Capitolo 5 - Primo Giorno

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Eliza P. O. V.

Il primo giorno era sempre il più tranquillo, solo riunioni e presentazioni. Richard, che prima era il direttore, se n'era andato così velocemente che non mi aveva nemmeno dato il tempo di vedere come funzionavano le cose. Di prima mattina mi aveva presentato la ragazza che mi avrebbe aiutata in quel ruolo complicato, Alycia Debnam-Carey. Nonostante il suo evidente nervosismo sembrava essere molto seria e competente. Su raccomandazioni di Richard, Alycia era al corrente di tutti i dettagli dell'impresa, come una brava segreteria o braccio destro, oltre ad essere una donna molto attraente. La signorina Debnam-Carey era una bellissima castana dai lineamenti delicati, viso ben difinito ma grazioso, un naso piccolo e labbra carnose, i suoi occhi di uno splendido verde giada. Un bel vestito turchese abbastanza attillato metteva in risalto delle curve morbide e delicate. I capelli erano una via di mezzo, non troppo scuri e non troppo chiari, sciolti sulle spalle. Il suo sguardo però era rimasto abbastanza intimidito per la gran parte del nostro incontro. Qual era la causa di tanto timore? Cosa sapeva esattamente su di me? Dio! Ero stata il più gentile possibile, di non solito non lo facevo ma quella ragazza spaventata meritava gentilezza dato che sarebbe anche stata la mia assistente. Le avevo spiegato il modo in cui io lavoravo e tutto ciò che avrebbe dovuto sapere, Alycia sembrò capire il tutto perfettamente, aveva segnato tutto nella sua piccola agenda azzurra prima di congedarsi.

Studiai per il resto della giornata alcuni documenti nel mio ufficio, andava tutto bene ma quel posto aveva comunque bisogno di migliorare. Anche se ero concentrata su alcuni documenti qualcosa o meglio qualcuno non mi faceva concentrare al 100%; dalla notte precedente non riuscivo a smettere di pensare a quella ballerina, l'immagino del suo corpo, del suo dimenare i fianchi era sempre presente fra i miei pensieri.

Dannazione, Eliza! Come potevo lasciare che una donna con la quale non avevo scambiato nemmeno una parola invadesse i miei pensieri così velocemente? Scossi la testa, cercando di scacciare ogni sorta di immagine dalla mia mente, quel suo ballo sensuale fatto solo per me. Sì, per me. Era impossibile, dovevo vederla di nuovo. Alla fine del suo spettacolo mi ero sentita un po' frustrata ma ero contenta che non ricevesse altri clienti, che non ricevesse nessuno che le offriva denaro, aveva un bel carattere e volevo vederla nuovamente ma la mia richiesta era stata rifiutata categoricamente.

"Signora Taylor?" Sentì qualcuno chiamarmi, distraendomi così dai miei pensieri su Jasmin.

Alycia entrò timidamente nell'ufficio.

"Ho portato il caffè che mi ha chiesto, è bello caldo." Disse gentilmente posando la tazza accanto al mio braccio.

"Grazie signorina Debnam-Carey, potrebbe dirmi se Richard è ancora qui?"

Ella camminò fino alla mia scrivania, il vassoio stretto fra le braccia.

"Se ne è andato signora, la maggior parte delle persone se ne sono andate."

La guardai un po' confusa, tutti se ne erano già andati? Che ore sono? Presi il mio cellulare, accendendolo subito dopo e vedendo che era ormai le otto passate.

"Oh Dio! Sono le otto passate! Cosa ci fai ancora qui Debnam-Carey?"

"Signora, stavo finendo i rapporti che mi ha chiesto."

"Lasciali per domani, può andare a casa, dimentico che ore sono a volte. Le ho chiesto di aiutarmi anche con questo ma non voglio farla lavorare tutta la notte,"

Alycia annuì in silenzio ed io ne approfittano per studiarla un po'. Qualcosa in lei mi era familiare ma non sapevo cosa, forse ero davvero pazza, ero così fissata con la ballerina da vederla praticamente ovunque, in ogni donna che mi sembrava attraente. La ragazza era a disagio sotto il mio sguardo perciò distolsi lo sguardo.

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