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Yeosang sentì il suo corpo intero congelarsi quando vide Jongho in piedi davanti a loro.

Era quello che aveva più temuto. Se il Pack aveva controllo su Jongho.... avrebbe mai riavuto il suo amore?

"Yeosang, scannerizzalo." Hongjoong disse, scuotendo l'hacker da i suoi pensieri. La sua voce era calma e composta, qualcosa di cui tutti loro avevano bisogno.

Giusto. Aveva un lavoro da fare. Doveva concentrarsi.

Le sue dita ballarono sulla tastiera in fretta per scoprire cosa era accaduto, masi fermarono quando la sua voce preferita riempì l'aria.

"Uscite dal veicolo, scendete dalle moto e mettete le mani in alto!" Jongho esclamò.
San guardò Yunho preoccupato. Il più grande era ancora troppo debole per muoversi. "Cosa facciamo?"
"San, puoi arrampicarti per far sembrare che fossi tu a guidare?" Mingi sussurrò. Il suo corpo alto lentamente cominciò a scivolare via dalla moto sotto di lui.
"Non funzionerà, lo hanno visto sparare." Yunho rispose rapidamente. Le sue mani tremarono difronte a sé, entrambe paura o adrenalina.
Yeosang ingoiò e chiuse gli occhi. "L-Lo farò io."
"No, abbiamo bisogno dite." Yunho roteò un po' per guardare oltre la sua spalla.
"E tu non puoi combattere!" San sbottò. I suoi occhi si assottigliarono e spinse in fuori le labbra in un broncio arrabbiato, mostrando il suo dispiacere su come Yunho si stava comportando. Normalmente, Yeosang lo avrebbe trovato carino e tenero, ma in quel momento l'unica cosa su cui poteva concentrarsi era come Jongho stava guardando tutti loro.
La tensione iniziò a salire nella macchina e Yeosang sentì come se stesse per esplodere. "Non possiamo fare così ora! Se hanno controllo su J-Jongho, allora non sapranno cosa è successo da quando se n'è andato. Ora muoviamoci!" sbottò prima di salire sul sedile anteriore e sulle gambe di Yunho per uscire dall'auto.

Tutti coloro sulle moto erano già scesi con le mani in aria. Yeosang e San si avvicinarono lentamente, provando a guadagnare tempo.

"Dov'è l'altro?" Jongho lì studiò uno per uno. "Yunho. Dov'è?"
"È ancora ferito." Hongjoong rispose. Fece un piccolo passo avanti, cadendo facilmente nel ruolo del loro leader.
Jongho si fermò per un momento, poi fece segno con la sua arma verso il lato. "Cammina." i suoi occhi si strinsero in uno sguardo cupo. Fu come se non ci fosse niente rimasto del vecchio Jongho... Solo un'ombra di quel che era.

La vista distrusse Yeosang. Tutto in lui gli stava dicendo di correre e abbracciare o schiaffeggiare il minore. Come era potuto accadere? Cosa sarebbe successo a Jongho?

"Non arrenderti ancora." la dolce voce di Yunho entrò nelle sue orecchie. "Se sto leggendola scansione per bene, hanno rubato la tua idea della fascia, Sangie. È nascosta nei suoi capelli, non devono aver fatto in tempo a fare l'impianto completo."

Gli occhi dell'hacker scattarono verso il minore per provare a vedere di cosa stava parlando Yunho mentre il gruppo iniziava a muoversi diretti ad una porta sul lato del tunnel.

Lì. Dietro il suo orecchio. C'era segno di una banda di metallo posata sulla sua testa.

Yeosang collassò quasi sul posto al sollievo che gli corse nel corpo.

Dovette aver mostrato abbastanza debolezza perché un secondo più tardi la canna di un fucile venne premuta nella fossetta del suo fondo schiena. "Ho detto muoviti!" Jongho sibilò.

Tutti quanti erano qualche passo avanti a lui preparandosi a camminare oltre la porta. C'erano anche moltissimi membri del Pack a circondarli. Non avevano possibilità se avessero provato a lottare per uscire da lì...

"Restate calmi." Yunho mormorò. "Quando se ne saranno andati, lavorerò a posizionare la bombe e finire quella parte. Voi ragazzi fate quel che potete per finire Mercer."

Nessuno poté rispondere, ma il messaggio venne preso a cuore dal modo in cui tutti si tesero. Per posizionare le bombe Yunho avrebbe dovuto muoversi velocemente e rimanere a sicuro, due cose per cui le sue ferite avrebbero fatto di tutto per prevenire che accadesse.

Vennero portati giù per un lungo corridoio che curvava leggermente intorno come il tunnel principale. Diverse porte erano allineate ad ogni lato, tutte fatte da un costoso mogano marrone scuro. Lavori d'arte di ogni stile decorarono le pareti, tutti probabilmente rubati dai musei locali.

Se non fosse stato per la situazione, sarebbe stato un bel posto da prendere ed esplorare.

Ad un certo punto, Wooyoung cominciò a rallentare. Il retro della sua testa era zuppo di sudore e scosse il capo di poco.

Immediatamente Seonghwa prese la sua mano e stabilì un contatto visivo con lui. "Un respiro profondo. Va bene, non lascerò che ti faccia del male."
Jongho sbuffò e spinse Yeosang in avanti così che inciampasse nella coppia. Seonghwa li prese entrambi prima che cadessero e lanciò un'occhiata a Jongho. "Si, io non ne sarei così certo." il minore avvertì. "Ma tuo padre non vedere l'ora divederti di nuovo."
Yeosang si aggrappò al braccio del cecchino, in bisogno di tutto il supporto possibile. "J-Jongo..." mugolò, guardando il ragazzo che aveva rubato il suo cuore anni prima.
"No." la voce profonda di Seonghwa rotolò su di lui, facendo chiudere gli occhi a Yeosang. "Non farti questo. Non è lì dentro ora."

Un singhiozzo si lacerò dalla gola di Yeosang e si strinse al lato di Seonghwa quando ripresero a camminare. Wooyoung prese la sua mano e la strinse. Yeosang fu sicuro che fu un conforto per Wooyoung come lo era per sé stesso.

Non era fatto per quello. Non era un combattente o un guerriero.... non aveva il cuore di pietra... non poteva mettere su una faccia tosta nel mezzo di una battaglia...

Tutto quel che voleva era che Jongho stesse bene e che potessero essere di nuovo felici insieme. Lottare sembrava inutile. Come poteva lasciarsi cadere in una trappola del genere?

Mingi e Hongjoong rimasero davanti al loro gruppo, comportandosi come un muro per proteggere gli altri dallo spettro di Mercer per quando li avrebbero portati davanti a lui. Fece sentire Yeosang ancora più debole poiché non sarebbe stato lassù con loro, ma lui... non aveva la forza.

La stretta di Wooyoung sulla sua mano gravò maggiormente più avanzavano. San sembrò notare a sua volta come era teso e si spostò per camminare direttamente davanti al minore. Se era spaventato da cosa stava per accadere, non lo stava mostrando.

I membri del Pack iniziarono a dividersi uno aduno, sparendo dietro diverse porte per tornare ai loro doveri. Quello fu interessante perché significava che Mercer era rilassato ad essere nella sua stessa casa. Yeosang ne prese nota e desiderò avere un modo per comunicare con Yunho.

Se si stavano disperdendo, allora il loro piano poteva ancora fare danno e mettere fuori gioco molto membri del Pack.

Yeosang provò a guardare oltre la sua spalla quando voltarono un angolo e notò che Jongho stava fissando dritto davanti, come se fosse soltanto un robot. Era davvero controllato. I suoi occhi scattarono su Seonghwa dopo e notò che le sue labbra erano bianche da quanto le stava stringendo.

Improvvisamente Wooyoung strattonò la sua mano ed urlò a pieni polmoni. Girò sul posto tirando fuori diversi coltelli dalla sua veste in un movimento liscio, poi in un battito di ciglia furono incastonati in alcuni dei loro rapitori.

Corpi caddero a terra attorno a loro mentre altri correvano per sostituirli.

"Woo, no!" Seonghwa gridò, allungandosi per prenderlo quando gli corse accanto.

Aveva sfruttato il giro dell'angolo a suo vantaggio e riuscì ad uccidere diversi uomini, ma aveva colto di sorpresa la sua stessa squadra. C'era una disperazione nei suoi occhi che disse a Yeosang che lui non voleva andare oltre.

Jongho corse in avanti, spingendo entrambi Yeosang e Seonghwa contro il muro. Mingi fu veloce a vederlo e tirò Hongjoong via di mezzo allacciando un braccio intorno alla sua vita e premendolo alla parete.

Osservarono Jongho correre dritto verso Wooyoung e lo placcò a terra, causando di far cadere i coltelli rimanenti nelle sue mani.

Seonghwa si tese e fece un verso dal fondo della sua gola. La sua fronte era corrugata dalla preoccupazione, poi sembrò costringersi a voltarsi."Yeosang vai. Va' via." prese il viso dell'hacker fra le mani per attirare la sua attenzione. "Vai e prova ad arrivare a Yunho."
"Co-cosa?" Yeosang spalancò gli occhi dallo shock. "N-Non posso!"
"Non hai scelta. Sfruttalo per andare." Seonghwa spronò. Spinse Yeosang di ritorno nel corridoio.

L'hacker inciampò nei suoi stessi piedi ed incespicò avanti, dovendo pensare in fretta per evitare alcuni corpi sul terreno.

Quando guardò dietro di sé, Soenghwa e San stavano facendo uno scudo per bloccare la sua vista. Il suo cuore stava palpitando e la sua confidenza, la che aveva, stava scivolando via.

Eppure sapeva che Seonghwa aveva ragione.

Mentre il trambusto continuava dietro di lui, Yeosang fece un respiro profondo e si piegò per prendere un paio dei coltelli di Wooyoung da i corpi più vicini. Li pulì rapidamente, sentendo il suo stomaco stringersi alla vista del sangue e corse lungo il corridoio.

Poteva continuare a sentire un po' di quel che stava accadendo attraverso l'auricolare e la maggior parte di quel che riuscì a captare fu Wooyoung dare del suo meglio per combattere Jongho.

Ad un certo punto, una porta davanti a lui si aprì e Yeosang dovette scivolare dietro ad una porta vicino a lui per nascondersi.

Il suo cuore palpitò nella sua testa e portò una mano alla sua bocca nella speranza di mascherare il suo respiro. Realizzò quanto fosse stato fortunato visto che la stanza che era stato costretto a scegliere era vuota.
Da quel che poteva dire senza la luce accesa, c'erano alcune scatole sugli scaffali, quindi doveva essere una sorta di magazzino.

"Restringetelo!" le grida di Jongho arrivarono nel suo auricolare.
"Wooyoung, ti prego fermati!" Seonghwa pregò.
"Togliti di dosso!"
"Tenetelo!"
"Veloci!"

Più voci si unirono e Yeosang sentì la sua bocca tremare dietro la sua mano.

"Yeosang?" la voce di Yunho lo coprì e l'hacker singhiozzò. "Yeosang concentrati su di me. Come ci isolo?"
L'hacker mugolò e fece un respiro profondo prima di mormorare, "F1, tre, tre, N."

Yeosang seppe che con quei quattro colpi della tastiera sarebbe apparso una finestra che mostrava tutte le loro connessioni. Tutto quel che Yunho dovette fare fu cliccare su i loro nomi per costringerli su un'altra frequenza.

"Sei ancora con me?"
"S-Si."
"Bene." la voce di Yunho continuò ad essere appena un sussurro. "Ci sono alcuni membri del Pack a sorvegliare i veicoli. Hanno provato ad entrare, ma l'Illusion si apre solo per me, quindi non possono. Posso portarli giù facilmente, ma puoi raggiungermi?"
"Non l-lo so." Yeosang scosse la testa.
"Yeosang, ho bisogno che ti concentri. Abbiamo tutto pianificato. So che è stato dura vedere Jongho, ma ho bisogno cheti calmi. È l'unico modo in cui lo aiuteremo. Ok?"
Yeosang prese un momento per far affondare le parole di Yunho. "Sii forte." sussurrò. "Sii forte per Jongho, come lui lo è sempre per te."

Fu grato che Yunho non disse parola al suo personale incoraggiamento, specialmente perché aiutò.

Lentamente, aprì la porta e sbirciò fuori.

Tutto libero.

Stringendo un coltello forte nella sua mano, corse fuori nel corridoio. Si assicurò di mantenere i suoi piedi leggeri, non volendo attirare l'attenzione su di sé.

"Sto arrivando." disse. La sua mano continuò a contrarsi, le dita strette attorno al manico ripetutamente come modo per stare con i piedi per terra.
"Fammi sapere quando sei all'entrata. Da quel che posso vedere non c'è nessuno sulla tua strada, si sono diretti tutti altrove. Che è un bene per ora, ma-"
"Male per dopo." Yeosang finì. Se il Pack si stava muovendo, allora significava che Mercer stava provando a fare qualcosa.

Quel che lo preoccupava di più era che si erano infiltrati nell'area abbastanza facilmente, ma la situazione era cambiata rapidamente.

Era come se Mercer si fosse aspettato che qualcosa del genere accadesse. Il che aveva senso, visto che aveva catturato Jongho... e loro non avevano idea di cosa Jongho potesse aver detto a Mercer riguardo ai loro piani.

Tutto quel che Yeosang sapeva era che erano in bilico sull'orlo di un dirupo e il cornicione si stava sgretolando sotto di loro.

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora