Capitolo 39 - Chi dirige questo gioco?

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Alycia  P. O. V.

Quella mattina fredda mi svegliai con il corpo di Eliza attaccato al mio, devo confessare che era meraviglioso essere capaci di accoccolarsi tra le braccia di qualcuno in quel modo. La donna era dietro di me, avvolgendomi in un abbraccio stupendo. Potevo sentire i ritmici e profondi respiri che emanava. Mi mossi lentamente, prendendo il mio telefono dal comodino, era molto presto. Mi girai verso di lei, guardando la sua espressione serena mentre dormiva. Bellissima, come sempre. 

I suoi capelli biondi facevano risaltare la sua morbida e chiara pelle, si poteva comparare con quelle attrici dei film sui vampiri. Eliza sicuramente sarebbe stata una sexy e potente vampira. Sorrisi, e feci scivolare il mio pollice sulla sua guancia delicatamente. Sospirai profondamente, pensando a quanto ero fortunata ad avere quella donna nella mia vita. 

La sera prima Eliza aveva insistito per farmi dormire a casa sua. All'inizio mi opposi, ma c'era da aspettarselo. Contro di lei non si argomenta. Arrivammo a casa sua e lei si incaricò di preparare una cena semplice. Eliza mi disse più cose di lei, con lo scopo di sapere più cose di me. E io semplicemente parlai, aprì il libro della mia vita alla donna che volevo insieme a me per sempre. Era vero che avevo una gran paura che lei mi lasciasse dopo aver saputo tutti i problemi che mi circondavano. Ma per mia sorpresa, mi ascoltò attentamente e mi appoggiò in ogni momento nel quale crollavo o piangevo, il che me la fece amare ancora di più. Le sue carezze rilassanti mi aiutarono a far uscire tutte le cose che avevo dentro, le cose che mi facevano male. Eliza amorosamente promise di rendermi felice, di fare la differenza nella mia vita. E non dubitai di lei, con lei avevo la certezza che il mio futuro al suo lato sarebbe stato migliore. 

Lasciai un bacio sulla sua fronte lentamente e cercai di spostare me stessa dalle sue braccia senza svegliarla. Eliza si mosse leggermente sul letto, lamentandosi del freddo, ma rapidamente misi la coperta su di lei. Sorrisi appena si raggomitolò su se stessa. E in punta di piedi camminai sul pavimento freddo, sentendo tutto il mio corpo tremare. Camminai a passi lenti fino al bagno per fare la mia igiene mattutina. 

Allora decisi di camminare verso la cucina, quella mattina Eliza avrebbe ricevuto affetto, speravo che non le importasse che toccassi le sue cose. L'appartamento di Eliza era degno di un Taylor, enorme e soffisticato. Era tutto di alta qualità, lasciando chiaro quanto era milionaria. Era al piano più alto, e aveva una bellissima vista del mare di Sydney e tutti gli enormi edifici. Mi legai i capelli e aprì il frigorifero pieno, difficilmente lei avrebbe mangiato la metà di tutto quello. Scelsi tutti gli ingredienti e li misi sul piano da lavoro: frutta, latte e succo. Avrei fatto una grande colazione. 

Bene, mi è costata più fatica di quanto immaginassi, ma stavo facendo un buon lavoro. La nostra colazione consisteva in una torta, insalata di frutta, succo, latte e caffè, bacon e uova strapazzate. Era quasi tutto pronto, mancavano solo da tagliare le ultime fragole.

"Potrei abituarmici."

Mi girai rapidamente mettendo la mano sul mio petto.  "Gesù, Eliza! Mi hai spaventata."

La donna lasciò uscire un sorriso bellissimo verso di me, era seduta su una delle sedie del tavolo. Indossava una maglietta nera, attillata, risaltando il suo seno prosperoso. Nella parte bassa degli shorts bianchi. I suoi capelli come i miei erano legati in una coda ben fatta. Era bellissima. 

"Mi dispiace, Aly."  Parlò avvicinandosi. 

"Spero non ti importi che abbia toccato le tue cose, volevo solo..."

Eliza non mi lasciò nemmeno il tempo di finire, mi rubò un bacio.  "Può toccare tutto quello che vuole, signorina Carey."  Sussurrò sulle mie labbra, facendomi sorridere.  "Sentiti a casa"

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