Mingi provò a tenere le sue emozioni sotto controllo per tutto il tempo che Yeosang gli fece le domande. Aveva fallito quasi subito, ma sperava solo che avrebbe reso tutto quel che diceva più sincero.
Nonostante avesse raccontato la sua storia già un paio di volte, per qualche ragione quella volta fu più difficile.
Yeosang era seduto di fronte a lui, impassibile egli occhi schizzavano fra lui e la macchina alla quale era collegato.
All'inizio, Yeosang non aveva fatto domande se non per chiedere a Mingi di raccontare la sua storia. Entrambi lui e Jongho erano seduti l'uno accanto all'altra e osservavano ogni suo movimento. Yunho era in piedi dietro di loro e ascoltava attentamente.
Proprio per quello, Mingi entrò ancora più nel dettaglio rispetto a quello che aveva fatto con Yunho. Descrisse tutte i colloqui, gli allenamenti e la storia di ogni membro.
Osservò Jongho assottigliare gli occhi in un'occhiataccia quando iniziò a parlare di come erano diventati amici e Jongho rivelare la sua storia. Divenne ancora peggio quando cominciò a dire di Yeosang.
Scaldava il cuore a Mingi sapere che almeno loro due erano felici. Non avrebbe mai immaginato che sarebbero stati Jongho e Yeosang visto che le cose erano state molto tese fra di loro.
Passarono ore in quel che sembrarono minuti. Fu difficile smettere di parlare una volta che aveva iniziato davvero, anche se dovette sforzarsi a continuare fra le lacrime.
L'unica volta che Yeosang aveva mostrato delle emozioni era quando Mingi raccontò di come si era sentito in colpa quando Seonghwa e Wooyoung erano stati presi dopo l'effrazione. I suoi occhi erano caduti sul pavimento e aveva inclinato ila testa in direzione di Jongho solo di una frazione di centimetro.
"Non era stata colpa tua." Mingi disse gentilmente, cercando di esprimersi più sincero possibile. "Era stato tutto organizzato perfettamente da San. Era così facilmente controllato che nessuno di noi lo seppe finché non fu troppo tardi."
"Controllato come?" Yeosang chiese. Si protese in avanti e arricciò il naso un po'.
"Un dottore venne ad esaminarlo per provare a diagnosticare qualsiasi cosa causasse gli sbalzi di personalità che aveva. Venne fuori che aveva un chip impiantato nel suo cervello. Non scoprimmo come o il perché, ma permetteva al Pack di controllare lui e la sua mente. Sei stato tu a trovare un modo per bloccare il loro segnale."
"L'ho fatto?"
Mingi annuì. "Non chiedermi in che modo o altre informazioni. Sei fin troppo intelligente per me, ma avevi creato una specie di fascia per la testa," Mingi cominciò a gesticolare al suo capo, "e ci avevi messo su un piccolo chip che restava proprio sopra a dove era quello nella testa di San. Qualcosa gli permise di riacquistare il controllo." Mingi guardò Yunho dopo. "In realtà, anche tu lo hai aiutato a bloccare i suoi demoni. Penso che immaginasse di bloccare le voci nella sua mente dietro ad una porta. Sembrò essere il modo che lo aiutava di più."Yeosang tornò a sedere per bene sulla sua sedia e si grattò il collo. "Suona come qualcosa che potrei fare. Continua."
"Non ci credi davvero, giusto?" Jongho domandò, alzandosi rapidamente.
"Non so a cosa credo ancora." Yeosang sbottò mentre lanciava al minore un'occhiata severa, ma poi il suo sguardo si addolcì e raggiunse la mano di Jongho.
Mingi sollevò le labbra leggermente quando vide Jongho rilassarsi e sospirare prima di tornare a sedere.
Una volta che si fu sistemato, Yeosang si voltò di nuovo verso Mingi ed annuì. "Continua."
Le due ore che seguirono furono piene delle parole di Mingi e raccontò di quando la polizia si era rivoltata contro di loro e la loro fuga precipitosa e poi i due incontri con il Pack. Era ovvio che tutti e tre stavano morendo da fargli delle domande, ma fu grato che lo lasciarono arrivare alla fine di quella storia ed introdurre la sua in quella vita.
"E qui arriviamo a cosa sapete già. Ho rintracciato Yunho e poi siamo venuti qui." Mingi disse, lasciando andare un lungo respiro.
Il silenzio che lo circondò sembrò come se qualcuno avesse posato interi sacchi di farina sulle sue spalle.
Yunho si stava mordendo il labbro inferiore e fissava un punto sul pavimento mentre Jongho stava guardando Yeosang.
Sembrava che l'hacker si stesse possibilmente mordendo la lingua nell'interno della sua guancia, dal modo in cui la sua mascella si muoveva avanti e indietro.
Quando anche Jongho lo notò, si alzò e sparì dietro un angolo per un minuto e poi tornò tenendo qualcosa che fece scoppiare il cuore di Mingi. Jongho si sedette accanto a Yeosang e sollevò un lollipop già scartato, per il quale Yeosang aprì solo la bocca per accettare il pezzo di caramella.
La sua famiglia era ancora lì. Erano cambiati, ma erano ancora lì.
Passarono diversi minuti, con Yeosang che spingeva il lecca-lecca in qua e là nella sua bocca mentre fissava la macchina. Mingi avrebbe aspettato tutta la notte se necessario, ma stava cominciando a sentirsi ansioso. Iniziò a battere velatamente il piede contro il pavimento, osservando il suo ginocchia balzare in su e giù come per provare a distrarsi.
"Quindi qual è il tuo piano?" Yeosang disse finalmente. Mingi gli rivolse lo sguardo e si congelò. "Se ti aiutassimo, qual è il tuo piano?"
"Questo è il mio piano perora. Sto solo cercando di rintracciare chi posso. Onestamente non avevo idea dove eri, quindi, se Jongho avesse accettato di venire con me, tu saresti stato il prossimo sulla mia lista, per via delle tue abilità di hacking."
"E cosa avresti fatto se non fossi stato un hacker?" Yeosang inarcò un sopracciglio, ma riflesso nei suoi occhi c'era uno sguardo quasi divertito.
"Dovevo aver fiducia che tu lo fossi. Io sono la stessa persona che ero nella mia vita precedente, ho solo un passato diverso ora, quindi qualche cosa su dime potrebbe essere un po' differente, o lo sarebbe stata se non avessi ricordato."
Jongho increspò le labbra. "Non capisco come potrebbe essere possibile, anche se fosse vero. Come può qualcuno costruire una macchina per viaggiare indietro nel tempo?"
"Sembra che sia riuscito ad avere una particella piuttosto rara, giusto?" Yeosang iniziò a digitare sul suo computer.
"Si, nessuno di noi sapeva cos'era. Avevamo a malapena scoperto qual era il suo piano. È stato solo grazie a Seonghwa che riuscimmo almeno a tentare di rintracciarli. Sono sicuro che abbia già qualunque cosa sia in questa vita per prevenire che qualcuno lo usi contro di lui."
"Avrebbe senso." l'hacker borbottò mentre le sue dita volavano sulla tastiera.
Yunho fece un lungo sospiro e si passò una mano fra i capelli. "Hai detto di sapere dov'è Hongjoong, vero?"
Mingi sentì il suo cuore affondare un po'. "Si, lo so. Però non so come lo convinceremo. Sono piuttosto sicuro che gestisca qualche tipo di mercato nero clandestino. Seonghwa e San erano lì l'altro giorno a perlustrare il suo negozio. Quindi so che loro due sono con il Pack."
"E hai detto che anche Wooyoung potrebbe essere lì?"
Annuendo Mingi si piegò in avanti per posare i suoi gomiti sulle ginocchia. "Penso che le possibilità che non sia lì siano davvero nulle. Il padre di Seonghwa è un uomo malato. Se questa è la sua vita perfetta..."
"Dobbiamo fermarlo." Yeosang disse, guardandosi intorno nella stanza.
"Tu... mi credi?" Mingi sentì un groppo formarsi nella sua gola.
Jongho si fermò a sua volta e studiò il viso di Yeosang. La coppia si guardò l'un l'altra e fecero una conversazione silenziosa che, improvvisamente, fece sentire Mingi come se si stesse intromettendo, ma, qualsiasi cosa fosse, fece scuotere la testa a Jongho. "Sei sicuro?"
"Non ha mentitone anche una volta." Yeosang lanciò uno sguardo a Mingi. "Neanche un piccolo bip. Quindi, o è davvero molto bravo a mentire, oppure tutto quel che ha detto è vero e, dopo aver visto le sue reazioni, sono disposto a credergli e dargli una possibilità."
Alle sue parole, Mingi scivolò giù dalla sedia e cadde sulle ginocchia. Era di nuovo sopraffatto da così tante emozioni. Forse sarebbe stato davvero possibile dopo tutto.
Un singhiozzo si strappò dalla sua gola e si sporse in avanti per poggiarsi sulle sue mani. "G-Grazie..." riuscì a dire. "Grazie..."
Lentamente, Yeosang si spostò per raggiungerlo. Posò gentilmente una mano sulla schiena di Mingi e la batté un paio di volte. "Non posso immaginare cosa hai passato, ma siamo qui per aiutarti ora. Il Pack deve essere fermato. Quindi iniziamo."
Mingi tirò su col naso e si asciugò le lacrime dal viso, tornando a sedersi. "S-Si. Ok."
"Quindi Hongjoong per primo?" Jongho chiese, prendendo il laptop di Yeosang. "Penso di aver sentito di un mercato nero in quest'area, quindi posso provare a vedere cosa mi dicono i miei clienti regolari. Se è qualcosa che sta succedendo sotto al naso del Pack, scommetto che c'è qualcosa di speciale che dovremo fare per entrare."
"Posso farti vedere il negozio dove lavora. È quel che Seonghwa ha cercato mentre era lì."
"Quindi..." Yeosang si tirò indietro, sedendosi sul talloni, "Se Seonghwa lo sta facendo... allora deve essere d'accordo con quel che suo padre sta facendo. Oppure suo padre potrebbe forzarlo?"
"È difficile da dire." Mingi scosse la testa lentamente. "Suo padre era così squilibrato alla fine... ma sembrava genuinamente sconvolto quando Seonghwa si è preso il proiettile. Penso ci sia dell'amore, quindi non so se lo stia manipolando o se Seonghwa lo rispetti davvero."
"Dobbiamo capire se possiamo prenderlo da solo."Yeosang si alzò ed iniziò a passeggiare. "Sembra che anche San sia con lui, allora possiamo possibilmente prenderli tutti e due insieme. Posso cominciare a lavorare su questa fascia per San, penso di sapere cosa posso fare per bloccare i segnali e cose così." si fermò all'improvviso e si girò per guardare Mingi. "Voi ragazzi dove state?"
"Io ho un piccolo appartamento dove stare, niente di speciale." Mingi disse.
Nello stesso momento, Yunho sbuffò e disse. "Da nessuna parte di speciale."
Yeosang annuì una volta. "Rimarrete qui allora. Se dovrà accadere davvero, penso che sarebbe meglio se stessimo tutti insieme. Ti sta bene Jongho?"
Il più giovane sembrava che volesse davvero opporsi. I suoi occhi dicevano tutto, non gli piaceva l'idea di qualcuno invadere la loro vita privata, ma Yeosang avrebbe ottenuto quel che voleva quando Jongho tirò fuori il suo cellulare. "Chiamerò l'appaltatore per farli venire a costruire un paio di camere."
"Pagherò io." Yunho disse velocemente. "Dato che ci siamo presentati dal nulla."
"Non dev-" Yeosang iniziò, ma Yunho era già uscito dalla stanza.
Un paio di minuti dopo, riapparve con un grande sacco che Mingi lo aveva visto tirare sui sedili posteriori della sua auto. "Ecco. Ora siamo un'operazione interamente finanziata!" Yunho fu raggiante e saltellò sul posto dopo aver scaricato il contenuto della borsa sul pavimento.
Sembrò quasi una cascata infinita di soldi. Dovette anche scuotere la sacca un paio di volte per far cadere qualche mazzetto di banconote.
"Wow. Dove hai preso tutto questo?" Jongho domandò.
"Sono uno dei migliori corridori in città." il maggiore gonfiò il petto, orgoglioso. "Non ho mai avuto qualcosa per cui spenderli, quindi si stavano solo accumulando."
"I soldi non sarebbero stati un problema ad ogni modo, ma grazie." Yeosang prese la borsa e la trascinò verso una grande cassaforte, costruita nel lato del muro, dove fu chiusa in modo sicuro. "Va bene. Iniziamo."
Uccidili! Uccidili tutti! Non deve essere permesso loro di vivere!! Sbrigati, San. Sbrigati. Prendi il sangue di cui sei assetato. FINISCILO!
STAI LEGGENDO
Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]
Action- Sequel di Hala Hala - Tutto è cambiato. Niente è quello che era. È stato riscritto tutto. Le forze dell'ordine sono state sdradicate e il Wolf Pack domina tutto, guidato dal tiranno Mercer. Lui controlla tutto e temuto da tutti. Sfidarlo signific...