Capitolo 43 - Il volo

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Alycia  P. O. V.

Sentì una brezza fresca carezzare il mio corpo, strizzai gli occhi mentre facevo scivolare una mano sul letto in cerca di una coperta, o meglio, del corpo di Eliza per scaldarmi. Ma il tentativo fù purtroppo un fallimento. Con difficoltà aprì gli occhi, vedendo subito il lato sinistro del letto vuoto.

Dov'era Eliza? Mi coprì col la coperta per proteggermi dal freddo, dopotutto ero ancora nuda a causa degli eventi precedenti. Quando vidi Eliza sul balcone, inclinata sulla ringhiera. 

Socchiusi gli occhi in sua direzione, e mi resi conto che Eliza era sommersa nei suoi pensieri. Girò il suo viso e lasciò scappare una boccata d'aria, lasciando uscire il fumo. Stava fumando, odiavo il fatto che fumasse. Lo fa solo quando è tesa o arrabbiata. Mi sedetti sul letto sentendo il mio corpo un po' dolorante, precisamente dove Eliza si concentrò quella notte. Ma non mi dava fastidio dato che tutto era stato incredibilmente meraviglioso, la nostra fine dello sciopero fù in grande e piacevole. 

Misi le gambe fuori dal letto, lasciando solo la punta dei miei piedi toccare il pavimento freddo. Un brivido mi percorse la schiena, ma mi alzai. Mi avvolsi con la coperta bianca e camminai verso la mia donna. Devo confessare, che Eliza era fottutamente sexy quella notte. I suoi capelli erano leggermente spettinati, cadendo come una cascata bellissima sulla sua schiena. Indossava solo un Baby-doll azzurro scuro, così corto che potevo vedere il suo sedere. Non sapevo che ora era, ma il cielo era ancora scuro e la notte era molto fredda. Camminai a passi così lenti che Eliza non percepì nemmeno la mia presenza, fino a quando abbracciai il suo corpo. Ella era in piedi nello stesso posto, respirando profondamente. Le diedi un piccolo bacio sulla spalla, dove dopo appoggiai il mento. 

"Insonnia?"

"Sì, e troppi problemi per la testa."  Disse seriamente. 

Sospirai e strinsi di più il mio braccio, lasciando la mia mano scivolare sul suo addome piatto, in una leggera carezza. Potevo sentire i nostri respiri deboli a causa del silenzio. 

"Rilassati, piccola, andrà tutto bene."

Eliza non rispose, rimase al suo posto. Sembrava arrabbiata e distante. Lasciai il suo corpo e si girò verso di me. Sentendo un brivido per tutto il mio corpo quando vidi i suoi occhi che si mostravano freddi e arrabbiati. 

"Che succede, amore?"  Chiesi prendendo il suo viso con le mani.

Eliza distolse lo sguardo, e negò con la testa.  "Niente."

"Come niente, Eliza? Sei strana."

Lei non rispose e si limitò a guardarmi. 

"Vieni a letto con me, ti faccio le coccole mentre cerchi di dormire."  Dissi cercando di farle delle leggere carezze sul viso, ma lei spostò la sua faccia da me. 

"Eliza, puoi dirmi qual è il problema?"  Chiesi mentre la tenevo unita al mio corpo. 

Lei mi guardò, con uno sguardo così freddo da farmi paura.  "Da quanto mi stai tradendo?"

"Cosa?"  Dissi rapidamente senza capire la domanda. Il mio cervello ci mise qualche secondo a credere davvero a ciò che mi stava chiedendo. Tradire? Oh mio Dio! 

"Quello che hai sentito, Jasmin! Credi che io sia un'imbecille?"

"Eliza! Mio Dio. Da dove te ne esci così?"  Chiesi con calma. 

"Non importa. Credevi che non l'avrei scoperto?"  Lei parlava lentamente, mascherando l'ira che stava sentendo. 

"Scoprire cosa? Io non ho fatto niente."

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