Jongho non aveva alcuna intenzione di lasciar andare i due sconosciuti davanti a lui senza aver avuto qualche risposta. Aveva la sensazione che fossero lì per tentare di riscattare un debito, che sarebbe stato completamente inventato poiché aveva finito di pagare il magazzino molto tempo prima.
Con le sue entrate e le abilità di hackeraggio di Yeosang, non dovevano preoccuparsi di soldi, ma non era la prima volta che una persona a caso si era presentata volendo parlargli di qualcosa di importante.
E non aveva paura di buttarli fuori a calci in culo.
"Allora?" chiese.
La coppia si guardò l'un l'altra. Era ovvio che erano nervosi, che era il motivo per cui poco prima aveva segnalato a Yeosang di tenere d'occhio le telecamere. Avevano un sistema installato con dei segni segreti, così che Yeosang fosse a conoscenza di quel che stava succedendo. Nessuno sapeva che qualcuno osservava sempre, non sapevano neanche che Jongho avesse una relazione e il piano era di continuare in quel modo.
Le luci sopra di lui lampeggiarono due volte. Yeosang gli stava dicendo di essere cauto.
La testa rossa si grattò il retro del capo e sospirò. "Immagino che non ci sia modo migliore per iniziare, quindi andrò dritto al punto. So chi sei, Jongho."
Un campanello d'allarme risuonò istantaneamente nella testa di Jongho e si immobilizzò. Non aveva mai detto il suo nome...
"So chi sei e tu sapevi chi siamo noi. Mi chiamo Mingi e lui è Yunho. Noi eravamo in una squadra con altre cinque persone."
"Di che diavolo stai parlando?" Jongho domandò. "Non conosco nessuno di voi due e non vi ho mai incontrato prima."
"Non in questa vita." Mingi aggiunse pacatamente.
Prima che Jongho potesse dire qualcosa, Yunho sollevò la sua mano. "So che sembra da matti. Ho conosciuto Mingi appena oggi e mi ha detto tutto. È ancora una pazzia... sa delle cose di me che non ho mai condiviso con nessuno. Se prendessi del tempo per ascoltarlo, prometto che avrà senso. Più o meno."
Mingi lanciò a Yunho uno sguardo incredulo e Yunho si strinse un po' nelle spalle.
"Andatevene." Jongho disse. Non aveva tempo.
"Per favore, abbiamo bisogno di te." Mingi fece un passo avanti. "Sei un lottatore giusto? Ti bullizzavano a scuola mentre crescevi?"
Jongho lo derise e scosse la testa. "Chi non lo era? Tutti si preoccupano per sé stessi e provano a mostrare che sono più grandi e più duri. Sono serio. Voglio che ve ne andi-"
"Fino al punto che hai ucciso il tuo bullo con un mattone?"
Jongho si fermò alle parole di Mingi. Yeosang era la sola persona a cui lo aveva mai detto. Neanche i suoi genitori lo avevano saputo prima che morissero. Avevano solo presunto che il suo bullo aveva preso di mira un altro ragazzino e avevano lasciato Jongho in pace.
"Visto?" Mingi disse esitante. "Per favore, Jongho, se mi ascoltassi, posso spiegare tutto."
La disperazione nella voce di Mingi fece stringere i denti a Jongho. Poteva essere una trappola e poteva finire in qualcosa di pericoloso. Eppure... se Mingi sapeva qualcosa di così personale del suo passato...
I suoi occhi si spostarono su Yunho. "Cosa sapeva di te?"
"Sapeva che mia sorella sentiva delle voci. È stata malata per molto tempo." Yunho rispose tranquillamente. Jongho conosceva abbastanza sul leggere le persone per vedere che non c'era traccia di bugia negli occhi di Yunho. "Sapeva anche che è morta, anche se la causa della morte è diversa questa volta."
Jongho inarcò un sopracciglio. "Scusa?" iniziò a picchiettare un dito sulla propria spalla, dicendo a Yeosang di rimanere nascosto solo in caso che andassero al piano di sopra.
"Questa..." Mingi sospirò. "questa vita non è quel che era prima. Nella nostra altra vita, abbiamo affrontato un avversario potente che era riuscito a creare una macchina del tempo. Sono l'unico che ricorda cosa è successo perché ho toccato il macchinario, ma le cose erano diverse."
"Mi stai prendendo in giro."
Yunho e Mingi si scambiarono un altro sguardo. "Se ci dai del tempo, pensiamo di sistemare quel che sta accadendo in città. Il capo del Wolf Pack è chi ha rovinato tutto e siamo determinati diportarlo a fondo."
A quel punto Jongho cominciò a ridere. Si piegò su sé stesso e si strinse lo stomaco. "T-Tu vuoi che noi tre p-portiamo giù il Pack?! Di c-cosa siete fatti?"
"C'erano altri cinque nella nostra squadra." Mingi suonava ferito dal fatto che Jongho stesse ridendo di lui, ma al lottatore non importava davvero a quel punto. "Noi otto formavamo una squadra con le nostre capacità ed avremmo potuto annientarlo."
"E chi formerebbe questa squadra magica?"
"Noi tre, Seonghwa, Hongjoong, San, Wooyoung e Yeosang."
Jongho si raddrizzò e fermò la sua risata. "Cosa hai appena detto?" la sua voce era cupa, insieme alla rabbia che stava crescendo dentro di lui.
"I membri della nostra squadra. Seo-"
"L'ultimo nome. Quale era l'ultimo nome." Jongho sbottò, alzando la voce mentre parlava. Tutto il suo corpo stava tremando e non volle altro che placcare Mingi a terra e picchiarlo. "DIMMELO!"
"Yeosang. Kang Yeosang." Mingi disse velocemente. I suoi occhi di spalancarono dallo shock e si voltò verso Yunho. "Era il nostro hacker, grandioso con i computer ed estremamente intelligente."
Non c'era modo, NESSUN MODO, che Mingi conoscesse Yeosang. Com'era possibile?
La sua vista iniziò a diventare rossa e in un secondo si scagliò verso Mingi.
.
.
.
.
Yeosang osservò le telecamere senza battere ciglio. Provò a scaricare il nervosismo spingendo il suo lollipop avanti e indietro nella sua bocca rapidamente, ma lo distraeva molto poco.
Guardò ogni segnale di Jongho e sapeva che il minore era in guardia.
Il fatto che non avevano audio fece impazzire Yeosang, ma il sistema si era rotto settimane prima e farlo riparare era praticamente impossibile.
Sembrava che i due uomini stessero provando a spiegare qualcosa a Jongho e non pareva andare molto bene.
Poi cambiò tutto.
Vide l'esatto momento in cui Jongho sentì qualcosa che non gli piacque. Jongho divenne così teso che Yeosang era piuttosto sicuro che le vene sul suo collo si stavano gonfiando.
Una sensazione sgradevole iniziò a formare alla bocca del suo stomaco. A Yeosang non piaceva affatto. Normalmente Jongho avrebbe gestito queste cose molto bene, ma c'era qualcosa di questi due visitatori che lo stava facendo distrarre.
Il secondo che Jongho cominciò ad urlare a loro, Yeosang si spinse via dalla scrivania e corse verso la loro 'porta principale'. Non gli importava che Jongho gli avesse detto di rimanere nascosto, era stanco vedere il suo amore essere ferito.
Quando spalancò la porta in cima alle scale, Jongho stava saltando in aria per buttare a terra uno dei due uomini. L'altro inciampò all'indietro per un secondo, poi iniziò a tirare Jongho dalla maglietta.
"COME LO SAI? DIMMELO!" Jongho urlò mentre colpiva con il pugno la faccia della testa rossa.
"Jongho! NO!" Yeosang gridò. Corse giù dalle scale, saltandone uno a metà dell'ultima rampa ed incespicò in avanti.
"COME OSI!!" Jongho alzò il suo pugno un'altra volta, ma Yeosang avvolse un braccio intorno al petto di Jongho. La forza dell'impatto fece perdere l'equilibrio ad entrambi e caddero sul pavimento.
"Per favore, fermo." supplicò, strisciando verso Jongho. Riuscì ad arrivare da lui appena in tempo. Jongho si sedette e fece per mettersi in piedi, ma Yeosang gli salì sulle gambe e portò le braccia intorno al collo di Jongho. "Ti prego..."
Il minore lo abbracciò immediatamente, le sue braccia forti avvolsero Yeosang nella presa che amava così tanto. Yeosang girò la testa e premette il naso sul collo di Jongho. Se si fosse dovuto buttare nella lotta per proteggere Jongho, allora lo avrebbe fatto, non aveva paura.
Un silenzio tremendo cadde fra loro, rotto solo da un piccolo mugolio di dolore dallo sconosciuto, ma poi boccheggiò. "Yeosang?"
Jongho strinse la presa su Yeosang quando sentì l'hacker diventare teso. Poi, lentamente, si sforzò di girarsi per guardare i due stranieri.
"V... Voi siete i-i-insieme?" improvvisamente l'estraneo aveva lacrime lungo le sue guance, che si mescolarono al sangue e lasciarono striature ovunque. Si piegò in due e si aggrappò al suo stomaco mentre singhiozzi orribili scuotevano il suo corpo.
