Parte 72: Gemelli monozigoti.

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Scendo velocemente dal tavolo della cucina sistemandomi il vestito.

Benvenuti nella TOP 5 dei momenti più imbarazzanti della mia esistenza: 

Numero 1:

"Reed, per l'amor di Dio tra tutti i momenti in cui potevi venire a chiedere scusa a tuo fratello proprio questo hai deciso?" Sbotta Nathaniel irritato.

Reed spalanca la bocca: "E IO COSA POTEVO SAPERNE!" Per poco non scoppia a ridere, facendo ridere anche la sottoscritta.

"Comunque non sono venuto a chiederti scusa ma a ricordarti che domani è il compleanno di Jason." Torna immediatamente serio, facendo salire la pressione nella stanza.

Nate annuisce: "Mi ricordo il compleanno di mio nipote, grazie. Come mai hai le chiavi di casa mia?" 

"Me le hai date tu quando te ne sei andato a Parigi. Quello di nostro padre non lo ricordavi." 

"Forse non volevo ricordarlo." 

Mi sento davvero, davvero fuori luogo in questo momento.

Ora che li guardo attentamente la somiglianza fra i due è veramente spaventosa.

Hanno gli stessi capelli castani, gli stessi occhi verdi e la stessa ossatura tipica degli Hepbourne.
Hanno anche lo stesso sguardo e lo stesso vizio di leccarsi le labbra quando sono nervosi.

Se non avessero ben otto anni di differenza direi che potrebbero essere gemelli monozigoti, anche se ovviamente caratterialmente sono come luna e sole.

"Quindi, ora posso andarmene."

Santo Dio ma fanno sul serio?

Per la mano magica di Christian Dior quanti anni hanno?! Dieci?!

"Oh ma per favore! Sul serio fate?" Incrocio le braccia sotto al seno, solamente in quel momento sembrano rendersi conto della mia presenza.

"Non ti mettere in mezzo." Mi ordina Nate, alzo un sopracciglio: "Impediscimelo, forza." Mi metto al centro fra i due.

"Tu-" indico Nate: "-devi imparare a dare il beneficio del dubbio alle persone, chiunque esse siano." 

"Grazie." Esclama Reed facendo un passo avanti.

"Non ho finito. E tu-" punto un dito contro il più giovane: "-dovresti imparare ad apprezzare quello che tuo fratello ha fatto per te, fratelli minori, siete degli ingrati." Sussurro l'ultima frase.

"GRAZIE!" Nate imita il fratello.

"Smettetela di interrompermi, tutti e due!" Sbotto infine. 

Prendo un lungo sospiro profondo: "Quello che sto cercando di dire è che entrambi vi state comportando come due bambini capricciosi che non vogliono dividersi una fottuta barretta di cioccolata quindi-" Mi avvicino al divano e mi rimetto le scarpe velocemente, mi sistemo i capelli e raccatto la mia borsa dal tavolo, sotto gli occhi attenti dei due fratellini che non sembrano ben capire cosa io stia facendo.

"-farò quello che faceva mia madre quando io e mia sorella Victoria litigavamo da piccole, ci chiudeva in una stanza da sole finché non tornavamo ad andare d'accordo oppure tentavamo di ucciderci l'un l'altra." Sorrido prima di dirigermi verso la porta d'ingresso.

"Ma io-"

"Non ho intenzione di-"

I due mi vengono incontro cominciando a parlare a raffica.

"AAAA! Zitti." Li ammutolisco con un gesto della mano: "Io ora me ne vado da Jules e voi due bambini resterete qui a cercare ad andare d'accordo, intesi?" Mi avvicino e lascio un bacio sulle labbra di Nate che mi mette il broncio.

Tutta Colpa Di AviciiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora