Capitolo 16 - Rincontri

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Alycia P. O. V.

Dopo un'ora e mezza arrivai al mio destino. In quell'esatto momento mi trovavo davanti alla casa di Leone a guardare l'ambiente nel quale ho vissuto per tanto tempo, però adesso era molto strano. Non era una casa grande ma neanche piccola. Devo dire che era una casa carina, di classe media dipinta in tonalità avorio, era un po' malandata però niente che una buona ristrutturazione non potesse sistemare. Pensare che questa potesse essere pignorata in qualsiasi momento mi riempiva di rabbia. Chiusi gli occhi e respirai profondamente, quello non era il maggiore dei miei problemi, vedere Leone un'altra volta era un compito più difficile.

Camminai a piccoli passi per la veranda della casa, guardando attraverso la finestra in cerca di Lola, però non c'era nessun segno di lei. La cosa più probabile era che la piccola stesse dormendo dato che era troppo presto. Avevo timore di entrare, non era più casa mia nonostante io la mantenessi economicamente.

Sono passati due anni dall'ultima volta che le ho viste, dopo tante discussioni con mia madre, decisi di mantenere le distanze, il che mi fece bene. Non so se avrei potuto sopportare di essere giudicata da mia madre per altro tempo. Però ero qui, con le mani sudate ed un nervosismo accompagnato da ansia che mi stavano tormentando. Non ero più la vecchia Alycia però ero ancora spaventata dal sentire tutte le sue parole un'altra volta, quelle parole che mi entrano in testa, avrei potuto odiarla se non sapessi tutto ciò che è successo per mantenerci.

"Puoi ancora andartene, Alycia"

Gridò il mio subconscio, però non lo avrei ascoltato. Dovevo affrontare la situazione presto o tardi. Con il passare di questi due anni mi sono trasformata in una donna matura capace di lottare con i problemi che la vita ci porta. Io avrei fatto la mia parte da figlia e lei avrebbe dovuto fare la sua parte da madre.

Mi fermai davanti alla porta e bussai tre volte leggermente, il che velocemente fù sentito perché in questione di minuti la porta fù aperta. Per mio sollievo, fù Lola chi aprì la porta. La piccola restò a guardarmi statica come se avesse visto un fantasma, però presto un ampio sorriso apparì sul suo volto.

"ALY!"

Lola saltò praticamente nelle mie braccia stringendomi in un forte abbraccio. Giuro che sentì la voglia di piangere e pulì quelle poche le lacrime che erano scese sulle mie guance. Lei adesso era diversa, era più alta ed aveva già superato i miei fianchi. E sicuramente parlava già perfettamente.

"Non posso credere che sei tornata! Mi sei mancata tanto." Il suo tono di voce era felice ed emozionato. Io mi limitavo a piangere, piansi per quanto mi era mancata, piansi per quanto era grande e diversa, piansi per non aver potuto vedere tutto quello.

"Mi sei mancata tanto anche tu Lola, tantissimo." Lei mi lasciò e restò a guardarmi sorridente.

"Dov'è Leone?" Chiesi rapidamente.

"Lei non c'è, è uscita da un attimo. Entra, Aly!"

Senza lei in casa mi sentivo più rilassata. Entrai in quel posto che voleva essere casa mia, notando che non era assolutamente cambiato, tutto era esattamente uguale a quando me ne sono andata.

"Pensavo che non ti avrei più vista, Aly."

"Io ti ho promesso che sarei tornata, ricordi? E sono tornata." Sorrisi alla mia sorellina, che mi tirò affinché mi sedessi sul sofà.

"Ti trasferirai di nuovo con noi? Mamma ha messo tante cose nella tua stanza però puoi stare nella mia."

"No Lola, sono solo venuta a trovarvi, io ho casa mia."

"Pensavo che saresti tornata, Aly."

"Non posso, amore mio, però guarda, prometto di venire a trovarti più spesso okay? E ti porterò a far vedere il mio appartamento."

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