Mercer era distratto e lo era stato per un paio di giorni ormai.
Wooyoung lo guardò dall'angolo della stanza dove gli era stato ordinato di inginocchiarsi e non muoversi.
Osservò l'uomo camminare avanti e indietro dietro la sua scrivania con le mani unite sulla schiena.
Era accaduto qualcosa, ma era difficile dire se era una buona o una cattiva cosa.
Wooyoung immaginò che probabilmente lo avrebbe scoperto quando sarebbe stato riportato nella loro camera.
Le sue ginocchia iniziarono a far male. Gli ci vollero tutte le sue forze per non spostarsi o non fare alcun tipo di movimento.
Da quello che era stato capace di afferrare dagli incontri precedenti, Wooyoung sapeva che Mercer era sulle tracce per chiudere una sorta di mercato nero e qualche altro affare che, apparentemente, erano una minaccia per lui.
La porta dalla parte lontana della stanza si aprì. Wooyoung non girò la testa, ma sollevò gli occhi per sbirciare fra le sue ciglia.
Riconobbe subito il corpo snello essere di San. I suoi movimenti erano precisi e calcolati, era abbastanza leggero sui suoi piedi che non fece un suono mentre camminava sul parquet.
"È tutto al suo posto?" Mercer chiese, fermando i suoi passi giusto per guardarlo.
"Si, signore. Non hanno rimosso il dispositivo."
"Bene. Continua a monitorare, se è chi penso che sia, allora si farà vivo." Mercer annuì e cominciò ad osservare un fascicolo sulla sua scrivania.
"Cos'è così importante di questo ring, signore?" San chiese, mantenendo la sua voce rispettosa. "Alcuni dei nostri uomini si sono innervositi a fine giornata."
"Lo so. Non è il ring il mio problema. È chi lo possiede. Una volta che mi sarò occupato di loro, continuerò a gestirlo e quello sarà un'altra fonte di entrate per noi."
"I proprietari, signore?"
Mercer fece un lungo sospiro. "Si. Possono essere problematici per me e devo sistemarli."
Wooyoung si morse l'interno del labbro. Conosceva Mercer abbastanza bene da sapere che, per qualche ragione, queste persone lo rendevano nervoso, ma perché? Era l'uomo più potente della città. Doveva solo schioccare le dita e avrebbe avuto qualunque cosa volesse.
Come in quel momento.
Ad un solo schiocco, Wooyoung si alzò e lo raggiunse al suo fianco, tenendo la testa chinata per tutto il tempo.
L'uomo fece scorrere una mano sulla sua schiena e finì per posarla sul suo sedere.
Wooyoung sfruttò quel tempo per adocchiare cosa c'era sulla scrivania.
La maggior parte erano fascicoli o pile di carta, ma vide alcuni nomi sulla cima che avevano un '+' oppure un '-' accanto a loro.
Kim Hongjoong +
Jeong Yunho +
Kang Yeosang +
Choi Jongho +
Song Mingi -
Cosa significava?
Poi i suoi occhi si spostarono su altri due fogli.
Jung Wooyoung
Choi San
Il suoi cuore iniziò a battere più veloce.
Cosa stava pianificando Mercer? E perché aveva quel file?
Gli occhi di Wooyoung si spostarono su dove San era in piedi dall'altro lato della scrivania. Non si era mosso e stava guardando Mercer con il suo sguardo letale.
San era proprio un mistero per lui. Tutto quel che Wooyoung sapeva era che lui era la risorsa numero uno di Mercer. Era mortale e capace di essere controllato in qualche modo.
"E continua a cercarlo. È colui che potrebbe rovinare tutto per me. Non so come sia riuscito a sfuggirmi in tutti questi anni, ma devo trovarlo." la voce di Mercer cadde e divenne tesa.
"Si, signore. Sono stato in grado di localizzare dove erano nascosti i suoi genitori, così ho iniziato a ricercare in quella città."
"Non sottovalutarlo. Credo che sia a conoscenza di cose che potrebbero distruggermi."
Wooyoung morse l'intero del suo labbro. Mercer aveva paura. Non aveva mai visto l'uomo spaventato prima. Chiunque quest'uomo fosse, aveva innervosito Mercer.
Magari poteva essere, finalmente, il biglietto di uscita di Wooyoung da lì. Se avesse potuto mettere i pezzi insieme allora... solo forse avrebbe potuto guadagnarsi la libertà.
Wooyoung era disposto a minacciare Mercer se necessario.
"Non si preoccupi, signore. Mi assicurerò di occuparmene." San disse, la sua voce era bassa e uniforme.
"Bene. Vai a fare il tuo controllo e riposati. Sei andato bene oggi, San." Mercer annuì in direzione di San.
Un colpo alla porta fermò il congedo e Seonghwa fece capolino. "Padre? Volevi vedermi? Oh, sei tornato San."
Il cambiamento nel tono di Seonghwa quando vide San fece stringere il petto di Wooyoung. Avrebbe dovuto sapere che l'altro giorno era stato solo un caso fortuito. Perché a Seonghwa dovrebbe davvero importare di lui? Era soltanto il giocattolo di Mercer.
Le lacrime cominciarono a salire ai suoi occhi e Wooyounng fece del suo meglio per mandarle via. Se Mercer lo avesse visto sarebbe stato in guai seri.
Eppure non poteva farci niente.
Quel momento nella camera di Seonghwa, rannicchiato fra le sue braccia, era qualcosa che aveva sognato per anni ed essere in grado di viverlo davvero... non poteva spiegarlo, ma era stato bello.
"Si." San rispose, voltando per guardare Seonghwa. "Scusatemi, dovrei andare per il mio controllo." San fece un inchino e uscì dalla stanza.
Seonghwa lo osservò andarsene e increspò le labbra. "È ancora 'acceso'?"
"Si." Mercer disse. "L'ho appena mandato a farsi controllare, così lo spegneranno. Scusami, figlio, so che non ti piace vederlo in quel modo, ma è necessario."
Wooyoung si mosse un po' quando Mercer cominciò a creare circoli sulla sua natica.
"Va bene." Seonghwa disse, tornando a guardare suo padre. I suoi occhi si spostarono su Wooyoung e giù sulla mano di suo padre. "Di cosa hai bisogno?"
"Ho bisogno che segui una pista. Una delle nostre macchine è stata rubata e lasciata davanti alla casa di uno dei nostri principali obbiettivi." Mercer picchiettò sui fascicoli con l'altra mano. "Devo sapere dov'è andato e chi ha rubato l'auto. Il bersaglio è svanito, quindi ho bisogno che lo localizzi di nuovo.
"Quindi sto facendo una ricognizione? Devo portare l'obbiettivo dentro? E chi sto cercando?"
Mercer esitò, ma poi tirò fuori uno dei file e lo porse a suo figlio. "Questo è un segreto, figlio. Non riesco a marcare quanto questo possa mettere a repentaglio tutto per me, se questa informazioni venisse fuori. Posso contare su di te?"
Seonghwa annuì nell'immediato. "Sai che puoi. Non ti deluderò."
"Bene." la voce di Mercer riprese un tono orgoglioso. "Non prenderlo ancora. Ottieni solo le informazioni che riesci, la posizione, le attività, cosa fa, cose così e poi fa rapporto a me. Ti farò sapere cosa voglio fare dopo."
"Quando devo andare?"
Mercer fermò il suo movimento. "Puoi partire domani mattina. Voglio che tu sia ben riposato. A proposito, ti sei divertito la scorsa notte?" quando finì di parlare, strinse il sedere di Wooyoung.
Seonghwa si schiarì la gola un paio di volte. "Si, certo. Lo hai addestrato bene."
"L'ho fatto, non è vero?" Mercer rise e puntò al pavimento.
Wooyoung si morse la lingua per trattenere un verso, nonostante non fermò la sua testa da tremare mentre si abbassava sulle sue ginocchia. Fortunatamente, tutto quel che Mercer fece fu accarezzargli il capo, ma era preparato a peggio se fosse successo.
"Se avessi bisogno di una notte per rilassarti, fammelo sapere."
Ci fu una breve pausa prima che Seonghwa rispondesse. "Lo farò, grazie padre. Se vuoi scusarmi, mi ritiro per la notte."
Mercer rise. "Si, goditi la serata. So che lo farai." non appena la porta dell'ufficio fu chiusa, strinse la presa sui capelli di Wooyoung.
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Seonghwa si affrettò a percorrere il corridoio subito dopo aver chiuso la porta dietro di sé.
Molte emozioni diverse lo stavano turbando in quel momento e sentiva come se si stesse per sentire male.
Suo padre aveva approfittato di Wooyoung davanti a lui in quel modo... Era sempre stato così? Era stato cieco per tutto il tempo?
Niente di tutto quello aveva senso.
Seonghwa abbassò gli occhi sul fascicolo nelle sue mani e cominciò a sfogliarlo.
All'interno c'era la foto di un uomo con un viso gentile e soffici capelli castani. Stava guardando qualcosa sotto il suo naso, che gli dava un'espressione seria e leggermente intimidatoria. Era ovvio che la fotografia fosse stata scattata a distanza e senza che l'obbiettivo lo notasse.
"Jeong Yunho." Seonghwa borbottò.
La pagina successiva aveva il suo indirizzo conosciuto, un veicolo registrato, data e luogo di nascita e famiglia nota. Tutti e tre, madre, padre e sorella, erano segnati come deceduti.
Inoltre c'era una pagina che elencava le informazioni che avevano su Yunho. Non era molto, il punto principale era che era ben noto come un corridore sulle strade. Era registrato che anche i migliori guidatori del Pack lo avevano perso.
Seonghwa doveva ammettere che era impressionato, se era vero. Però, se era solo un corridore, perché suo padre lo vedeva come una tale minaccia?
Ritornò alla foto di Yunho, per poterla studiare. Il ragazzo era solo un anno più giovane di lui... e non sembrava una persona crudele.
Quando arrivò nella sua camera, Seonghwa entrò e posò la cartella sul comodino prima di sedersi sul suo letto.
Suo padre era parso un po' disperato quando gli aveva chiesto di farlo, quindi doveva esserci qualcosa riguardo a questo Yunho per cui suo padre si preoccupava.
La cosa migliore che poteva fare era iniziare dalla casa di Yunho e vedere se poteva capire dove il corridore era andato.
Il bussare alla porta interruppe i pensieri di Seonghwa.
"Avanti."
San fece capolino. Aveva uno sguardo più dolce sul viso, specialmente quando gli offrì un piccolo sorriso. "Hey."
"Hey, come ti senti?" Seonghwa batté sul letto accanto a sé.
Osservò il minore raggiungerlo lentamente e sedersi, poi si propense di lato per posare la testa sulla spalla di Seonghwa. "Bene. Ho sempre mal di testa dopo i miei esami."
"Mi dispiace." Seonghwa sussurrò prima di tirarsi indietro sul letto. Si sedette con la schiena poggiata alla testata, poi tirò San verso di sé, così che potesse riposare la testa sulle sue gambe. Questo gli permise di iniziare a massaggiarla gentilmente.
San fece un verso di ringrazia mento e si sfregò di poco contro lo stomaco di Seonghwa. "Perché sono l'unico che deve fare questi esami? Non capisco."
Il senso di colpa cominciò a crescere in Seonghwa e spostò lo sguardo. Solo lui, suo padre e l'uomo che aveva inventato il chip nella testa di San sapevano tutta la verità su di lui. Era per la sua stessa protezione. Non tutti avrebbero preso alla leggera la notizia che potevano essere controllati da un chip che era stato impiantato nella loro testa.
Aveva trasformato San nel combattente più forte e furtivo dell'intero Pack. Era utilizzato solo per le missioni più importanti per essere sicuri che rimanesse un segreto il più possibile. Il suo chip veniva scannerizzato dopo ogni missione e registrato dentro il database interno, che era collocato in profondità sottosuolo.
Suo padre chiamava il processo di scansione un 'esame' e molte volte cancellava gli eventi che erano accaduti dalla memoria di San. Tendeva a causare dolorosi mal di testa e cercava sempre Seonghwa quando passavano.
"Mio padre vuole solo essere sicuro che tu sia in salute, tutto qui." Seonghwa sussurrò.
"Beh, dovrà trovare un modo migliore per farlo perché sono stanco che mi faccia male la testa. E sempre nello stesso punto." prima che San potesse addirittura mostrarlo, Seonghwa spostò le dita proprio dove il chip era impiantato e massaggiò lì.
San fece un piccolo mugolio e chiuse i suoi occhi.
"Gliene parlerò."
San fece un verso in risposta, poi strinse le labbra. "Wooyoung ti stava guardando oggi."
Seonghwa si fermò e provò a non reagire. "Lo faceva?"
"Si. Ho notato che ti osserva di tanto in tanto per un paio di anni ormai, ma oggi era un po' più del solito."
"Mi chiedo perché." Seonghwa disse, provando a tagliare il discorso.
Aveva timore per quello. Per quanto odiasse quel che suo padre faceva al ragazzo, non stava a lui interferire. Suo padre aveva reso ben chiaro che Wooyoung era suo e solo suo. Lo era stato per tutto il tempo che Seonghwa ricordava.
Se avesse iniziato ad immischiarsi negli affari personali di suo padre... Seonghwa non voleva neanche pensare alle conseguenze.
Forse avrebbe dovuto dormire con Wooyoung proprio come suo padre si era aspettato.
"Penso che tu gli piaccia." San disse tranquillamente.
"Non essere ridicolo." Seonghwa scosse la testa, ma poi un leggero broncio si formò sulle labbra di San. "Percepisco un accenno di gelosia?"
"No, non lo sono. Sento come... se dovessi esserlo?" San lasciò uscire un lungo sospiro e si spinse in su, così era seduto a gambe incrociate. "È quello che dovrebbe succedere quando due persone fanno le cose che facciamo noi, giusto?"
"Suppongo."
"Allora perché non ho problema? Sento sempre come se..."
"Non siamo compatibili?" Seonghwa spostò lo sguardo su San e vide la sua stessa domanda riflessa negli occhi del minore. Quando San annuì e basta, Seonghwa sospirò e posò una mano sul suo ginocchio. "Non lo so, ma mi piace quel che abbiamo e non è come se potessimo fare qualcosa per Wooyoung ad ogni modo."
San gli fece un sorriso timido. "Vero. Non voglio decisamente scavalcare tuo padre."
"Neanche io." Seonghwa sollevò la sua mano e la portò al mento di San, poi si chinò in avanti per unire le loro labbra.
San si spostò e si portò a cavalcioni sulle sue gambe, baciandolo con entusiasmo improvviso, che disse a Seonghwa che forse un po' geloso lo era.
Era carino e Seognhwa sperò di poter usare quello per tenerlo interessato a quell'istante, invece di lasciare i suoi pensieri andare altrove.
Come su le sue parole sul non essere compatibili fossero vere.
O come si fosse sentito bene a stare con Wooyoung...
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Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]
Action- Sequel di Hala Hala - Tutto è cambiato. Niente è quello che era. È stato riscritto tutto. Le forze dell'ordine sono state sdradicate e il Wolf Pack domina tutto, guidato dal tiranno Mercer. Lui controlla tutto e temuto da tutti. Sfidarlo signific...