Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]

37

Dopo che venne caricato in macchina, Jongho perse l'uso della vista quando una benda venne messa e legata sopra i suoi occhi.

Nessuno parlò per l'intero viaggio, mostrando quante precauzioni il Pack era disposto a prendere. Non c'era dubbio a riguardo, stavano portando Jongho direttamente da Mercer.

Che diavolo doveva fare?

La paura fluì nel suo cuore con ogni battito, ma una cosa era certa. Non avrebbe fatto alcuna cosa per tradire i suoi amici.

Non ancora.

Non avrebbe dovuto lasciare le emozioni avere la meglio. Era stato stupido ed egoista e ne avrebbe pagato il prezzo.

La corsa non durò molto o almeno non sembrò così. Presto venne tirato fuori dall'auto e condotto in avanti. Jongho sapeva che avrebbe fatto meglio a non resistere. Non c'era scopo, non quando era indifeso e da solo.

Delle voci iniziarono ad arrivare da tutte le direzioni. Nessuna era abbastanza chiara per lui da comprendere cosa stavano dicendo, ma stava attraversando un'area con molti membri del Pack.

“Dov'è?” uno degli uomini accanto a lui disse.
“Nel suo studio.” una donna rispose. “Speriamo che questo lo renda un po' più felice.”
Qualcun altro sbuffò. “Sappiamo tutti che questo non sarà il caso. Non sarà felice finché non avrà cosa vuole.”
“E sarà disposto ad uccidervi tutti nel tentativo.” Jongho intervenne, sentendo del disagio nell'aria dal modo in cui avevano parlato.
“Silenzio!” qualcuno lo colpì sul retro della testa e scattò di lato. “Non permetterti di parlare!”
“Cosa intendeva con quello?”
“Niente, non ascoltatelo. Sapete che è uno degli obbiettivi.”
“Mercer non lo farebbe comunque, vero?”
“Abbiamo visto tutti cosa ha fatto a quel ragazzino.”
“Si, abbiamo saputo anche noi.”
Jongho sapeva che stavano parlando di Wooyoung. Magari poteva sfruttarlo. “Sarebbe potuto essere chiunque di voi.”

Una mano fece contatto con la faccia di Jongho un'altra volta. Questa volta ruppe il suo labbro. Lo leccò e rabbrividì come il sapore di ferro riempì la sua bocca.

“Portatelo da Mercer. Ora.”

Qualcuno afferrò il suo braccio e lo strattonò in avanti. Jongho si sforzò di tenere i piedi per terra e lo fece accadere. Realizzò che aveva bisogno di lamentarsi in modo moderato, ma sapeva anche che non tutti lì si fidavano completamente del loro capo.

Ogni briciola che poteva ottenere poteva essere qualcosa per aiutare lui e la sua squadra nella loro missione.

Dopo diversi minuti, smisero di camminare e qualcuno bussò ad una porta.

“Avanti.”Jongho venne tirato in avanti ancora una volta. “Sarà bene che abbiate una buona ragione per interrompermi!”
“Mi perdoni, signore, ma abbiamo uno di loro.” la benda venne tolta dagli occhi di Jongho e sbatté le palpebre più volte.

Quando riuscì a mettere a fuoco, guardò dritto avanti a sé l'uomo che aveva rovinato tutto. Cavolo se sembrava una versione più anziana di Seonghwa.

“Si, lo so. Lo avete detto alla radio.” Mercer ringhiò. “Smettete di sprecare il mio tempo e uscite!”

Gli uomini ai suoi lati sussultarono e si inchinarono prima di lasciare la stanza.