Il suo amico si inginocchiò accanto a lui e posò una mano sulla sua schiena. "Mingi? Stai bene?"
"Che sta succedendo?" Yeosang chiese, guardando Jongho.
"Questo pazzoide sostiene di conoscerci da un'altra vita. Che il capo del Pack ha creato una macchina del tempo che ha mandato il mondo indietro nel tempo e che siamo parte di una squadra che vuole riunire per provare a portare a fondo il Pack." Jongho disse mentre lanciava un'occhiataccia ai visitatori.
"È ridicolo." Yeosang si spostò da sopra le gambe di Jongho e lo aiutò ad alzarsi prima di voltarsi. "Non ho mai visto nessuno di voi due prima d'ora."
"Oh cavolo." quello con i capelli castani disse. "Mingi..."
La testa rossa provò a controllare i suoi singhiozzi e si sedette sulle ginocchia. "Vi prego. È v-vero. Yeosang, tua madre era un'insegnante, giusto?"
Yeosang si congelò. Come lo sapeva?
"Si è ammalata ed è morta?"
"Farai meglio a smetterla di parlare." Jongho ringhiò, muovendosi per avanzare verso Mingi di nuovo.Yeosang poggiò una mano sul suo petto per fermarlo, continuando a guardare male gli sconosciuti. Il cuore gli stava martellando nelle orecchie.
"E sei un hacker." Mingi disse. Non era una domanda.
"Come..." Yeosang si strozzò sulle sue stesse parole e scosse il capo. "Come lo sai?"
"È quello che stavo provando a dire a Jongho. Sembra una pazzia, ma so chi siete e voi conoscevate me. Eravamo una squadra." gli occhi di Mingi, gonfi dai pugni di Jongho, stava pregando Yeosang di credergli. "Ho bisogno solo che mi diate il tempo per dimostrarvelo."
Jongho lo spostò e scosse la testa. "Va via!"
"Jongho." il maggiore si girò verso di lui. "Per favore, io... penso che dovremmo ascoltarlo." sollevò una mano quando Jongho cominciò a protestare. "Posso collegarlo al mio sistema. Se sta mentendo, ce ne occuperemo allora, ma non ha mai tentato di difendersi, ti ha lasciato fare. Questo mi dice che è disposto a fare quel che ci vuole per farci ascoltare."
"Sai quanto sia da pazzi, vero?" i pugni di Jongho stavano tremando lungo i suoi fianchi. "Come può sapere di noi?"
"Forse sta dicendo il vero e lo conosciamo." Yeosang corrucciò la fronte. Era tutto... sconcertante. Rivolse lo sguardo verso dove Mingi era poggiato al suo amico. "Forza. Andiamo di sopra. Voglio sentire la tua storia, ma ti collegherò alla mia personale macchina della verità. Se determina che mi stai mentendo, non tratterrò Jongho la prossima volta."
"Mi sembra giusto." Mingi fece un piccolo sorriso.
I quattro si fecero strada al piano superiore e Yeosang diede all'altro estraneo, che si era presentato come Yunho, un kit del primo soccorso per curare le ferite di Mingi. In contemporanea a quello, tirò fuori diversi cavi ed elettrodi che attaccò ad uno dei polsi di Mingi, le sue tempie, il suo collo e due sopra la sua testa.
"Questi monitorano la tua frequenza cardiaca. È il modo più attendibile per capire se stai mentendo o no, il cuore non mente." disse tranquillamente.
Mingi annuì solamente e non mostrò segni di resistenza. Se avesse voluto davvero far loro del male, ci avrebbe già provato a quel punto.
Jongho rimase in piedi nell'angolo, così da vedere tutta la stanza. Inoltre, era vicino alla porta, che Yeosang sapeva era per aver modo di fermarli da andarsene, se necessario.
Però nessuno dei visitatori li contradisse. Yunho accettò la sedia accanto a Mingi e continuò a trattare i tagli e i lividi sul suo viso.
Yeosang si sedette di fronte a Mingi e preparò il programma che aveva creato sul suo computer per monitorare le sue risposte.
"Sei pronto?"
"Si." Mingi disse, non rompendo il contatto visivo.
"Va bene. Dimmi tutto."
STAI LEGGENDO
Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]
Action- Sequel di Hala Hala - Tutto è cambiato. Niente è quello che era. È stato riscritto tutto. Le forze dell'ordine sono state sdradicate e il Wolf Pack domina tutto, guidato dal tiranno Mercer. Lui controlla tutto e temuto da tutti. Sfidarlo signific...