Mingi si fece avanti non appena San perse i sensi e lo prese fra le braccia, stendendolo a terra. "San? San, mi senti?"
"È svenuto. Forza, portiamolo su." Yeosang disse gentilmente, posando una mano sulla spalla di Mingi.
Il più alto annuì e il gruppo di quattro ritornò al loft che Jongho e Yeosang chiamavano la loro casa.
Per quanto facesse male, Mingi permise a Jongho di legare San ad una sedia. Prima che collassasse Mingi lo aveva sentito urlare a qualcuno di non lasciarlo e riconobbe lo sguardo negli occhi di San. Era stato sotto il completo controllo del Pack.
"Che si fa ora?" Yunho chiese, arrivando accanto a lui.
Mingi lanciò un'occhiata al guidatore e per un momento sperò di vedere un segno di riconoscimento negli occhi del maggiore, ma non c'era altro che preoccupazione e confusione. "Non lo so." Mingi sospirò. "Ora è con noi ed è stato decisamente inaspettato. Pensi di poter iniziare su quella fascia Yeosang?"
L'hacker increspò le labbra ed annuì. "Lascia che faccia delle scansioni così posso vedere con cosa ho a che fare. Finché non è qualcosa di troppo complicato, dovrei essere in grado di venirne fuori discretamente veloce."
"Bene. Lo sorveglierò e mi assicurerò che non faccia qualcosa per farsi del male." Mingi disse, prendendo un'altra sedia.
"Vado a chiudere e vedere che tutto sia a posto di sotto." Jongho borbottò, ma si fermo abbastanza a lungo per baciare il lato della testa di Yeosang prima di sparire dalla stanza.
Mingi sorrise quando vide l'hacker arrossire di poco anche se non distolse lo sguardo dal macchinario che stava collegando alla testa di San. Lo rendeva felice vedere che qualcuno era finito in un buon posto in questa vita.
Se doveva essere sincero, però, poteva sentire la gelosia pungergli il cuore. Gli mancava molto sentire Hongjoong accanto a sé e sapeva che era egoista, ma a volte desiderava ancora per sé stesso di aver dimenticato.
Però c'era una ragione per cui non lo aveva fatto ed era determinato ad assicurarsi di abbattere il Pack e sistemare tutto ciò che c'era di sbagliato in quel mondo.
Yunho andò a sedersi accanto a lui e si inclinò in avanti per poggiare i suoi gomiti sulle sue ginocchia. "Allora è lui?" chiese a bassa voce.Mingi annuì e adocchiò il maggiore. "Si. È lui."
"L'ho sentito dire 'non lasciatemi'. Immagino stesse parlando delle voci?"
"Non lo so, ma è anche la mia supposizione." Mingi continuò a studiare Yunho e notò che apparve osservare ogni dettaglio del corpo di Sane, mentre lo faceva, le sue orecchie iniziarono a diventare rosse. "Speriamo di riuscire a spegnerle, così da poterlo aiutare. Non pensò sarà molto bello però. Se quel bastardo ha avuto il controllo su di lui per e da molto tempo, potrebbe essere difficile convincerlo ad unirsi a noi."
"Ma se lo facesse, potrebbe aiutarci a prendere gli altri due."
"Supponendo che Wooyoung sia lì, si."
"Sai," Yeosang intervenne mentre stava ancora eseguendo le sue analisi, "Ci ho pensato. Posso inserire il suo nome nel mio sistema e vedere se spunta fuori in qualche database. Inoltre potrei hackerare tutte le, um, case di prostituzione qui intorno." Yeosang si schiarì la voce e si sistemò sul posto. "Devono avere la documentazione di chi hanno da qualche parte."
"Sarebbe fantastico, grazie." Mingi sospirò.
"Se non lo trovassimo? Se non fosse registrato da nessuna parte?" Yunho finalmente tolse gli occhi da San e strinse le sue labbra insieme in una linea sottile. "Ti andrà bene?"
La domanda pesò moltissimo sul cuore di Mingi. Non voleva accettare che Wooyoung potesse essere morto, ma per qualche verso probabilmente sarebbe stato meglio di essere stato con Mercer. In un mondo perfetto, Wooyoung non sarebbe stato preso dalle strade, sarebbe stato invece con o vicino alla sua famiglia e perfettamente felice.
"Scusa, non intendevo essere così..."
"No, va bene." Mingi batté il ginocchio di Yunho un paio di volte. "Non so cosa faremo, ma immagino che tutto quello che posso desiderare è che sia felice."
Quando nessuno rispose, Mingi fece un lungo sospiro e si poggiò alla sua sedia. Un silenzio confortevole cadde fra loro mentre Yeosang lavorava.
Passò molto tempo a mormorare a sé stesso mentre digitava sulla sua tastiera. Si girò sulla sua sedia spesso per esaminare San più volte, prima di voltarsi di nuovo verso la sua postazione di lavoro. Nel frattempo aveva avuto un lecca-lecca nella bocca, che Jongho aveva sostituito dopo qualche ora.
Il modo in cui i due si muovevano insieme disse a Mingi che erano stati insieme da un po' di tempo, quindi, quando non riuscì più a sopportarlo, ruppe il silenzio. "Come vi siete trovati?"
Yeosang si fermò dal suo lavoro per un momento e ridacchiò. "In realtà Jongho mi ha salvato la vita."
"Non è vero, non essere così drammatico." Jongho cominciò a brontolare mentre intrecciava le braccia e si voltò da tutti quanti.
"Proprio un bambino." Yeosang roteò gli occhi. "Stavo esplorando un nuovo affare che avrei, um, hackerato e questo ring da combattimento era uno di loro." fece un sorriso timido e si grattò il lato del capo. "Avevo sentito che i membri del Pack frequentavano il posto, quindi stavo cercando di lasciare il segno. Abbassai la guardia e alcuni del Pack iniziarono a darmi filo da torcere. Jongho arrivò e li cacciò via. Devo ammettere che rimasi piuttosto colpito fin da subito, così feci presenza qui qualche volta nei giorni successivi e, finalmente, il grosso idiota realizzò cosa volevo e mi chiese di rimanere una sera dopo un combattimento. Siamo usciti per un paio di mesi prima di decidere di metterci in affari insieme."
"La decisione migliore di sempre." Jongho disse con un broncio. Continuava a non guardare gli occhi e aveva iniziato a pizzicare qualcosa sui suoi jeans.
Yeosang rivolse a Jongho uno sguardo amorevole prima di ritornare a lavoro.
Mingi non riuscì a non ammirare il piccolo sorriso che sembrò apparire sul viso di Yeosang ogni volta che guardava il minore. Era qualcosa che aveva raramente visto nella vita precedente. Yeosang era sempre stato così serio e concentrato.
"Sono felice per voi ragazzi." disse, guardando tra i due.
Entrambi gli rivolsero uno sguardo e Yeosang fece un sorriso triste. "Troveremo Hongjoong. Lo vedrai di nuovo."
Mingi annuì solamente e chiuse gli occhi. Lo sperava.
"Penso di aver finito." Yeosang disse dopo alcuni minuti.
"Cosa? Di già?"
L'hacker ammiccò. "Mi ci è voluto di più l'ultima volta?" camminò avanti mentre legava attentamente un piccolo chip alla fascia metallica improvvisata. "Non è perfetto, quindi mi ci vorrà più tempo per fare qualcosa di più funzionale, ma questo sarà abbastanza per quando si sveglierà."
Yeosang posizionò accuratamente la fascia sulla testa di San e allineò il chip così che fosse direttamente sopra quello dentro la testa di San.
"Grazie." Mingi aggrottò la fronte preoccupato. "Dovremmo lasciarlo legato perora, giusto in caso. Non sappiamo come sarà quando si sveglierà. Se funzionerà, sarà piuttosto spaventato ad ogni modo, dovremo aver bisogno di essere delicati con lui quando proveremo a spieg-"
Un lieve gemito lo interruppe e tutti gli occhi caddero su San.
La testa del ragazzo roteò di lato e piegò le sue dita. I suoi occhi si aprirono lentamente ed emise un lamento. La difficoltà a tornare cosciente era evidente nel modo in cui si guardò attorno. "Dove... Dove sono?!" la sua voce era roca e piena di confusione.
"Sei al sicuro." Mingi disse, spostandosi per inginocchiarsi davanti a lui.
Il momento in cui San fu capace di metterlo a fuoco e realizzò di non riconoscerlo, iniziò a strattonare le restrizioni alle sue braccia. "Lasciami andare!!"
"San, ho bisogno che ti calmi." Mingi posò le sue mani sulle ginocchia del ragazzo e le premette saldamente.
Sentire il suo nome fu abbastanza per farlo fermare. "Ch-Chi siete?"
"Amici. Non ti faremo del male."
San aprì la bocca per parlare ancora, ma poi mugolò e sussultò.
"Che c'è?" Yunho chiese, facendosi avanti.
"L-la testa... f-fa male..." il corpo di San si tese mentre provava a rannicchiarsi su sé stesso. Sembrò che fosse in pura agonia.
"Ragazzi, avete degli antidolorifici?" Mingi chiese mentre guardava fra Jongho e Yeosang. "È il chip, fa sempre così."
"P-Per favore... Lasciatemi andare..." tirò più forte le corde e guardò intorno nella stanza con le lacrime agli occhi. "P-P-Per favore..."
"San, ti prego, ho bisogno che tu prenda un respiro profondo. Prometto, siamo amici. Stiamo provando a liberarti dal controllo di Mercer." Mingi disse.
San si immobilizzò subito e lo guardò con gli occhi spalancati. "Come..."
"So molto di cosa sta succedendo, ma ho bisogno che mi ascolti. Puoi farlo?"
"Mingi..." Yunho sussurrò da dietro di lui. "Ha bisogno di riposare. Lo sconvolgerai." lo tirò dalla spalla per farlo indietreggiare.
Il minore dovette ammettere che fu impressionato. Non si aspettava che Yunho si mettesse nel mezzo così velocemente, visto come aveva reagito al tutto, ma quel suo istinto di premura aveva avuto la meglio.
Yunho si voltò per mettersi davanti a San ed accarezzò il suo ginocchio gentilmente. "Ti daremo una medicina per far andare via il dolore, possiamo portarti dell'acqua e farti riposare un po', ok?"
San osservò Yunho nervosamente, ma annuì un paio di volte. La sua gola si mosse mentre ingoiava e continuò ad aprire e chiudere i pugni.
"Mingi ha ragione, ti aiuteremo. Starai bene. Ti slego ora, ma solo se prometti di non scappare." Yunho spostò lentamente la sua mano sul braccio destro di San.
Jongho si avvicinò di poco, così che avrebbe potuto prendere San se necessario e nessuno lo fermò. Mingi era arrivato alla realizzazione che era lui a comando, quindi se non aveva fatto qualcosa per fermare Yunho, allora neanche lui e Yeosang due lo avrebbero fatto.
In quel momento, avrebbe lasciato che Yunho prendesse il controllo con San. Si era aggrappato alla speranza che la connessione che Yunho e San avevano avuto prima ci sarebbe ancora stata.
Osservò San stare perfettamente fermo per tutto il tempo che Yunho prese per slegarlo, poi permise al più alto di aiutarlo ad alzarsi. "Yeosang?"
"Ce l'ho." l'hacker si affrettò con una bottiglietta di pillole e un alto bicchiere d'acqua. "Portalo nella nostra stanza così potrà sdraiarsi."
Yunho gli fece un sorriso grato e mise in tasca il contenitore dei medicinali prima di prendere il bicchiere in una mano. Posò l'altra sulla parte superiore della schiena di San e lo portò fino alla stanza dal lato opposto del loft.
Quando la porta si chiuse, Mingi lasciò andare il respiro che non si era accorto trattenere. Entrambi Yeosang e Jongho si scambiarono uno sguardo prima di voltarsi verso Mingi. "Ne sei sicuro?" Yeosang chiese.
"No." Mingi si passò una mano fra i capelli. "No, ma... è tutto quel che ho. Yunho può gestirsi e saremo qui se ha bisogno. San sarà la nostra recluta più delicata."
"Se non farà quel che tu vuoi che faccia?"Jongho chiese, incrociando le braccia. "La sola ragione per cui ti sto dando una possibilità è perché Yeosang crede alla tua pazza storia. Non possiamo farti credere da tutti. Qual è il tuo piano se andasse via e tornasse dal capo che cerchi di portare giù?"
"Jongho, basta..." Yeosang disse a bassa voce.
"No! Voglio sentirlo! Se metterò a rischio la mia vita per questo pazzoide voglio sapere che staremo bene. Sei la mia priorità e non farò qualcosa che ti possa mettere in pericolo."
Mingi adocchiò la porta di nuovo e sentì le sue spalle cadere. "Non posso darti una risposta a quello Jongho. Mi dispiace. Non posso... vorrei potere. Vorrei non essere dovuto arrivare a disturbare la vita che voi due state costruendo l'un l'altra. Questo... non è come volevo che andasse."
Prima che uno di loro potesse rispondere, Mingi prese la sua sedia e la spostò nell'angolo della stanza. Si girò in modo da essere rivolto lontano da loro e nascose il viso nelle mani mentre il presentimento di aver fatto un terribile errore lo avvolse lentamente.
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Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]
Action- Sequel di Hala Hala - Tutto è cambiato. Niente è quello che era. È stato riscritto tutto. Le forze dell'ordine sono state sdradicate e il Wolf Pack domina tutto, guidato dal tiranno Mercer. Lui controlla tutto e temuto da tutti. Sfidarlo signific...