Eliza P. O. V.La strada di ritorno sarebbe stata lunga, però stavolta non mi sarebbe importato. Niente avrebbe cambiato il mio stato d'animo quel giorno.
Assolutamente niente.
Pensai mentre guardavo Alycia, che era seduta al mio lato, la donna sembrava essere più stanca che mai. Non ero da meno, ovviamente. Le nostre ultime ore erano state più occupate del normale.
Sorrisi al ricordare i nostri momenti insieme all'interno di quella stanza, ogni dettaglio era impresso nella mia mente, come un film. Scene e più scene si riprodussero costantemente, il che mi fece sorridere come un'idiota.
"Oh Dio, Eliza, non essere stupida" Sussurrai a me stessa muovendo la testa.
Alycia si mosse sul sedile della macchina per il rumore che avevo appena fatto. La mora dormiva serenamente, con la testa appoggiata contro il finestrino al suo lato. A volte lei si lamentava in maniera incoscente a causa del movimento dell'automobile.
Spostai una piccola ciocca dei suoi capelli, per il quale la donna lasciò scappare un profondo respiro. Aveva dei tratti delicati, quasi disegnati a mano. Le sue labbra erano disegnate dagli dei, rosate e carnose. Una mora con un corpo e dalle caratteristiche totalmente australiane, che mi attraevano tanto.
Tirai il suo corpo con attenzione sopra il mio, impedendo che si svegliasse. Ed istintivamente, Alycia si accoccolò tra le mie braccia rapidamente nel miglior modo possibile. Il clima era freddo, però io l'avrei scaldata. Afferrai il mio cappotto e coprì la donna che quasi tremava di freddo. Le diedi un piccolo bacio sulla parte superiore della testa con affetto ed accarezzavo con le mani lentamente la sua schiena. Fù bello tenerla in questo modo, Alycia era il tipo di donna che aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, che la amasse e la volesse tutti i giorni. Ed avrei potuto essere la persona ad offrirle tutto questo.
Attraverso lo specchietto retrovisore potei vedere Alfred guardarci con un sorriso di chi ha capito tutto. Lui sarebbe stato il testimone di tantissime cose, come lo è sempre stato. Però io mi fidavo di Alfred, è da anni
che lavorava per me, e lui non mi aveva mai tradita. "Se lo dici a qualcuno ti sparerò." Dissi sorridendo all'uomo che rise con dolcezza.
"Non lo dirò a nessuno, signora. Sono felice per voi."
"Lei eh?" Chiesi confusa.
"Sì, ho sempre saputo che sarebbe finita così."
"Come? E perché?" Gli chiesi a voce bassa per non svegliare Alycia.
"Lo sapevo e basta. Gli sguardi sono sufficienti per renderci conto di cosa succede, signora. E se mi permette di dirlo, il suo sguardo era diverso sin dall'inizio."
"È così ovvio?" Chiesi confusa.
"No, solo chi la conosce molto bene lo può dire."
Io non parlai. Ero così ovvia? Non voglio precipitare in un amore che non avrei dovuto. Non mi innamoro.
"Perché devi fare questo a me?" Pensai guardando Alycia che non immaginava nemmeno il casino che stava succedendo nella mia testa. Io la volevo, e volevo averla. Però, che succede con il resto? La compagnia e tutti quanti?
Mi è piaciuto il suo modo di fare dolce, il sorriso con la lingua tra i denti, però allo stesso tempo mi piaceva il suo modo di fare deciso ed attraente. Quella donna era ammirevole, la sua bellezza era inconfondibile, la sua intelligenza. Un giorno vedrei Alycia davanti ad un gran progetto. Prendere decisioni come una brava impresaria che sapevo sarebbe stata. Però che succede con Jasmin? Continuava ad essere la padrona dei miei desideri, i miei bisogni. Lei si stava solo dividendo il posto con la mora tra le mie braccia.
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The Stripper
FanfictionAvete mai immaginato di avere due vite? Essere due persone allo stesso tempo? Suppongo di sì. Ma tra immaginazione e realtà c'è una grande differenza, credetemi. Immaginiamo... Alycia, una donna dolce e delicata. Jasmin, una donna sexy e imponente...