Parte 6: Chiavi di casa e Tesla Roadster.

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FINALMENTE.

FINALMENTE SONO TORNATA A CASA.

FINALMENTE.

Non fraintendetemi, io adoro Chuck, sul serio, ma rivedere il Louvre per la tredicesima volta da quando ci conosciamo è troppo, per non parlare del fatto che poi si è fermato più o meno ad ogni monumento storico per almeno 10 minuti, è estenuante.

Mi tolgo i tacchi appena esco dall'ascensore e vado verso la bellissima porta bianca che mi porterà definitivamente al mio appartamento quando mi rendo conto di una cosa.

Dove diavolo ho lasciato le chiavi di casa?

Le cerco nella borsa svuotandola completamente ma nulla.

Allora con calma: ricapitoliamo la giornata: sono uscita di casa, mi sono incazzata con Hepbourne, ho lasciato le chiavi alla custode ma l'anello me l'ha riportato Mr. Tracotante quindi...

Mi giro a guardare la sua porta.

"Merda."

Sbuffo prendendo i tacchi in mano e appena arrivo lì davanti busso facendo un passo indietro: "Chi è?" Chiede da dentro la stanza.

"S-sono Astrid." Lo immagino fare una faccia corrucciata, mentirei se dicessi che non mi sento in imbarazzo ma è l'unico modo che ho per andare a dormire, cosa di cui ho veramente bisogno in questo momento.

Dopo vari secondi persi nel silenzio apre la porta, senza maglietta o, per la precisione, con la maglietta in mano.

Cerco di non sembrare sorpresa da quegli addominali da sogno.

"Che c'è?" Mi chiede evidentemente scocciato.

Voi non lo sapete ma io odio essere disturbata mentre faccio qualcosa e divento veramente perfida quando qualcuno lo fa quindi vado dritta al sodo.

"Hai le mie chiavi di casa. Posso riaverle?" Chiedo.

Lui sembra quasi sorpreso.

"Ah si, adesso te le do." Dice prima di rientrare nel suo appartamento.

"Chi è?" Chiede una voce femminile.

Oh santa Coco Chanel.

Non ditemi che..

Okay non voglio saperlo.

NON. VOGLIO. SAPERLO.

"Nessuno, arrivo subito." Lo sento rispondere.

Torna alla porta: "Forse abbiamo un problema."

La mia faccia confusa deve avergli fatto capire che no so di cosa diavolo stia parlando.

"Credo di aver perso le tue chiavi."

Lui

Ha

Cosa?!

"Scusami puoi ripetere?" Chiedo incredula.

"Le avevo lasciate nella tasca della giacca che ho lasciato in ufficio, credo."

Respiro profondo.

Fai un bel respiro profondo Astrid.

"E.. dimmi.. dove sarebbe il tuo ufficio?" Chiedo nel modo più calmo possibile quando in realtà ho già staccato la sua riccia testa dal suo favoloso corpo.

"Ottavo arrondissement, numero 22" Mi informa.

Faccio un piccolo calcolo mentale: da Boulevard Haussmann agli Champs Elysées a piedi, visto che non troverò mai un taxi a quest'ora, ci metterò almeno 20 minuti solo all'andata.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora