Parte 2: L'alba sarà grandiosa.

8.9K 244 16
                                    

"Credi che dovrei portarmi il vestito blu bimbo? In fondo è maggio." Chiedo a Jules al telefono.

Jules è una delle mie migliori amiche, ci conosciamo dalle scuole medie e anche se lei vive a Los Angeles dalla fine delle superiori continuiamo a sentirci tutti i giorni, ora si trova a Parigi per qualche film di cui non ricordo il nome.

"Qui si muore di freddo o di caldo a seconda della giornata As, portalo, poi ti fa sembrare una diva di Hollywood lo sai." Mi risponde lei.

"Oh no amica mia, ci sei già te per quello, come vanno le riprese? Quanto ti fermi?" La riempio di domande impacchettando la mia valigia, potrei dire a Giusy di farla al posto mio ma è occupata con mia madre.

Ho ancora quattro ore prima del volo ma solamente una per essere all'aeroporto: "Le riprese vanno da Dio, tutti sono super dolci, dovrei rimanere qualche giorno, forse una settimana, poi dobbiamo spostarci, ma tu non ne sai nulla ovviamente eh!" Mi ammonisce al telefono, non dovrebbe dirmi queste cose ma, in fondo in fondo, se ne frega anche lei.

"Tu chi sei?" Le reggo il gioco ridendo.
"Ora devo andare, Alec mi ucciderà se non scendo entro 20 minuti, potevo farmi portare da Louis ma lui ha insistito." Affermo tirando la cerniera dell'enorme baule targato Louis Vuitton.

"Oh si, è ancora fidanzato?" Chiede come ogni volta che le parlo di lui, è la sua cotta delle medie, e delle superiori, e dell'università insomma: "Si J, sempre fidanzato, ti lascio ora prima che venga a cercarmi, e non è il caso, ci vediamo domani." La saluto prima di chiudere la chiamata e prendere la borsa con tutto il necessario.

Parigi, a noi due.

***

Io e mio fratello maggiore entriamo al John F. Kennedy Airport: "Credi che Victoria se la sia presa?"

"No non credo, sai com'è fatta, tra qualche ora sarà già a pranzo con qualche sua amica a spettegolare sul suo ragazzo e su Mindy." Afferma senza staccare gli occhi dal suo telefono.

"Chi è Mindy?" Gli chiedo girandomi verso di lui.

"Non ne ho idea." Risponde.

Camminiamo in silenzio, conosco bene mio fratello e odia gli addii, o gli arrivederci, nel mio caso.

Per questo è sempre Louis a portarmi all'aeroporto!



"Queste patatine fanno schifo." Si lamenta Alec mentre aspettiamo che il mio volo sia pronto.

"Guarda che solo perché quelle povere patatine sono senza olio di palma non vuol dire che facciano schifo." Lo riprendo, come al solito lui alza gli occhi al cielo e mi guarda come se volesse dirmi di piantarla di fare la salutista.

Che ci posso fare, nostra madre è molto, molto persuasiva ma entrambi sappiamo che si mangerebbe una torta intera se potesse.

"Beh io le trovo rivoltanti, le vuoi tu?" Dice porgendomi il pacchetto.

Sposto lo sguardo tra lui e le patatine e poi scoppio in una risatina: "Non esiste." Rispondo tornando a guardare il mio riflesso nella cover a specchio del mio cellulare.

Fa uno dei suoi sorrisoni da 365° gradi e si alza per andare buttare la carta nel cestino.

"Quella ragazza nella fila davanti alla nostra, la vedi?" Gli chiedo appena torna al suo posto.

Lui intravede la ragazza e si rigira verso di me: "Si, perché?"

Non distolgo lo sguardo dall'edizione di Vogue e che ho in mano: "Ti ha analizzato come facevo io con le rane a Biologia quando ero alle superiori, posso vedere la bava che le scende ancora, scommetto 20 dollari che pensa che siamo fidanzati." Affermo sfogliando la rivista.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora