Volume 2 - Per uno che fa un passo indietro, un altro farà un passo avanti

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Capitolo 26 - Lord Seventh

Il verde lussureggiante degli alberi che rimanevano rigogliosi tutto l'anno, gli stormi di uccelli che migravano, le catene montuose che si estendevano ininterrotte in un saliscendi che ricordava la curva della schiena di una bella donna: questo posto era lo Xinjiang meridionale.

Sotto un vecchio albero che doveva avere almeno un centinaio di anni, sedeva un ragazzo con una postura perfetta; aveva circa dieci anni e stava svolgendo i compiti. Era giovane ma la sua volontà era messa a dura prova, visto che era concentrato da due ore e nulla sembrava disturbare il suo lavoro.

Accanto al tavolo c'era una sedia a sdraio disposta orizzontalmente e sopra vi era un uomo che riposava con gli occhi chiusi. Indossava abiti tipici delle terre centrali e sulle sue gambe era appoggiato un vecchio libro, aperto.

Ai piedi dell'uomo era accucciato un piccolo zibellino. Visto che nessuno si curava di lui, si rincorreva la coda per noia.

In quel momento un guerriero si avvicinò, tenendo una lettera in mano. Vedendo quello spettacolo davanti a lui i suoi passi si fecero più silenziosi e si fermò in silenzio accanto loro.

L'uomo sulla sedia a sdraio aprì gli occhi. Sembrava avere circa venticinque anni, gli occhi a fiore di pesca [N.d.T. nella fisiologia cinese indica una persona attraente ma anche scandalosa] brillarono di una luce divertita.

Mentre faceva vagare il suo sguardo intorno, mostrava la sua bellezza eccezionale. Il piccolo zibellino saltò agilmente nel suo abbraccio e si arrampicò sulle sue spalle, accarezzandogli il mento con la coda.

Il guerriero porse la lettera con gentilezza << Mio Signore, una lettera dal capo maggiordomo Song>>

Lord Seventh fece un piccolo verso in segno di assenso e aprì la lettera con blando interesse, ma a circa metà della lettura balzò bruscamente a sedere, con uno sguardo preoccupato << È davvero lui? >>

Il piccolo zibellino allungò gli artigli per afferrare la carta davanti a sé, ma fu trattenuto dal suo proprietario per il collo e poi gettato delicatamente sul tavolo dove stava studiando il ragazzo, che solo a quel punto alzò la testa e chiese << Chi è, padre? >>

L'uomo non rispose subito. Si alzò e fece due passi in avanti, piegando con calma la lettera mentre introduceva un discorso che pareva del tutto fuori tema

<< Lu Ta, ti ricordi cosa ti ho detto l'ultima volta? Il principio su cui si basa questo mondo, ovvero come la divisione precede l'unità e viceversa, come in un cerchio? >>

Il giovane pareva abituato al modo di fare del padre che girava intorno alle cose prima di raggiungerne il punto, quindi stette al gioco.

<< Dici sempre che è semplicemente come quando dopo essere stati a lungo seduti ci si deve alzare e poi quando non se ne può più si ci siede di nuovo. Non c'è una motivazione in tutto questo, semplicemente, noi esseri umani siamo nati per soffrire >>

Un sorriso soddisfatto apparve sul volto dell'uomo. Disse al povero guerriero dello Xinjiang meridionale << Axinlai, vai a cercare il nostro Grande Sciamano e chiedigli , da parte mia,  se pensa che ciò che ho detto sia ragionevole >>

Il viso di Axinlai esprimeva pura confusione << Eh?>>

L'uomo stava per dire qualcosa quando udirono una breve risata e una voce gentile << Sei annoiato a tal punto da voler creare problemi? >>

L'uomo appena entrato era vestito di nero dalla testa ai piedi e teneva in mano un scettro, anch'esso completamente nero.

Axinlai si inchinò << Grande Sciamano>>

Faraway Wanderers (Tian Ya Ke) di Priest (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora