Hongjoong
"Salve, come posso aiutarla oggi?"
"Sto cercando la Farfalla Blu." un uomo alto con addosso un impermeabile disse, mentre si avvicinava al bancone del negozio.
Hongjoong fece scorrere gli occhi su e giù l'uomo, esaminandolo. Era stato sempre bravo a valutare le persone e non c'era qualcosa di sgradevole in quel uomo. "Farfalla Blue, eh?" si passò una mano fra i suoi capelli tinti di rosa e tracciò i suoi denti con la lingua. "Da quanto lontano viene?"
"Dalla Stella Viola."
Quindi era genuino.
Hongjoong annuì in approvazione e, dopo aver sorvegliato il negozio dove lavorava, sollevò la sezione del bancone che bloccava l'accesso alla stanza sul retro.
L'uomo fece un cenno ed avanzò, poi sparì dietro la tenda nera.
Una volta che fu andato, Hongjoong controllò l'ora e notò che era quasi orario di chiusura, così andò avanti e bloccò la porta d'entrata. Tutti e cinque i catenacci, tre lucchetti a catena e il tastierino elettronico che avviò il sistema di sicurezza. Tirò giù anche una serranda che aggiungeva un altro strato di protezione. Aveva un chiavistello alla fine che, quando spinto giù, incastrava due barre di ferro da entrambi i lati per fissarlo. Il cancello in sé era fatto del metallo più spesso che i soldi potessero comprare.
Nessuno poteva entrare, ammesso che non provassero a far saltare il negozio e le possibilità che accadesse erano pressoché nulle. Il suo sistema di sicurezza aveva inoltre un monitoraggio perimetrale, quindi chiunque si fosse avvicinato troppo avrebbe fatto scattare l'allarme.
Solo un idiota lo avrebbe ignorato e provato ad entrare lo stesso.
Quando fu il soddisfatto di come il suo negozio fosse sicuro, si abbassò sotto la tenda.
La stanza sul retro conteneva diversi scaffali di prodotti. Di giorno era un semplice negozio che vendeva cibo, bevande e le cose essenziali per le persone comuni. Spesso gli veniva chiesto come facesse a farlo visto che era un negozio così piccolo, lui avrebbe sorriso educatamente e detto che era solo un uomo bravo negli affari e a cui piaceva servire la comunità locale.
Non era completamente una bugia.
Perché di notte, Hongjoong gestiva una grande porzione del mercato nero clandestino.
Si mise sotto una mensola, che aveva una porta nascosta dietro, e scese gli scalini di cemento verso un area con delle luci verdi e blu soffuse, così da non essere troppo violente agli occhi. In più, mantenevano la bolletta della corrente bassa, in modo che potesse nascondere quella parte degli affari.
C'era una grande stanza principale che era già riempita di persone che erano arrivate durante tutto il giorno. La maggior parte teneva qualcosa da bere nelle loro mani e stava conversando tranquillamente. Alcuni mandarono occhiatacce a qualcun altro nella stanza.
Però conoscevano le regole.
Essere accettati lì significava nessuna violenza, niente scatenarsi contro gli altri e niente interruzioni. Il modo per uscire in anticipo era mostrare il colore dei loro portafogli.
Non appena Hongjoong entrò, sollevò il capo e lasciò che la gente sispostasse di lato. Si era guadagnato quel rispetto. Sapevano che lì era lui a comando.
Senza di lui avrebbero nulla.
Il silenzio cadde nella stanza quando salì sul palco.
"Iniziamo?"
Yunho.
Le vibrazioni dalla macchina lo ricaricarono di nuova energia ogni volta che accendeva il motore. Era la sua droga, la sua vita, la sua dipendenza.
Non c'era altra cosa che faceva accelerare il suo cuore come la sensazione del completo, totale controllo che lui aveva sul bellissimo pezzo di macchina nel quale era seduto.
Yunho aveva passato anni a perfezionarla. Ogni singola parta era stato scelto a mano e messa insieme nel suo garage.
Persino il lavoro per la vernice era personalizzato. Aveva speso ore a ricercare la combinazione perfetta e gli ingredienti che gli servivano.
La sua auto, amorevolmente chiamata Illusion, era un macchinario equipaggiato perfettamente per il gioco mortale in cui era entrato per poter sopravvivere. Era la macchina più veloce sulle strade e il modo in cui l'aveva verniciata faceva sì che ogni angolo cambiasse colore. Poteva essere blu, viola, rosso o addirittura un accenno di arancione scuro.
Yunho avviò il motore e mandò un'occhiata allo specchietto laterale verso la macchina sportiva nera accanto a lui.
Il guidatore ghignò e gli fece il dito.
Il che causò solo che Yunho ridesse.
L'uomo era uno stupido per averlo sfidato. Yunho non vedeva l'ora di prendere ogni centesimo che poteva. La scommessa di quel giorno era alta, cosa che gli diceva solo che l'uomo stava pianificando di barare in qualche modo.
Era preparato per qualsiasi cosa.
Una ragazza vestita in dei pantaloncini stretti, che lasciavano poco all'immaginazione, e la parte superiore di un bikini, camminò davanti alle due auto e sollevò una bandiera sopra la sua testa. Ammiccò ad entrambi i conducenti, poi la fece cadere.
Non appena l'angolo toccò il terreno, Yunho schiantò il pedale del gas fino in fondo e sfrecciò in avanti.
Le luci della città divennero sfocate agli angoli dei suoi occhi. Tutto quello su cui Yunho era concentrato era il traffico intorno a sé, ondeggiando fra le macchine con facilità.
Dei clacson suonarono dietro di lui, ma nel momento in cui qualcuno reagiva per suonargli, lui era già sparito dalla loro vista.
Aveva passato più di mezz'ora a memorizzare il tragitto per la corsa. La città era sua e la conosceva come il palmo della sua mano. Gli altri impiegavano anche una giornata intera per imparare il percorso tracciato per la corsa del giorno, così da non prendere una svolta sbagliata e rischiare la squalificazione.
Uomini e donne erano posizionati in edifici precisi della città per filmare e tenere un occhio sulla corsa. In quel modo le persone potevano scommettere da casa su chi avrebbe vinto.
E che scommesse.
Yunho si iscriveva per correre quasi ogni notte e, poiché lo faceva, non doveva avere un lavoro di giorno. Guadagnava abbastanza soldi da una sola corsa da potersi mantenere.
Era scontato che la maggior parte di essi andavano per la sua macchina invece che nel tugurio di casa che aveva, ma non gli importava. Non ci viveva davvero, era solo un posto dove dormire.
Lanciò uno sguardo allo specchietto retrovisore e sbuffò quando vide quanto lontano fosse il suo sfidante. Era quasi pietoso. L'uomo si era vantato del motore che aveva comprato solo per la sua auto, ma non aveva niente a che vedere con quello di Yunho.
L'adrenalina lo ricoprì come una coperta e Yunho iniziò a correre molti più rischi. Passò diversi semafori rossi, non battendo ciglio mentre sterzava fra diverse macchine.
Nessuno poteva fermarlo.
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Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]
Action- Sequel di Hala Hala - Tutto è cambiato. Niente è quello che era. È stato riscritto tutto. Le forze dell'ordine sono state sdradicate e il Wolf Pack domina tutto, guidato dal tiranno Mercer. Lui controlla tutto e temuto da tutti. Sfidarlo signific...