39

67 5 0
                                    


Le diverse ore che seguirono furono alcune delle più lunghe nella vita di Mingi. O almeno era quello che sembrava.

I suoi occhi bruciarono da quanto stava provando a concentrarsi sulle lettere e sui numeri davanti a lui. Aveva rivisto l'inventario parecchie volte ormai, cercando qualcosa che potesse aiutarli.

Non poteva far a meno di pensare che fossero pazzi. Un completo attacco frontale contro la più grande potenza dell'area? Era una missione impossibile...

La paura però svanì non appena Hongjoong apparve al suo fianco e posò una mano sul suo braccio. "Fa' una pausa, Mingi."
"Non possiamo, lo sai."
"Si, puoi. Farò prendere una pausa a tutti. Abbiamo bisogno di riposare prima che accada."
Mingi incrociò gli occhi con lui e sollevò una mano per prendere la sua guancia. Il maggiore gli rivolse un sorriso storto e si immerse nel tocco. "Possiamo davvero permettercelo?"
"Non possiamo non permettercelo. Se lo facessimo senza aver dormito, saremmo i nostri peggiori nemici. Ho qualcosa che possiamo prendere che metterà tutti a dormire per sei ore esatte. È un sonno profondo, così avremo modo di ricaricarci completamente." Hongjoong tirò fuori dalla sua tasca una piccola bottiglia di pillole. "Le uso quando passo troppo tempo senza dormire, quindi so che funzionano."

Mingi sentì un calore riempirgli il petto mentre le lacrime salivano ai suoi occhi. Un sorriso enorme passò sul suo viso.

"Cosa?" Hongjoong chiese, assottigliando gli occhi.
"É solo... eri abituato a fare la stessa cosa, solo che era un siero che ti iniettavi per essere sicuro di dormire." Mingi bisbigliò, passando le dita fra i capelli di Hongjoong. "A volte dovetti fartelo fare e te discutevi per quanto potevi con il tuo piccolo e carino broncio che facevi quando eravamo da soli."
"Non sembra affatto da me." Hongjoong brontolò. Provò ad allontanarsi da Mingi, ma invece il ladro prese con la mano la sua nuca e lo portò in un bacio.

Le loro labbra si modellarono insieme in un'armonia perfetta. Hongjoong avvolse le sue braccia attorno al collo di Mingi e si premette al corpo del ladro.

Nessuno dei due volle dirlo, ma Mingi sapeva che c'era l'allusione all'addio nel bacio. Addio, desiderio, speranza, paura... tutto quello.

Non c'era modo di dire cosa sarebbe successo loro una volta che sarebbe stato attivato il piano di Yunho. Troppo era incerto... troppe cose potevano andare storte.

Mingi afferrò la vita di Hongjoong e lo sollevò per farlo sedere sul tavolo accanto a loro. Il maggiore avvolse immediatamente le sue gambe intorno a Mingi per tenerlo vicino."Min..." mormorò sulle labbra del ladro.
"Joongie..."Mingi cominciò a posare baci lungo la mascella di Hongjoong. "Ti amo." sentì Hongjoong irrigidirsi alle sue parole e si allontanò velocemente. "S-scusami..."
"Va bene." Hongjoong disse, sollevando una mano per posarla sul petto del minore. I suoi occhi osservarono il modo in cui le sue dita si aprirono. "Io non... non so cosa sento ancora. Mi dispiace."
"No." Mingi scosse la testa rapidamente. "Non mi aspetto qualcosa da te. Ho solo avuto bisogno di dirlo... giusto in caso." il suo cuore si strinse al pensiero sospeso nell'aria.

Invece di dire altro, Hongjoong girò semplicemente la testa per posarla sulla spalla di Mingi e i due rimasero lì per diversi, lunghi minuti. Fu uno dei momenti più felici nella vita di Mingi in quel mondo. Sarebbe stato per sempre lì con Hongjoong se avesse potuto, con la sua guancia posata sopra la testa del maggiore e i loro corpi il più vicino possibile.

Sperava che anche gli altri si stessero prendendo del tempo per loro stessi. Ne avrebbero avuto bisogno.

L'occasione di dire addio.

"Dovremmo portare le pillole agli altri. Chiamerò Namjoon, verrà a sorvegliarci mentre dormiamo." la voce di Hongjoong era appena un sussurro e tutto quel che Mingi poté fare fu annuire. "Poi portami a letto. Voglio passare questo tempo nelle tue braccia."

.

.

.

.

Yeosang guardò giù alla pillola nella sua mano per un secondo, prima di chiuderci le dita attorno. Anche stringendo il pungo, non poteva smettere di tremare.

La paura e la preoccupazione che aveva per la sicurezza di Jongho stavano diventando sempre più difficile da controllare. Gli fece venir mal di stomaco.

Però aveva fede nel piano di Yunho. Era solido e c'erano diversi elementi che potevano dar loro vantaggio.

Pregava solo che arrivassero lì in tempo.

Eppure un'altra lacrima calda scivolò giù lungo la sua guancia, seguendo il percorso stabilito da tutte le sue predecessori. Da quando era tornato nella sua stanza privata, Yeosang non era riuscito a smettere di piangere.

Tutti quegli anni...potenzialmente persi per una stupida lite che quel muro di orgoglio aveva impedito loro di risolvere.

Come poteva essere così stupido?

"T-ti prego sii forte, amore mio." Yeosang mugolò. "Sto v-venendo da te."

Si sdraiò sul letto e si arricciò in una piccola palla, chiedendosi se dovesse prendere davvero la pillola o no. Sapeva che Hongjoong aveva ragione, tutti loro avevano bisogno di riposare. Poteva essere l'ultima possibilità che avrebbero avuto per diversi giorni a venire, dipendentemente da cosa sarebbe accaduto.

Se avesse dormito avrebbe passato meno tempo a preoccuparsi per la sicurezza di Jongho.

Jongho...

Yeosang mugolò ancora e costrinse i suoi occhi a chiudersi, strizzandoli finché non vide rosso. Poi portò la pillola alla sua bocca e lentamente la spinse dentro le labbra in modo che potesse ingoiarla a secco.

Jongho non lo avrebbe voluto steso lì a piangere. Diamine, se fosse stato lì Yeosang sapeva che Jongho lo avrebbe costretto a letto. Non sarebbe stata la prima volta.

La pillola lavorò velocemente. Yeosang poté già sentirsi scivolare via. Si allungò per prendere il cuscino di Jongho e ci premette il naso dentro. Aveva esattamente il suo profumo, come se fosse stato sdraiato lì momenti prima. Gli piaceva il profumo boisé, così delicato, ma così... Jongho.

Yeosang si lasciò addormentare con il più piccolo dei sorrisi sul suo viso.

.

.

.

.

"Ne sei sicuro?" San sussurrò aprendo gli occhi per studiare il viso di Yunho.

Entrambi erano stesi sul fianco, i loro letti d'ospedale ormai uniti, faccia a faccia e il più vicini possibile.

Le loro dita erano intrecciate davanti ai loro petti e le loro fronti unite.

In quel momento, erano uno.

"No, ma quale altra scelta abbiamo, Sannie?" il maggiore sussurrò in risposta. Il suo pollice si spostava sulle nocche di San lentamente. "Non possiamo lasciare Jongho soffrire per mano di Mercer e più a quel bastardo è permesso di vivere....non posso neanche iniziare ad immaginare cosa sta già provando a fare."

Yunho osservò San chiudere i suoi occhi ancora una volta e si morse il labbro. Non sapeva se poteva dar voce a quale era la sua peggiore paura. C'era questa sensazione soffocante alla bocca del suo stomaco... una che gli diceva che Mercer stava pianificando qualcosa.

Se tutto quel che Mingi aveva detto aveva era la verità, allora Mercer non si sarebbe arreso, non quando Seonghwa lo aveva lasciato di nuovo.

L'incidente d'auto ne era un segno. Yunho credeva che quello fosse stato il suo modo per provare a riportare San sotto il suo controllo. Il colpo era stato programmato così precisamente che San ne era venuto fuori frastornato e con la perfetta quantità di ferite da renderlo immobile.

Yunho non sarebbe stato sorpreso se Mercer stesse tenendo un occhio anche per Wooyoung e Seonghwa, quindi il fatto che Wooyoung fosse stato in grado di andare fuori a cercare Jongho era stato un miracolo.

"Rimani solo accanto a me." mantenne la sua voce bassa, provando ad essere calmante. L'ansia di San lo stava travolgendo. "Ecco." Yunho portò su la pillola che Mingi aveva lasciato. "Hai bisogno di acqua?"
"No."
Entrambi ingoiarono la pillola e Yunho avvolse un braccio intorno alla vita di San per stringerlo. "Ci vediamo fra qualche ora. Andrà bene. Ti amo, Sannie."
Il minore fece un verso di acconsenso e mormorò, "Mmm anche io..."

.

.

.

.

Seonghwa osservò la gamba di Wooyoung rimbalzare, rimbalzare e rimbalzare ancora da dove era poggiato nell'angolo.

Wooyoung era seduto sul loro letto, una gamba rimbalzava, mentre si mordicchiava il labbro e fissava il muro.

Avevano ripassato il piano di Yunho più volte, ma sembrava che Wooyoung non potesse comprendere cosa doveva accadere.

E Seonghwa sapeva il perché.

Qualsiasi piano inventavano arrivava con il dover affrontare il peggior incubo di Wooyoung. Era inevitabile, lo sapevano da quando avevano acconsentito a combattere il Pack.

Seonghwa era nervoso a sua volta, ma dopo aver visto Wooyoung sulle mani e sulle ginocchia nel corridoio, era determinato ad essere forte e l'ancora di Wooyoung.

"Wooyoung."

La gamba del minore si fermò per circa cinque secondi prima di ricominciare a rimbalzare.

"Wooyoung, ti prego dimmi cos'hai per la testa."
"Deve essere tutto perfetto."
Seonghwa increspò le labbra. Doveva esserci qualcosa che poteva dire o far per aiutare Wooyoung a calmarsi... "Wooyoung ci siamo già passati. Ti stresserai solo. Forse dovresti restarne fuori."
"No, no, no, no, no. Non ne starò fuori!" Wooyoung scosse la testa e portò le sue mani a impugnare i suoi capelli. "Non posso! Devo affrontarlo! Devo!" un sola lacrima rotolò giù da entrambi gli occhi spalancati e terrorizzati.
Non ne poteva più. Seonghwa si avvicinò e si inginocchiò davanti a lui mentre portava le sue mania prendergli le guance. "Woo, tesoro, devi respirare. Non mi farai sentire meglio riguardo a venire con noi. Per favore respira."
Il minore fece contatto visivo con lui e si immobilizzò. "Hwa..."
"Cosa posso fare per aiutarti?" Seonghwa mormorò. Tutta la sua attenzione era sull'uomo davanti a lui. Assorbì ogni movimento, battito di ciglia, ogni piccolo respiro. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare Wooyoung a superarla.
"Io-" Wooyoung chiuse gli occhi e si inclinò finché la sua fronte non fu premuto sulla spalla di Seonghwa. "Ho solo bisogno che tu mi stia accanto. Ti prego non lasciarmi. Ti prego."
"Mai." Seonghwa disse. Girò la sua testa ed iniziò a baciare il lato di quella di Wooyoung. "Starò al tuo fianco quanto potrò."
"Seonghwa?" Wooyoung si sedette di nuovo. "Fammi dimenticare, anche solo per ora. Fammi sentire amato."

Le loro labbra si unirono in un istante. Seonghwa prese il retro della testa di Wooyoung e si aiutò a farlo sdraiare mentre leccava dentro la sua bocca di gusto.
Le loro mani vagarono senza meta sul corpo dell'altro, togliendo i vestiti e tirandoli a giro per la stanza.

Gemiti e ansimi seguirono morsi e baci. Ognuno mandò una nuova onda di fuoco nelle vene di Seonghwa. Non poteva averne abbastanza della fantastica persona sotto di lui e, una volta che avrebbero sconfitto suo padre, Seonghwa fece la silenziosa promessa di portare Wooyoung ovunque volesse andare.

Quando furono finalmente connessi in ogni modo possibile, Seonghwa mantenne le sue spinte lunghe e lente, volendo sentire tutto.

Wooyoung iniziò a piangere non appena accadde, ma quello non lo fermò dal rispondere ad ognuno dei baci di Seonghwa o dal strusciare le unghie lungo la sua schiena.

Se quella fosse stata l'ultima volta che avrebbero avuto, Seonghwa non avrebbe chiesto alcunché migliore.

Parole di amore vennero scambiate quando possibile molto dopo aver raggiunto il loro picco e anche quando presero le pillole per aiutarli a dormire.

E dormirono, intrecciati sotto le coperte e avvolti nelle braccia l'uno dell'altra. Per quel poco tempo poterono dimenticare le preoccupazioni dall'altra parte della porta della loro camera.

Le uniche due persone che esistevano erano Seonghwa e Wooyoung.

Però il giorno dopo, sarebbe cambiato tutto.

La battaglia sarebbe iniziata.

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora