Mi risponde andando ad abbracciare Astrid.

"Mostriciattolo mi sono appena ricordata che qui non siamo in America e tu non lo sai il francese, credo di dover ordinare io per questa volta." Inclino la testa e la guardo confuso.

"Può benissimo ordin.." In tutta risposta mi arriva un calcio sullo stinco da parte sua.

Lei e le sue maledette Dr. Martens Platform.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora