Nota: Capitolo un po' bollente :)
Eliza P. O. V.
"Eliza, devi venire! A papà manchi." Sentì la voce di Charlie cercare di convincermi attraverso la linea.
"Non posso venire, hai idea di quanto sono occupata?"
"Okay sai la sua condizione, e sono già mesi che non vieni a trovarci."
"Charlie, per favore. Non è facile per me, e tu lo sai."
"Hai bisogno di imparare che la famiglia è importante Eliza, e potresti anche imparare..."
"Non posso!"
"Puoi stare zitta. E vieni questo fine settimana, faremo la festa del suo compleanno, sono sicura che gli piacerebbe averti qui."
Respirai profondamente cercando di calmarmi. Erano passati mesi da quando li avevo visti, non è che non avevo voglia di stare con la mia famiglia. Però era un po' complicato stare con loro, e, d'altro canto, avevo troppi impegni, il che era una buona tattica per scappare dagli incontri. Però, a quanto pare, questa volta non potevo scappare, Charlie era decisa a farmi venire.
"Ci penserò, va bene? Magari questo fine settimana mi presenterò lì." Parlai arrendendomi davanti alla sua insistenza.
"Pensaci con affetto, o no. Però vieni. Farò la tua torta preferita." Sorrisi, ricordando come Charlie ed io eravamo unite, anche se era molto giovane, mia sorella sapeva molto della vita. È sempre stata una ragazza matura e decisa.
"La farai?" Le chiesi sorridendo.
"Sì, mi manchi Eli." Il suo tono era malinconico, mi causava un'oppressione al petto, per il desiderio di stare con lei.
"Ho anche un po' di nostalgia." Sentì i respiri attraverso la linea, a ritmo tranquillo.
"Devo andare, puoi chiamarmi quando vuoi."
"Va bene, ti aspetterò questo fine settimana."
"Che tu abbia una buona notte, Char."
"Buonanotte, Lala." Sorrisi, ricordando il modo in cui di solito mi chiamava.
Ho disconnesso la connessione, lasciando da parte il dispositivo. Le chiamate o riunioni con la mia famiglia mi hanno sempre resa un po' malinconica. Ciò che odiavo era complicato, la sensazione così fragile, non era la mia naturalezza, ma altro. Chiusi gli occhi inclinata contro la poltrona, cercando di far rilassare i muscoli del mio corpo, ciò che non successe. Per questa volta ero sola nell'edificio, solo il rumore delle macchine ed il traffico intenso di Sydney riempì la stanza in quel momento.
Mi alzai in piedi, mi vesrsai un bicchiere di Whisky, il mio compagno di tutti i giorni, in direzione del grande vetro nel quale potevo avere una bellissima vista della città completamente illuminata quella notte.
A volte mi sentivo sola e male. Però altre, la solitudine si riempiva con la calma che mi faceva così bene, il che era almeno confortante sentirsi fuori dal mondo dove abbiamo tanti problemi e doveri. A volte avevo solo bisogno di dimenticare chi ero io, o chi ero diventa.
"Oh cielo Eliza, sei troppo sola" Pensai bevendo il mio Whisky. Guardai l'ora, vidi che era già tempo di uscire, e perdermi un momento nel corpo della donna che più volevo. In meno di mezz'ora stavo già parcheggiando la macchina nel garage Imperium. Sistemai qualche dettaglio su di me, mi misi il cappotto, ed andai verso l'edificio. E Dio, quel posto era sempre pieno? La massa di gente nella fila per comprare i biglietti era enorme, però con il prestigio e conoscienza, entrai senza aspettare.
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The Stripper
FanfictionAvete mai immaginato di avere due vite? Essere due persone allo stesso tempo? Suppongo di sì. Ma tra immaginazione e realtà c'è una grande differenza, credetemi. Immaginiamo... Alycia, una donna dolce e delicata. Jasmin, una donna sexy e imponente...