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I minuti passavano più lenti come mai prima mentre Mingi era seduto nell'angolo della piccola camera da letto. Aveva piegato le ginocchia , i gomiti puntati sulle cosce e le mani tenevano la sua fronte.

Era una posizione di accettazione e sconfitta.

Tutto quello a cui poteva pensare era il modo in cui Hongjoong lo aveva guardato... era stato un odio molto forte.

Se non avesse potuto sentire il cuore pulsare nelle orecchie, Mingi avrebbe pensato che si fosse disintegrato proprio lì.

Aveva sempre saputo che Hongjoong sarebbe stato il più difficile da convincere una volta che aveva scoperto che il maggiore era coinvolto in degli affari loschi, ma quello... Mingi non avrebbe mai pensato che sarebbe andata in quel modo.

Un sospiro tremolante scosse tutto il suo corpo.

“Come diavolo hai convinto gli altri a credere alla tua stupida storia?”

Mingi scattò in alto con la testa e notò Hongjoong fissarlo da dove era legato sul letto. L'odio era tornato, ma c'era anche uno spruzzo di curiosità.

“Hai se-sentito?” Mingi provò ad ingoiare il groppo che aveva in gola.
Hongjoong sbruffò e calciò con le gambe così da potersi sedere e poggiarsi al muro. “Il tuo ragazzo deve imparare a colpire più forte. Patetico. Tutto questo. Esigo che mi lasci andare e che te ne vada prima che tu debba avere a che fare con me quando sarò più che solo arrabbiato.”
Dopo che sentì il suo stomaco stringersi più volte, Mingi lasciò cadere la sua testa all'indietro sulla parete. “Non posso farlo.”
“E perché no?”
“Perché abbiamo bisogno di te.”
“Tu non hai idea di cosa sia buono per te, sciocco. Sono l'ultima persona che vorresti sfidare.” Hongjoong ringhiò. “Pensi davvero che parlarmi di questa 'vita favolosa' che abbiamo avuto insieme in qualche altro mondo, tempo o quel che cazzo stavi dicendo, dovrebbe farmi cadere e tornare da te?”
Ogni parola lacerò Mingi un po' di più, eppure lo sopportò. Almeno, ci provò. “Peter Pan.” sussurrò.

Hongjoong sbatté le palpebre e cominciò a digrignare i denti.

“Non lo avevi mai letto prima che lo avessi fatto per te. Ti piacevano quei momenti, dicevi che non avevi mai avuto tempo per leggere. Ti ricordava che anche tuo padre lo faceva quando eri piccolo.”
A quello Hongjoong scalciò in avanti per tirarsi giù dal letto. “Non OSARE comportarti come se mi conoscessi!” gridò mentre raggiungeva di fretta Mingi. Strattonò le sue braccia per provare a liberarle, ma quello non lo fermò dal calciare via le mani di Mingi e premere la scarpa sul suo collo.
Mingi lo lasciò fare. Non aveva più forza di combattere, anche quando Hongjoong premette più forte e l'aria iniziò ad essere tagliata. “Io ti conosco. Ti conosco meglio di quanto tu conosca te ste-”
“ZITTO!” Hongjoong schiacciò di più. Oscillò sul posto per mantenersi bilanciato su una sola gamba.

Sarebbe stato così facile per Mingi fargli perdere l'equilibrio... troppo facile... ma non riuscì a trovare la forza per muovere le gambe. Parte di sé era pronta a lasciare che Hongjoong finisse il suo lavoro.

“Che diavolo hai di sbagliato?!” il maggiore ringhiò. “Non combatti?”
“N-No...” Mingi forzò fuori. Alzò lo sguardo sull'orribile cipiglio che Hongjoong gli stava dando e sentì gli occhi iniziare a bruciare per le lacrime. “Non po-potrei m-mai combatterti.”
Lentamente, la pressione sul collo di Mingi diminuì e Hongjoong sbuffò. “Come potrei essere stato con qualcuno patetico come te?” la sua voce era letale.
Lì fu dove Mingi si sentì vuoto. Doveva. Come poteva sopportarlo? “Ti ho mostrato come era amare di nuovo dopo che tuo padre morì.” la sua voce era appena un mormorio. Tutte le ossa di Mingi erano languide. I suoi talloni grattavano contro il pavimento e le sue braccia caddero inutilmente sulle sue gambe.
Hongjoong incespicò all'indietro e scosse la testa. “No, non te la caverai così. Mi hai seguito. Per quanto?”
“Fin dal giorno che ho ricordato cos'è successo. È un fardello che ho dovuto sopportare per anni. Com'è morto qui? Quando ti ho trovato, se n'era già andato. Cosa gli è successo?”

Answer ||| Ateez [Traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora