chapter 18: "hai ucciso qualcuno?"

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[Nicole's pov]

"Ma che ore saranno?"
iniziai a pensare fra me e me mentre continuavo a girare per la piccola buia e grigia cella in cui mi avevano messo e infondo quello era il problema minore, non so nemmeno dove mi trovassi ,potrei essere in qualsiasi posto del mondo.

"ora cosa faccio?"
non si vede nulla e mi sta salendo le claustrofobia, e strano ma vero voglio tornare a casa da mio padre e da Peter.

vero Peter!
chissà dove lo tengono.

"Nicole!"
"Nicole!"
mi disse una voce bassa e profonda

"chi è?"
risposi bisbigliando

"non mi riconosci?"
"no"

"ci siamo già visti e mi conosci molto bene"
disse la voce con un po' di ironia mentre mi terrorizzava.

"se non ti ricordi di me puoi tranquillamente guardarti le mani"
aggiunse ridacchiando istericamente.

Decisi quindi di ascoltarla e mi guardai le mani dove notai immediatamente il mio anello nero che mi ricordò cosa sono e chi altro può conoscermi così bene..
era proprio lui..
Venom

"ho capito chi sei"
dissi ansimate dopo qualche secondo di silenzio

"vedi, ho sempre saputo che sei una ragazza intelligente"
"cosa vuoi ora da me?"

"ohohoh cara Nicole non ti sei stancata di restare in questa piccola gabbia? ci stai da ore non è giunto il momento di andarsene?!"
disse ironicamente facendomi riflettere.
infondo aveva ragione, dovevo andarmene da qua ma l'unico problema era capire come.

ad  un certo punto si aprì una porta che illuminò un po' la stanza e a breve da li passò un'uomo con un qualcosa in mano, sembrava quasi un fucile

"Nicole Rogers giusto?"
mi chiese con tono serio

"mh mh, tu sei?"
risposi mugolando  ma lui non mi risponde nemmeno.

Da li a qualche secondo mi venne in mente una strana e bizzarra idea che se applicata correttamente magari poteva anche riuscire a tirarmi fuori da qua

"proto?"
chiesi ridendo a bassa voce a Venom che naturalmente mi si palesò di fronte e con un'enorme sorriso formato da denti appuntiti e una lingua biforcuta come un serpente mi annuì un si e si infilò fra le fessure della cella.

Iniziò quindi il piano..
io dovevo rimanere ferma immobile e dovevo controllare con la mente il mio demone che lentamente all'insaputa della guardia stava lentamente aprendo la cella.
era la prima volta dopo molti anni  che riprovavo ad usare Venom e le uniche volte che ci avevo provato avevo distrutto mezza New York dato che non so bene come controllare il mio potere

Fortunatamente lui  riuscì ad aprirla , anche silenziosamente facendomi sgattaiolare fuori stendendo anche la guardia con molta discrezione.

"mi avevano detto che uscire da qua era impossibile e invece ci ho messo 10 minuti"
dissi  mentre osservavo la guardia a terra Venom che stava rientrando nel mio corpo

"avrà pure un telefono questo coso"
aggiunsi mentre mi chinavo e fra le tasche cercavo un telefono.

"eccolo!"
esclamai di gioia quando lo trovai.

venom // avengers-peter parker-romanorgersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora