44

65 6 0
                                    

I diversi secondi successivi sembrarono un'eternità a Seonghwa, mentre aspettava che le porte di fronte a lui si aprissero.

Dall'altra parte c'era il più grande opponente che avrebbe mai affrontato. Colui che aveva direttamente minacciato l'uomo di cui si era innamorato e il gruppo di uomini che lo avevano accettato nonostante il suo passato e tutti i suoi peccati.

Però era anche l'uomo che lo aveva cresciuto, amato a modo suo e che gli aveva promesso una vita piena di tutto ciò che avrebbe voluto.
Per qualche verso era stato vero. Seonghwa era cresciuto avendo tutto. Non ha mai dovuto preoccuparsi del cibo in tavolo o di suo padre dirgli di no a qualcosa che voleva.

Non c'era dubbio su l'affetto che suo padre nutriva per lui. Mentre il lavoro era una priorità, aveva avuto sempre tempo per Seonghwa, che fosse mangiare insieme o insegnare a Seonghwa come combattere, sparare e guidare, loro avevano avuto quel che poteva essere considerato un discretamente regolare rapporto padre figlio.

Come poteva uccidere l'uomo che lo aveva cresciuto.

Seonghwa si sentì dilaniato. Cos'altro doveva fare? Perché doveva essere così debole...?

Con un altro respiro, le porte si aprirono verso l'interno, rivelando l'ufficio di suo padre.

Jongho entrò ed aspettò di arrivare al centro della stanza prima di scaricare Wooyoung sul pavimento.

Seonghwa fece per correre da lui, ma venne trattenuto dal membro del Pack dietro di lui. Gli scappò un piccolo grugnito e si preparò a resistere, ma un altro movimento lo costrinse a fermarsi.

Un brivido si irradiò per la stanza quando Mercer si alzò dalla sua sedia. Aveva l'aspetto calmo e composto come sempre, cadendo dietro la maschera che aveva insegnato a Seonghwa come perfezionare. Dar a vedere qualsiasi segno di emozione era letale.

Prese un momento per esaminare la stanza, osservando ogni persona uno ad uno.

"È tutto?" i suoi occhi si assottigliarono da essere appena notato, ma Seonghwa poté notare subito che suo padre era su di giri.

Allora la sua maschera non era così perfetta come pensava.

Jongho aprì la bocca per parlare mentre guardava oltre la sua spalla, poi si fermò. "Dov'è l'altro?" si voltò verso gli altri componenti del Pack. "Cosa è successo?!"

Tutti quanti iniziarono a muoversi attorno ed alcuni provarono a proferire delle scuse. Il fatto che non avessero notato Yeosang scappare era stato una benedizione fino a quel momento, ma da lì sarebbe servito per spingere suo padre al limite.

"Idioti!" suo padre sbatté le mani sulla scrivania, attirando l'attenzione di tutti. "TROVATELI!"

Diversi uomini e donne corsero via dalla stanza, gridando ordini l'un l'altra.

"Ne manca solo uno, signore." Jongho si girò e chinò il capo. "Deve essere scappato quando questo qui," spinse Wooyoung con il piede. "ha iniziato a fare una scenata."
Gli occhi di Mercer scattarono in basso e la stanza divenne ancora più fredda mentre un vero sorriso maligno contorse il suo viso. "Ah, il mio piccolo cucciolo." le sue parole erano pregne di veleno. Ogni passo che fece lo portò più vicino all'oggetto della sua ossessione.

Vedere quell'uomo... quel mostro... Seonghwa non lo avrebbe sopportato.

"Non osare toccarlo." Seonghwa sibilò. Provò un'altra volta a tirarsi via dal suo catturante, male sole sue parole funzionarono.

Suo padre si fermò sui suoi passi e finalmente incrociò gli occhi di Seonghwa, sembrò quasi ci fosse del dolore nello sguardo oscuro, ma Seonghwa tirò su i muri attorno al suo cuore per proteggersi.

Aveva scelto.

Quel singolo momento in cui suo padre aveva guardato Wooyoung... era tutto ciò necessario per fargli scegliere la sua parte.

Il suo amore per Wooyoung, per quanto contorto o incasinato fosse stato all'inizio, era assoluto.

"Non OSARE TOCCARLO!!"
"È questo il modo di parlare a tuo padre?" Mercer socchiuse gli occhi un'altra volta e strinse i pugni. "È davvero quel che vuoi dirmi dopo essere stati lontani?" la sua voce vacillò. "Figlio..."
"No." Seonghwa inclinò la testa all'indietro nell'esatta maniera in cui sapeva che suo padre intimidiva gli altri. "Ci sono passato una volta, ma ho realizzato le tue bugie!"

Le labbra di Mercer si curvano in un ghignò perfido, poi schioccò le dita tre volte.

Molte cose accaddero accaddero insieme.

Seonghwa, Mingi e Hongjoong vennero colpiti sul retro delle loro ginocchia così che cadessero per terra.

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora