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La prima cosa che Mingi avvertì non appena iniziò a svegliarsi di nuovo, fu quanto si sentisse pesante. Specialmente la sua testa.

Aprire gli occhi sembrò uno sforzo enorme, quindi decise di restare sdraiato lì e lasciare la sua mente vagare.

Non che ci fosse dove potesse andare. La sua mente era vuota eppure piena di domande. La più grande, chi era?

Sapeva che doveva conoscere il suo nome. Quella era una conoscenza comune... giusto? Allora perché lui non riusciva a ricordare una cosa?

Cosa gli era successo?

Era molto spaventato... e c'erano queste persone che poteva dire che lo conoscevano, ma si stavano comportando con cautela intorno a lui per il suo bene.

Forse doveva esserne grato, ma in quel momento Mingi voleva delle risposte più di altro.

“Non si è svegliato ancora?” una voce gentile disse.
“No.” un'altra sussurrò. Era più vicina, facendo pensare a Mingi che era di chi era seduto accanto a lui. “Ma è stabile. Credo.”

Quella voce... colpì il cuore di Mingi in un modo che non comprese. Riuscì a sentire ogni briciola di dolore intrecciata al tono e lo fece voler avvicinarsi a lui e dirgli che sarebbe andato tutto bene.

“Non arrenderti:” la prima voce disse. “Hai sentito cosa ha detto il dottore.”
“Lo so, Sangie. E se... non tornasse mai? Ha affrontato tutta la sofferenza, tutte le difficoltà che gli abbiamo fatto passare... per cosa?”
“Per tutto ciò che abbiamo realizzato. Hongjoong, abbiamo salvato innumerevoli vite e attività di affari. Se avessimo lasciato Mercer vivere, chissà cosa avrebbe fatto a questa città, per non parlare di noi.”
Il silenzio cadde fra i due, poi una porta si aprì da qualche parte alla destra di Mingi. “Hey ragazzi.” una voce più accesa disse,
“Ciao San.” la persona accanto a Mingi sospirò.
“Ho avuto un idea, ripensando a quando avevo dei brutti giorni dopo che Mercer aveva preso controllo.”

Eccolo di nuovo quel nome. Mingi lo lasciò rimbalzare nella sua testa, sapendo che aveva un suo peso. L'uomo suonava importante, ma.... era morto? Perché ne stavano parlando in quella maniera?

“C'erano alcuni giorni,” la terza voce continuò, “che avevo difficoltà ad uscire da quello stato mentale e Seonghwa si prendeva del tempo per leggermi qualcosa perché sentire la sua voce era il più grande aiuto di tutti.”
“Grazie, San, ma io-” la seconda voce si fermò, poi dovette essersi alzato velocemente per via del suono delle gambe della sedia grattare sul pavimento che venne dopo, seguito da rapidi passi fuori dalla stanza.

Mingi dibatté se aprire gli occhi e fare tutte le domande da cui pregava di liberarsi, ma la porta si aprì di nuovo solo dopo pochi minuti.

“Joong?”
“La prima volta che ho incontrato Mingi, non avevo assolutamente idea di chi era, ma entrò in negozio e mi chiese cosa stavo leggendo. Mi disse che lui l'aveva letto a qualcuno di speciale una volta e ora ho capito che ero io nella nostra vita di prima.” la voce dell'uomo tremò mentre parlava, rivelando lo stress e il dolore che stava provando. “Forse...”
“Vi lasciamo soli.”

Alcuni minuti in più passarono prima che Mingi sentisse una mano più piccola prendere la sua. Fu un tocco esitante, uno che gli fece immaginare che il ragazzo era nervoso o spaventato da fare e poté sentire le dita tremare sempre leggermente.

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora