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Sulla strada era quasi buio pesto, aggiungendo un'inquietante sensazione per il quartiere. Era già una zona degradata che aveva tende piantate per le persone senza tetto dove dormire.
Il che significava che c'era un rischio ancora più alto che si verificasse del crimine.

Gli spari erano il suono di ogni notte accompagnati da occasionali urla.

Era qualcosa che Yunho aveva smesso di notare molto tempo prima.

Grugnì mentre colpiva la sua porta con la spalla ed incespicò all'interno della sua casa ad un piano solo. Se addirittura poteva essere chiamata casa...
La vernice bianca sbiadita stava crepando all'esterno ed anche qualche pannello di raccordo era caduto. Le sue finestre erano barricate, solo perché la maggior parte avevano fori di proiettile e non se la sentiva di pagare per farle sostituire.

"Dannazione, fottuta porta." Yunho grugnì di nuovo mentre la spingeva perchiuderla. Non si preoccupò neanche di chiuderla a chiave.

Non c'era qualcosa di utile nella sua casa da rubare. Fondamentalmente era un posto dove dormiva di notte e finiva lì.

Tuttavia, aveva il suo nascondiglio per le vincite dalle sue corse. Posò il mazzetto di banconote sul bancone e spostò il frigorifero un paio di metri di lato per rivelare un buco nel pavimento.

Yunho aveva speso tempo per scavarlo da solo. Non c'era verso che si fidasse della banca con i suoi soldi. Non con tutti loro a succhiare il cazzo al Wolf Pack.

No, era tutto solo contante.

Si piegò in avanti, tirò fuori un sacco di iuta e ci mise dentro le sue vincite, non disturbandosi a contarli o controllare qualcosa.
Solo perché non gli importava davvero.

Dopo aver rimesso il frigorifero al suo posto, aprì l'anta del freezer e prese la bottiglia di vodka che teneva lì e prese tre lunghi sorsi prima di rimetterla via.

Giusto qualcosa per allentare la tensione...

Quando la sua testa iniziò ad avere dei capogiri, si girò e si poggiò al bancone per supporto.
A Yunho piaceva quella sensazione. Era un modo pacifico per disconnettersi dal costante dolore nella sua vita che, al contrario, correre gli procurava.

Però presto il suo corpo cominciò a pregare per dormire, si trascinò fino al materasso gonfiabile all'angolo del soggiorno.

Perché preoccuparsi di sistemare una camera da letto quando dormiva solo poche ore alla volta?

L'insonnia era una stronza.

Ed anche quando il suo corpo stanco si rilassò nel materasso semi gonfiato, si ritrovò a fissare il soffitto. Il suo cuore si restrinse, come faceva sempre quando si prendeva il tempo per riposare.

Il vuoto opprimente che si schiantò in lui fece stringere Yunho in una palla e si tappò le orecchie.

Solo...

Era sempre solo.

"Ti prego, fatemi dormire! Lasciatemi in pace!" batté i palmi delle mani ai lati della testa quando le visioni che lo perseguitavano iniziarono con un flash in una sequenza veloce. "Non voglio vedervi più!"

Quando non vollero andarsene, si alzò di scatto dal letto e afferrò le sue chiavi dal ripiano della cucina.

Quello era il motivo per cui non dormiva la notte. Tutto quello che vedeva era visioni di quella notte orribile... lo drenavano. Sia fisicamente che mentalmente.

Yunho sapeva che non era del tutto presente.

Sbatté la porta dietro di sé e si affrettò a raggiungere l'unica parte della sua penosa proprietà della quale gli importava davvero.
Il suo garage era messo male come il resto della casa, ma aveva pagato per un buon sistema di sicurezza per proteggerlo. O almeno per la macchina che ci teneva.

Quando le luci si accesero, Illusion si illuminò per salutarlo.

Fece scorrere una mano sul suo cofano prima di salire al posto del guidatore e la avviò. Il suono e la vibrazione lo calmarono istantaneamente.

Yunho premette il bottone che gli serviva per sbloccare ed aprire la serranda del garage, poi ne uscì. Con un rapido movimento del polso, cambiò la marcia mentre schiacciava la frizione e il freno così da rigirarsi in cerchio, poi accelerò lungo la strada.

Le luci ancora accese in casa sua e i lampioni lo illuminarono.

Visto che era tarda notte, fortunatamente, non aveva bisogno di preoccuparsi per il traffico, ma Yunho evitò comunque le zone più trafficate della città dove viveva.

Si poterono sentire alcune urla da alcuni ubriachi sulla strada per meno di un secondo quando passò.
Yunho ammiccò. Sapeva di avere dei fan, essendo il miglior corridore in città tutti sapevano qual era la sua auto.

Amavano vederlo sfrecciare e quelli che lo avevano visto probabilmente pensavano che stesse facendo una corsa in quel momento.

In un certo senso era così.

Una corsa contro la sua stessa mente.

Era stufo degli incubi e delle visioni. Era stanco di essere perseguitato dall'unica cosa che non sarebbe mai stato capace di dimenticare.

Quindi guidò.

Quando finalmente sentì il suo corpo crollare dalla stanchezza, trovò un luogo sicuro dove parcheggiare e si rannicchiò nel sedile posteriore.

Era l'unico posto dove si sentiva protetto ormai.

E spesso si chiedeva perché lei si preoccupava di rimanere viva a causa di esso...

.

.

.

.

"Te l'avevo detto che avresti pagato per tutto."

"È tutto causa tua."

"Sei l'unica ragione per cui sei in questa situazione ora."

"È colpa tua. Tutta."

"Te la farò sempre pagare per quello che mi hai fatto."

Le parole di Mercer risuonarono nella testa di Wooyoung come facevano sempre quando aveva finito con una delle sue 'sessioni'.

Non avevano senso per lui...

Perché doveva pagarla per qualcosa? Wooyoung aveva sempre fatto quello che Mercer gli diceva, fin da quando era un ragazzino.

Di certo i primi mesi o anni furono duri poiché tutto quel che voleva era andarsene e ci furono qualche momento di ribellione in qua e là, ma non aveva mai fatto qualcosa per sfidare apertamente Mercer.

Però, per qualche ragione, l'uomo sentiva come se avesse bisogno di scaricare la sua rabbia su di lui quasi quotidianamente.

In quel momento Wooyoung era bloccato sul letto dell'uomo mentre l'altro dormiva.

Provava troppo dolore per dormire.

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora