Sydney, Australia, ore 8:35 a.m.Eliza P. O. V.
Mi ero dimenticata di quanto calda fosse Sydney, essendo abituata al clima freddo dell'Europa, quel clima era strano per me pensavo mentre mi toglievo il cappotto.
Camminai tra la gente che stava correndo da un lato all'altro, attaccati ai loro cellulari intrattenuti in alcune conversazioni, mi spostai i capelli con la mano, mettendomi i miei Ray Ban, dopo mi diressi all'uscita dell'aeroporto di Sydney e potei vedere una Mercedes nera aspettarmi."Buongiorno signorina Taylor." L'autista parlò cortesemente, chinando leggermente il capo in avanti.
"Buongiorno Alfred!" Risposi entrando subito dopo nell'auto. Dentro di essa vi era una temperatura leggermente più fresca grazie all'aria condizionata.
"Oh Dio! Da quando Sydney è così calda?" Mormorai posando le mie cose sul sedile.
"Da sempre signorina, il clima qui è sempre stato caldo." disse Alfred ed io mi lasciai andare ad una piccola risata. "Scusi la domanda ma come sta suo padre?"
"Ha ragione! Mi ero dimenticata di com'erano le cose qui." Dissi piano accomodandomi sul sedile dell'auto. "Lui sta bene! È a Los Angeles con la mia famiglia."
"Fantastico! Mi piace il signor Taylor! Dove la porto?" Chiese guardandomi dallo specchietto retrovisore.
"Al mio nuovo appartamento Alfred. Gira a destra e poi ti dirò la strada."
Lui annuì, uscendo dal parcheggio dell'aeroporto ed immettendosi nel traffico australiano.
Guardando fuori dal finestrino dell'auto ed osservando le strade di Sydney potevo ricordare i tempi in cui vivevo lì, e che bei tempi devo dire. Conoscevo la città come il palmo della mia mano. Non ero mai stata la Eliza che pensava solo al lavoro, mi ero goduta un po' la vita, ma non troppo. I miei pensieri vagarono tra i ricordi di tutte le cose che avevo fatto nella mia adolescenza, ma adesso era il passato, la Eliza immatura e irresponsabile non esisteva più.
"Gira a sinistra al prossimo incrocio." Lui obbedì alle mie direttive in maniera efficiente.
Finalmente arrivammo davanti all'edificio dove da adesso avrei vissuto. Alfred scese subito dalla macchina facendo dei lunghi passi fino alla mia portiera che subito dopo aprì, permettendomi così di uscire.
"Grazie." Dissi con un sorriso.
Alfred era il mio autista da quando ero piccola e vivevo con i miei genitori, era un uomo davvero molto efficiente nel suo lavoro.
Entrai nella sala dell'edificio dove gli impiegati andarono immediato al loro posto. Era buffo il modo in cui si comportavano in mia presenza, le persone spesso si sentivano nervose, forse era per i modi di fare prepotenti ed arroganti che io mostravo, ma non mi importava di dare quell'immagine. Per essere rispettata da loro era giusto che temessero la mia presenza.
"Buongiorno Signorina Taylor, il nostro personale porterà le valigie al suo appartamento. È il 308. L'unico sul piano ed il più grande."
Io non dissi nulla, mi limitai ad annuire e mi diressi all'ascensore. Arrivati al mio appartamento, il ragazzo dai capelli rossi camminava dietro di me, mettendo tutte le mie cose perfettamente in ordine nella mia stanza.
"Qualcos'altro, signorina?" Chiese.
"Niente, può andare." Dissi io.
L'appartamento era grande, un'area enorme con uno stile contemporaneo e sofisticato, i mobili di color bianco e marrone, alcune pareti erano chiare ed altre più scure, vi erano anche alcuni dipinti appesi, era tutto di mio gradimento. Andai nel soggiorno per potermi concedere un po' di riposo, approfittando per togliermi subito i tacchi che stavano torturando da ormai ore i miei poveri piedi. Lasciai che il mio corpo affondasse in quel comodo divano, il viaggio era stato lungo, la vita era stata dura per me. Mi alzai poco dopo per andare sul balcone del mio appartamento. Potevo vantare una bellissima vista sui grattacieli di Sydney e della sua bellissima costa, uno dei tanti vantaggi di vivere al piano più alto. Dall'alto potevo vedere il movimento delle persone che passeggiavano, che viaggiavano nelle loro auto; si sentivano gli altoparlanti, gente che parlava ad alta voce, quasi urlava al cellulare. Solo che non era peggio di New York. Sentì un rumore provenire dal salotto e subito capì che si trattava del mio cellulare, così entrai di nuovo nella stanza e presi il cellulare dal tavolino, non conoscevo il numero ma era senza dubbio di Sydney.
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The Stripper
FanfictionAvete mai immaginato di avere due vite? Essere due persone allo stesso tempo? Suppongo di sì. Ma tra immaginazione e realtà c'è una grande differenza, credetemi. Immaginiamo... Alycia, una donna dolce e delicata. Jasmin, una donna sexy e imponente...