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"MINGI!!" Hongjoong gridò a pieni polmoni. Poté sentire la velocità del suo grido minacciare di graffiargli la gola, ma vedere Mingi sparire nella pila di detriti lo mandò nel panico più totale.

Si strattonò via da Yeosang e corse in avanti, fregandosene che ci fossero ancora pezzi che cadevano dal soffitto.

"Mingi! Mingi!"

Le sue mani iniziarono ad afferrare i grandi pezzi di pietra, lanciandoli più forte che poté. Gli angoli spigolosi tagliarono la pelle delicata delle sue dita, ma a quel punto non gli importava.

Tutto quel che Hongjoong riuscì a fare fu chiamare continuamente il ladro e pregare che stesse bene.

"Giuro sul Cielo, Mingi, se mi lasci dopo tutta la merda che mi hai fatto passare!" le lacrime arrivarono ai suoi occhi mentre continuava a scavare.

Rabbia non poteva neanche iniziare a descrivere i suoi sentimenti. Come poteva Mingi sacrificarsi in quel modo? Si sarebbero inventati qualcosa se avesse chiesto! Non c'era motivo per cui qualcuno facesse l'eroe.

"D-Dannazione, Mingi!"Hongjoong iniziò a tirare un pezzo grande quasi come lui.
"Joong, fermati." Yeosang si affrettò vicino a lui. Fece un movimento come se volesse allontanare il maggiore, ma poi prese l'asta d'acciaio che avevano utilizzato prima e la usò per aiutare Hongjoong a spostare il cemento nel mezzo.

Quando finalmente ci riuscirono, Hongjoong emise un altro grido strozzato. Mingi era steso a faccia in giù ed era coperto di sangue e polvere del cemento.

Si fece avanti per lentamente tirare fuori Mingi evia dalle macerie.

Le lacrime non vollero fermarsi. Normalmente si sarebbe considerato debole per lasciare le sue emozioni avere la meglio su di sé. Non era il momento per diventare un piagnucolone, ma la paura di perdere l'unico uomo che gli aveva portato alcuna gioia prevalse su quello dieci volte tanto.

"M-Mingi!" quando furono abbastanza lontani, Hongjoong si sedette e mise Mingi steso sulle sue cosce così da poter cullare il minore fra le braccia.

Dal suo fianco gocciolava ancora del sangue dalle penne bloccate lì. Hongjoong sapeva che era meglio non rimuoverle, poteva peggiorare le cose. C'era anche una linea di nuovi graffi e lividi che coprivano la pelle del ladro.

"Y-Yeosang, c-chiama il dottore Kim!" Hongjoong guardò su all'hacker per vedere che era tornato al fianco di Jongho.
L'hacker annuì immediatamente e tirò fuori il suo telefono. "Dott. Kim?" domandò subito, Hongjoong aveva chiesto all'uomo di rimanere in attesa, giusto in caso avessero avuto bisogno, quindi dovette aver risposto al primo squillo. "Si... Non lo so... Si... Gliele mando ora." Yeosang riattaccò la chiamata e scrisse un rapido messaggio prima di guardare Hongjoong. "Sta arrivando."
Hongjoong annuì e cominciò a passare la sua mano fra i capelli di Mingi. Usò l'altra per fare pressione sul suo collo e sentì un polso leggero. "Resisti, Mingi. Ti prego.. Io..." Hongjoong si piegò in avanti per posare la sua fronte su quella di Mingi. "Non posso perderti..."

Mantenne la sua presa su Mingi mentre guardava intorno nella stanza. Yeosang era l'unico senza gravi ferite e probabilmente San era il meno ferito dopo di lui.

"Come-" Hongjoong provò ad ingoiare il groppo nella sua gola. "C-Come stanno tutti."
"Io sto bene." Yeosang rispose subito. "Jongho è ancora senza sensi, però respira. Non ho visto alcun segno di lesioni gravi, ma San h-ha detto che ha avutole c-convulsioni." l'hacker lo guardò con preoccupazione. Hongjoong annuì solo per confermarlo. "N-Non sapremo come sta d-davvero finché non facciamo una scansione."
"Penso che San abbia una o due costole incrinate e forse danneggiato quelle dal nostro incidente." Yunho disse da dove stava esaminando San. "Iosto più o meno bene. Ho dolore, ma posso gestirlo."
"Non addolcire la pillola." San gemette. Provò a prendere un respiro profondo e trasalì. "Non avresti dovuto muoverti come hai fatto."
"Non è che potessi farci qualcosa. Avevi bisogno dime."

San arrossì un po' alle sue parole e si morse il labbro. Non c'era una valida ragione di discutere per nessuno dei due. Era qualcosa che entrambi avrebbero fatto per l'altro.

Un po' distante, Seonghwa stava sussurrando silenziosamente a Wooyoung. Il minore era disteso sul pavimento con una mano sul suo stomaco e l'altra al suo fianco.

Hongjoong poté vedere chiaramente chela sua gamba era rotta... se non fosse stato per la tuta che aveva addosso, sarebbero stati tutti in grado di vedere l'osso. La tuta stretta alla pelle in realtà stava aiutando a tenere insieme la gamba.

Però Wooyoung era pallido. Uno strato di sudore copriva il suo viso e sembrò che stesse usando tutta la sua attenzione per concentrarsi su Seonghwa, che aveva il naso rotto e diversi graffi sul viso.

"Hwa?" Hongjoong chiese sottovoce.

L'unica risposta che ricevette fu un veloce scatto degli occhi da Seonghwa prima che tornasse a guardare Wooyoung.

"Dov'è?" Wooyoung chiese con la voce tremante.

Tutti seppero subito di chi stava parlando e guardarono verso la pila di detriti da dove Hongjoong aveva tirato fuori Mingi.

Nessuno si mosse per diversi e dolorosamente lunghi secondi. Hongjoong sentì come se il suo polso vibrasse ad ogni battito del suo cuore.

Se Mingi era sopravvissuto... Mercer?

Seonghwa fu il primo a muoversi.

Un'espressione inquieta cadde sul suo viso mentre si alzava lentamente e scavalcò il corpo di Wooyoung.

Lo guardarono tutti camminare lentamente.

Passo...

Dopo passo...

Dopo passo...

Quando raggiunse il cumulo, si mosse addirittura più lento mentre spostava pezzi di cemento via di mezzo. Iniziò con i più piccoli, spostandoli di lato.

Sembrarono quasi vuoti rotolando sul pavimento. O forse era solo come sembrava il cervello di Hongjoong in quel momento.

Sembrò ci fosse voluta una vita a Seonghwa per scavare fra le macerie, ma Hongjoong riconobbe il secondo quando trovò qualcosa.

La mano di Seonghwa tremò mentre ancora teneva un pezzo della misura di una pallina da baseball e subito perse tutto il suo colore.

Wooyoung si mise sui gomiti ed allungò il collo per provare ad attirare l'attenzione del maggiore. "Hwa. Cosa c'è? H-Hwa?"

Hongjonng ingoiò e si piegò per coprire Mingi, sentendo il bisogno di proteggerlo per quanto potesse da qualsiasi cosa sarebbe accaduta loro dopo.

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.

.

Seonghwa avrebbe detto di sentirsi intorpidito, ma pensò che non fosse neanche il modo per descrivere l'esperienza extracorporea che stava vivendo mentre fissava il mucchio di macerie.

Non sapeva come sentirsi. Triste? Spaventato? Arrabbiato?

Era tutto così confuso e lo fece volere sparire.

Steso sotto tutto il cemento, c'era suo padre. Sembrò quasi che stesse dormendo, se non fosse per il fatto che il lato sinistro del suo cranio era stato sfondato.

Seonghwa abbassò lentamente il braccio e il pezzo di cemento cadde a terra.

Morto.

Suo padre era finalmente morto.

Dopo tutto quel tempo... tutto il dolore e la tortura...

Eppure Seonghwa sentì il cuore fare male mentre fissava l'uomo. I suoi occhi si fissarono su dove il sangue stava sgorgando dall'incavo del suo capo e cadendo giù da i lati della pietra intorno ad esso.

"Hwa?"

Morto...

"Hwa?"una piccola voce provò a rompere la nebbia densa che circondava la sua mente.

Seonghwa volle solo che andasse tutto via...

Una mano gentile afferrò la sua spalla e finalmente attirò la sua attenzione. Seonghwa si voltò per vedere San in piedi accanto a sé. Il minore si stava tenendo il fianco e sembrò che stesse soffrendo molto, ma c'era altro nei suoi occhi mentre fissava il corpo di Mercer.

Sollievo. Libertà.

San singhiozzò e portò l'altra mano alla sua bocca. "É f-finita." boccheggiò, poi guardò verso Seonghwa con le lacrime agli occhi. "Mi dispiace tanto."

Il maggiore esitò per un momento, poi portò San in un abbraccio. Poté sentire il minore tremare e fece del suo meglio per confortarlo.

Avevano passato così tanto insieme e rese Seonghwa molto felice che San potesse essere finalmente libero dall'uomo che aveva alterato il suo vero essere.

Quello era stato il loro obbiettivo da sempre.

Quando San si fu calmato un po', Seonghwa si girò e tenne gli occhi sul pavimento. "Mingi l'ha fatto." disse, sentendo il peso delle parole che scivolavano via dalla sua lingua.

Un pianto debole provenne da dietro di lui e Seonghwa lasciò San per affrettarsi al fianco di Wooyoung. Il minore era di nuovo steso e i suoi occhi erano stretti. Le lacrime scivolarono giù da entrambi i lati del suo viso e nei suoi capelli che coprivano le orecchie.

"Piccolo..." Seonghwa si inclinò su di lui e gli accarezzò una guancia. "Stai bene? Dove ti fa male?"
"Ovunque. E da nessuna parte." Wooyoung aprì gli occhi e Seonghwa sentì la sua bocca aprirsi un po'. Gli occhi di Wooyoung erano più brillanti di quanto Seonghwa aveva mai visto. Tutte le catene del suo passato erano state sollevate e sembrava...vivo.

La sensazione di intorpidimento che stava pesando su Seonghwa andò via lentamente mentre guardava Wooyoung piangere lacrime di gioia da dove era steso sulla schiena.

San presto si unì a loro e tutti e tre sedettero insieme, tenendosi le mani mentre Seonghwa si poggiò alla spalla di San.

Un po' dopo, il telefono di Yeosang squillò e diede le indicazioni per come trovarli, dirigendo la persona in chiamata verso la tromba di un ascensore nascosta nel lato del lungo tunnel a spirale.

Quando l'aiuto finalmente arrivò, Seonghwa osservò il Dott. Kim e i suoi uomini portare via entrambi Jongho e Mingi su delle barelle per primi, poi arrivarono a Wooyoung.

"Ho un furgone sanitario organizzato fuori, vi cureremo tutti prima di andare via." assicurò a Seonghwa mentre Wooyoung veniva portato via su una carrozzina.

Visto che il resto di loro potevano camminare, seguirono il Dott. Kim verso l'ascensore, tenendo un passo lento per il bene di Yunho e San.

Il dottore non aveva mentito. Un grande camion era stato parcheggiato nello spazio aperto con i lati aperti dal basso verso l'esterno per sostenere una sala medica mobile.

Alcuni assistenti avevano già collegato i tre a dei macchinari per monitorare i parametri.

Hongjoong e Yeosang corsero per stare a fianco dei loro amati.

Seonghwa rimase indietro per aiutare San e Yunho, ma una volta che furono sistemati con delle flebo, ritornò da Wooyoung.

Il minore girò la sua testa di lato e studiò Seonghwa per un lungo momento. "Stai bene?" chiese dolcemente.
"Io... penso di si." Seonghwa si poggiò al bordo del letto e prese la sua mano. La portò lentamente alle sue labbra e baciò lentamente ogni dito. "Sto meglio sapendo che starai bene."
Wooyoung scosse la testa. "Sii onesto con me."
Seonghwa fece un lungo sospiro e premette di nuovo le sue labbra sulla mano di Wooyoung e le lasciò lì. "Non lo so, Woo io..."
"Lo so." il minore sussurrò. "E va bene. Capisco."

Un piccolo mugolio scappò a Seonghwa. Come poteva Wooyoung essere così gentile su qualcosa del genere? L'uomo che lo aveva schiavizzato era morto, eppure stava perdonando Seonghwa per avere sentimenti contrastanti.

"Non ti merito." Seonghwa non riuscì a portarsi a guardare il ragazzo che gli aveva rubato il cuore. Per una qualche ragione, si vergognava troppo.
"Si, mi meriti. Meriti di essere felice, Seonghwa."
"Quando sono conte lo sono. Ora lo so." Seonghwa sollevò la testa e si spostò più vicino a Wooyoung per poter accarezzare i suoi capelli. "Sei sicuro di stare bene?"
"Assolutamente." Wooyoung si illuminò mentre più lacrime scesero da i suoi occhi. "Sono libero."

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora