Gli affari erano i suoi piaceri; i suoi piaceri, gli affari.
Maria Edgeworth
Qualcuno avrebbe senza ombra di dubbio affermato, in riferimento a un certo Mago Oscuro che frequentò Hogwarts molti anni prima, che lo studio e la disciplina fossero prerogative tipicamente Serpeverde.Niente di più sbagliato.I Serpeverde si presentavano allergici ai libri esattamente come questi ultimi lo erano circa gli interessanti argomenti cui sovente gli studenti preferivano dedicarsi. L'arte dell'affaccendarsi nel ricavare ogni possibile stratagemma per eludere i compiti costava, su ferma convinzione della Casata Serpeverde, energie dedite a spremere la mente molto più dello studio convenzionale; ed era al palpito di quell'aspro sudore che, forti delle loro entusiastiche vedute, gli studenti dalla cravatta verde argento sventolavano il vessillo dell'astuzia nella fervida celebrazione del Casato di appartenenza.Continuare a tenere alto il nome di un tale orgoglio era così diventata l'occupazione a tempo pieno dei Serpeverde, i quali si premuravano, finite le lezioni, di tirare fuori i compiti e tentare di risolverli nel modo più indolore possibile. Dopo anni e anni di scuola, l'abilità si era certamente affinata e l'esperienza sul campo dava i suoi ben visibili frutti; era perciò impossibile scorgere un Serpeverde in biblioteca, o semplicemente chino su un qualsiasi libro che puzzasse di cultura. Lavativi e sfaccendati, preferivano impiegare l'operosità del loro intelletto nell'invenzione del nuovo aeroplanino raccogli-suggerimenti piuttosto che sprecare un quarto d'ora ad assorbire un semplice incantesimo di Vitious.Come è facilmente immaginabile, il più delle volte i compiti venivano trattati con il riguardo di una zavorra che scivolava di schiena in schiena finché, a suon di minacce e ricatti, il codardo di turno non si decideva ad accollarsene la totale responsabilità. Con un solo galeone, gli studenti si procuravano i compiti fatti per l'intera settimana; ed era proprio grazie a questi accordi che a Serpeverde girava una mole di denaro non indifferente. Monetina dopo monetina, ciascuna matricola in breve tempo era perfettamente capace di accumulare una piccola fortuna.Con simili premesse, era facile dare per scontato che gli studenti del Casato cadessero spesso in balia di un ozio così sonnacchioso da portarli a svagarsi con le passioni più piacevoli e sfrenate; fumo, scommesse e rapporti interpersonali si acuivano a Serpeverde più che in ogni altra Casa, incentivando alla grande una fama molto poco lusinghiera che continuava a protrarsi inesorabile col passare degli anni.Un reputazione di cui i Serpeverde, in verità, non si facevano scrupoli ad andar fieri.« Scacco ».Draco Malfoy curvò le sopracciglia chiare in un cipiglio pensieroso. Poi allungò una mano e sfregò la sua ultima Torre lungo tutta la superficie della scacchiera.« Scacco tuo, Blaise ».« Muori, Draco. » Le spalle cadenti, Zabini fissò scoraggiato l'area di gioco. « E comunque non ho nemmeno capito perché dobbiamo giocare a scacchi ».« Perché » si levò subito l'altro, stizzoso, « io ho bisogno di impiegare il tempo in modi che mi facciano rimanere vigile e lucido. Sono in attesa del miracolo. Non vedi? » Fece una smorfia melodrammatica. « Il momento è vicino, e tu lo stai rovinando ».Blaise socchiuse gli occhi, esasperato.La scacchiera brillava lucida su un tavolo basso arrangiato in mezzo ai divani di pelle. Poco più in là, il fuoco smeraldino del camino della sala comune scoppiettava di calore e vivacità. Una gamba accavallata sporgeva nel bel mezzo della loro visuale; Nott era seduto a braccia larghe sul divano e la testa era riversa all'indietro in una posa quanto mai tediata.In ginocchio sul tappeto scuro invece, con la faccia meno emozionata di sempre, stava Pansy Parkinson. Aveva penato molti minuti nella riuscita di un aeroplanino di carta che non aveva voluto saperne di venir fuori; e quando finalmente l'aveva sollevato, rallegrata e soddisfatta, in procinto di farlo volare per la stanza, le era sfuggito di mano atterrando dritto nelle fiamme ardenti del camino. Sulle orme di quella piccola disavventura, la Serpeverde non si era azzardata a fare più niente per la mezz'ora successiva.« Ma questa è una noia mortale. » Sbuffò infine quest'ultima, squadrando Malfoy con un'occhiata poco civile. « E in più hai anche Tacitato le pedine ».In effetti, i pezzi della scacchiera continuavano furibonde ad inveire senza voce contro di lui.« Mi deconcentravano » sibilò Draco di rimando. Lei si colorò di un ghigno malizioso. « Veramente avevano appena cominciato ad insultarti. Dai, 'bisbetico farabutto ossigenato' era qualcosa che ti si addiceva molto ».« Attenta, Pansy. » Da dietro di lei, senza aprire gli occhi, Theo sogghignò. « Draco, nella sua infinita dolcezza, sarebbe tranquillamente capace di ficcarti la bacchetta in un occhio ».Prima che Pansy potesse ribattere, però, Draco intervenne con aria inequivocabilmente pacifica. « Invece no. Questo è per me il giorno della misericordia. » Affermò con solennità. « Oggi si compierà l'iniziazione della mia felicità futura. Niente sarà in grado di provocarmi o di farmi arrabbiare ».« Niente tranne quel povero pedone » commentò Pansy a bassissima voce, con un'occhiata diretta a un mucchio di frammenti marroni sparsi sul tappeto.« Se soltanto ancora mi importasse, » riprese Draco, ignorandola, « direi che mancano esattamente tre giorni al momento in cui mio padre mi costringerà di nuovo a quegli incontri tremendi. Ma visto che non è più affar mio, non me ne dolgo affatto. Ah! Io sono un passo avanti a lui. Io ho trovato la chiave e la serratura molto prima dei miei genitori ».Cadde il silenzio. Blaise si sforzò di continuare a fissare la scacchiera; Pansy, disorientata, si volse verso Nott chiedendogli in un bisbiglio se Draco si fosse drogato.« Ma Theo, esattamente » continuò Draco, facendosi accigliato, « quando riuscirà a sbrigarsela quella persona? »Impegnato a scuotere desolatamente il capo in direzione di Pansy, Nott fece fatica a comprendere la frase. Subito dopo si riscosse e imbastì una smorfia disarmata.« Non ne ho idea. Aveva detto che ce l'avrebbe fatta per il pomeriggio ».« Bè, sono le tre. » Sibilò Draco accaldato. « Quanto spera che io ancora rimanga sobrio per i suoi comodi? Con gli scacchi ho già finito, Blaise come al solito è una schiappa ».Impugnò la Regina e la mosse in diagonale fino a metà scacchiera con in gesto decisivo.« Scacco matto ».Le pedine di Blaise scoppiarono in lacrime e cominciarono a protestare furiosamente contro di lui. Demoralizzato, l'occhio pesto ad incentivare la tragicità della sua espressione, Zabini scosse le spalle e sbuffò a loro indirizzo.« Si può sapere di cosa parlate? » Intervenne Pansy con voce acuta, sfilando una sigaretta dal pacchetto appena prelevato dalla tasca. « Non vi sarete cacciati in qualcosa di strano, spero ».« Dì un po', eri presente o era soltanto una mia impressione? » In gesti lenti delle mani, Draco rimise le pedine al loro posto; un Alfiere tentò di affettargli il dito con la spada. « Parlo del mio meraviglioso piano. Tra poco ci arriverà qui dritto dritto il baule della Mezzosangue. Alle tre sarebbe andata a lezione, per questo il dormitorio adesso dovrebbe essere deserto ».Dalla sorpresa, Pansy quasi si strozzò con il fumo. Tossendo ripetutamente, non poté fare a meno di guardare tutti e tre i Serpeverde uno alla volta senza poter credere alle proprie orecchie.« La Granger? » Annaspò, sconvolta. « Andiamo, non dirmelo. Con tutte le ragazze che ci sono... »« Nessun'altra è come lei, Pansy. » La corresse Draco immediatamente. « Potresti trovare un essere umano che unisca l'antipatia, la sgradevolezza e i più orribili batteri come fa la Granger? Qualcuno che possa disgustare i miei genitori allo stesso modo? Io ho scelto come sempre il meglio in circolazione. » Sorrise perversamente. « E saremo una bella coppia, davvero. Tutto si incastra alla perfezione ».Pansy restò a fissare Malfoy per un tempo quasi indefinito, la sigaretta che le si consumava tra le dita.« E lei come l'ha presa? » domandò.La bocca di Draco si aprì prima ancora che il suo cervello gli avesse inviato le informazioni necessarie; la somiglianza con un bel pesce lesso si fece marcata per almeno una manciata di secondi. « Sì. Già. Ovviamente devo dirglielo. » Draco si grattò istintivamente la fronte. « Voglio dire... mi serve in piedi e con tutti i sensi svegli. Quindi non potrò Schiantarla » aggiunse depresso.« Eh no » sorrise Theo, scambiandosi un'occhiata divertita con Blaise.« E dovrai essere civile con lei. » S'intromise Pansy, dando un tiro alla sigaretta. « Sai com'è fatta quella, per ogni minima cosa ti volterebbe le spalle e ti ritroveresti al punto di prima. Non potrai offenderla né insultarla ».« E soprattutto, non dovrai toccarla » disse Nott, « altrimenti la mia coscienza mi vieterebbe di essere ancora tuo amico ».Gelido come una statua di marmo, Draco fissò Theodore per un momento prima di contorcersi in una faccia orripilata.« Ma stiamo scherzando? E' ovvio che non avrò alcun contatto con lei in quel senso. » Protestò con vigore. « Sarà un rapporto d'affari, Theo ».« Ssst! »Blaise aveva drizzato improvvisamente la schiena, le orecchie tese. Draco ebbe appena il tempo di aprire bocca per chiedere cosa c'era che non andava, prima di richiuderla in sorpresa. Li sentiva anche lui. Piccoli battiti, lievi e attutiti dallo spessore delle mura, provenienti proprio dall'esterno della sala comune.Inaspettatamente, la bocca di Nott si piegò in un ghigno esaltato.« E' il segnale » disse solo, il che bastò a Draco per comprendere di volata cosa stesse succedendo. Con un'occhiata di intesa, i due si scagliarono letteralmente all'entrata e fecero scorrere impazientemente la porta segreta in modo da ritrovarsi nel corridoio.Entrambi si bloccarono.Fu esattamente in quel momento, che Draco si rese conto di non essersi mai figurato la scena che si stagliava di fronte a lui. Ma se soltanto avesse avuto il tempo di pensarci, ecco, si sarebbe aspettato qualcosa di semplice ed essenziale. Il baule della Granger lì davanti alla porta, Theo che gongolante si complimentava con sé stesso per l'efficacia dei suoi contatti, Draco che ancora più contento si lanciava alla profanazione degli affetti della Mezzosangue.E in effetti ci sarebbe stato tutto; peccato per l'insignificante e minuscola ragazzina Grifondoro che, seduta sul baule della Granger, aveva preso a fissare Draco con uno sguardo tanto insistente da impedirgli, in un primo momento, di reagire in alcun modo. E perfino Theodore sapeva bene che riuscire a mettere a disagio Draco Malfoy era indice, se non di poteri paranormali, come minimo di un mondo in procinto di capovolgersi.« Ehm... sì, bene, grazie. » Disse in fretta Draco, riprendendosi. « Adesso puoi anche slog... tornartene alla tua deliziosa torre ».Theo prese a ridacchiare; Malfoy non esitò a tirargli un rapido pizzicotto. La ragazzina, che continuava a studiarli attentamente, attese qualche istante prima di aprir bocca.« Io non me ne vado finché non avrò ottenuto la mia ricompensa » precisò.Poi guardò Theo come se lui sapesse esattamente cosa intendesse dire. Draco, colto da un dubbio folle, artigliò l'amico per la manica del maglione.« Nott. » Sibilò, stranito. « Di che ricompensa parla? »Theo si liberò dalla sua stretta; lo sforzo di non ridere ancora era così intenso e viscerale da impedirgli quasi di respirare regolarmente. Bastò la vista di quell'ignobile divertimento a far nascere in Draco l'impellente desiderio di strozzarlo.« Ecco... » prese tempo, « devo ammettere che trovare qualcuno a Grifondoro non è stato per niente facile ».« Me ne frego, Theo, dimmi subito cosa le hai promesso ».« E' una tua ammiratrice. » Soffiò il Serpeverde, fintamente disarmato. « E, ehm, si accontenterebbe di una chiacchierata. O, bè... » esitò, incrociando lo sguardo furibondo della ragazzina, « un autografo. Una carezza. Un bacetto sulla testa. Sì, questo sembra andarle bene ».Lentamente, Draco si voltò verso di lei. Piccole treccine rosse a sfiorarle le spalle, lei gli sorrideva agitando una mano in un saluto frenetico.Oh, Salazar.« Theo! » Esclamò, quasi perdendo la testa. « Ha undici anni! »« Avanti, sii gentile. » Cercò di placarlo Theodore, battendogli leggermente sulla spalla. « E' la sua prima cotta. Vedi di non traumatizzarla con un rifiuto troppo violento ».« Ma ti rendi conto? » Draco era seccato fino all'inverosimile. « Sei un... ah, lasciamo perdere. Vediamo di sbrigarcela in fretta ».Trattenendosi dall'inveire contro quel miserabile, Draco fronteggiò di nuovo la piccola Grifondoro. Era tutta sorridente; ci mancava soltanto che protendesse le labbra verso di lui. Il ragazzo si trovò del tutto disarmato.« Senti. » Cominciò, senza avere idea di cosa dire. « Ti ringrazio molto per il baule, ma davvero non posso offrirti altro a parte la mia riconoscenza ».A suo fianco, Theo scoppiò a ridere. Draco lo guardò scandalizzato.« Che c'è adesso? »« Sai, » tentò, tra una risata e l'altra, « si era detto di non traumatizzare ».« Ed io non l'ho fatto. » Draco lo inchiodò in un'occhiataccia. « Sei tu che vedi doppi sensi praticamente dappertutto ».« Lui mi ha promesso una ricompensa. » La ragazzina, ostinata, indicò un Nott intento a sghignazzare. « E io adesso ne voglio una ».Trattenendosi dal mettersi le mani nei capelli, Draco sospirò pesantemente.Ma guarda in che situazione doveva andarsi a ficcare.Sarebbe andata meglio se fosse stato lui stesso, ad arrampicarsi fino alla Torre dei Grifondoro e a prendere quel cavolo di baule.« Allora ti darò una lezione di vita. » Le disse, accomodante. « Ci stai? »La ragazzina continuò a fissarlo insistentemente. « Dipende ».« Certo che ci stai. » Rispose Draco per lei, sbrigativo. « Allora, vedi, io sto facendo tutto questo per sfuggire dalle donne. Non ci crederai, ma è così. Le donne terribili che i miei genitori vogliono costringermi a sposare. Tu, per salvaguardarti, devi fare di tutto per non diventare uguale a loro. » Convinto delle sue stesse ciance, Draco la guardò incoraggiante. « Quindi ecco i miei consigli: non comprare conigli. Se ti lasci con qualcuno, assicurati che lui sia un tipo per bene, altrimenti restaci. Non fissarti con la moda o i gioielli, o meglio, fai finta di non esserlo, altrimenti gli uomini penseranno che stai con loro solo per questo. » In un attimo di esitazione, Draco pensò alla Granger e si fece ancora più deciso. « Non leggere libri. Stacci lontana come se fossero la peste, o ti sconvolgeranno la personalità. Non studiare mai, preferisci arrivare ultima anziché prima e, semmai qualcuno ti offende, anziché tirargli un pugno sorridi e sii d'accordo. Non diventare mai amica di qualcuno con gli occhiali, e non fidanzarti assolutamente con tizi che hanno i capelli rossi. » In risposta allo sguardo disorientato della ragazzina, Draco si strinse nelle spalle. « Portano iella, lo sanno tutti ».Cadde il silenzio. Draco non sapeva se avesse centrato nel segno, ma la ragazzina era troppo stupita per dire qualcosa, e lui ne approfittò per farla scivolare da sopra il baule. Dopodiché cercò di rivolgerle un sorriso, simile però più a una smorfia di dolore, e guardò Theodore.« Questo dimostra alla grande come con la raffinata grazia ci si possa cavare fuori dai guai del genere. Nulla che tu possa comprendere, ovvio ».E incantando con un colpo di bacchetta il baule della Granger, Draco si affrettò a portarlo dentro la sala comune. Pansy e Blaise, che erano rimasti ai divani, alzarono incuriositi gli sguardi su di lui.« Ce ne hai messo di tempo ».« Sì, io... » borbottò Draco, ma una volta fatto cadere con un piccolo tonfo il baule ai suoi piedi, l'esaltazione lo invase facendogli completamente dimenticare quel che stava dicendo. « Ci siamo ».Si inginocchiò lentamente; Theo, alle sue spalle, richiudeva la porta segreta. Draco sollevò le dita a sfiorare un coperchio consunto dai sette anni scolastici. Sui bordi il cuoio si sbriciolava e le fibbie apparivano lievemente arrugginite. Quando si decise ad alzarlo con un movimento veloce, quasi trattenendo il respiro, vi trovò esattamente ciò che si era aspettato.Libri.Libri, libri e ancora libri.Grandi, piccoli, nuovi e usati, affollavano l'intera profondità del baule in una moltitudine di copertine rigide dalle quali lo sguardo di Draco non seppe districarsi. Ce n'erano tanti esattamente come aveva pronosticato, ma scoprire la triste realtà delle sue supposizioni era sconvolgente quasi quanto averlo soltanto immaginato.Prevedibile, pensò Draco in uno sprazzo di delusione, ma era ancora decisissimo a voler controllare dappertutto prima di gettare la spugna. Le mani affondarono quindi all'interno del baule; stringendosi attorno ai libri, queste tirarono fuori un tomo dietro l'altro gettandoli sul pavimento nell'impaziente desiderio che prima o poi finissero. Draco non seppe quanto tempo passò; due minuti, forse tre, o magari dieci, ma le braccia gli formicolavano e il pavimento era ormai invaso dai libri. Il baule si presentava ai suoi occhi adesso completamente vuoto.« Com'è possibile? » Il suo fiato era mozzo e la voce tersa di rabbia. « Come fa una persona a non avere altro che libri? »Theodore e Blaise, torreggianti dietro di lui, non seppero cosa dire. Fissavano il disordine come se non credessero ai loro occhi, o meglio, alla presenza di così tanti libri tutti in una volta. Pansy si era chinata sul mucchio e ne aveva preso in mano uno.« Incredibile. » Continuò Draco, sentendosi sprofondare. « E dire che ero sicurissimo di trovare qualcosa. Ma la cosa è sospetta, andiamo; come può la Granger non avere segreti? Salazar... almeno, che ne so, una pozione! Un fazzoletto sporco! Un fermaglio, un laccio, un braccialetto! Qualsiasi cosa che la renda un po' più umana! Pure, che so... »« Lettere di Krum ».« Sì, ecco, lettere di... Aspetta, cosa? » sbottò Draco, prima di voltarsi e vedere Pansy china sul pavimento, con un mucchio di pergamene tra le mani e un libro aperto ai suoi piedi.Qualcosa si accese nella mente del Serpeverde. Senza pensarci oltre, scivolò verso di lei e ne prese qualcuna dal mazzo. Blaise e Theo si avvicinarono curiosi. Pansy ne aveva già aperta una.« Oh. » Disse improvvisamente. « Questa è di una settimana fa. A quanto pare si sentono regolarmente ».Blaise si accigliò. « La Granger e Krum? » Disse, sconcertato. « Voglio dire, dopo tutto questo tempo? Il Torneo Tremaghi non c'è stato al quarto anno? »Le dita di Draco continuavano a scorrere sulle pergamene. Una strana sensazione lo stava avvolgendo proprio come era accaduto al festino.Illuminazione.Era arrivata di nuovo e la sentiva, ma questa volta non si sarebbe fatto prendere dall'impulsività. La fitta calligrafia di Krum continuava a scivolare sotto ai suoi occhi imprimendosi nello sguardo ora malizioso.« Tre anni. » Mormorò Draco. « A quanto pare si sono sentiti tramite lettera per tre anni. Una corrispondenza lunga, non trovate? » Alzò gli occhi su di loro, vedendo ricambiare la sua stessa incredulità. « Soprattutto se si tratta di due persone che vivono in due Paesi diversi, e che si sono conosciute soltanto in metà anno scolastico. Curioso che continuino a sentirsi tutt'ora, no? »Draco levò una lettera a caso dal mazzo.« Credo che a Weasley non farebbe piacere saperlo » aggiunse.« No, direi di no, a giudicare da questa. » Intervenne Pansy, indicando con un cenno la lettera che teneva tra le mani. « 'Mia cara Hermione, non so come esprimere la potenza del mio affetto se non con questi pezzi di pergamena che però considero indegni di ospitare un sentimento così grande' ».Scoppiò in una risatina; i ragazzi erano praticamente scandalizzati.« Merlino, chi potrebbe mai scrivere cose del genere? » intervenne Nott con una smorfia schifata.Draco, che si era ripreso per primo, sorrise affabile. « Un innamorato. E forse ne so abbastanza da sapere che un uomo, senza alcun incoraggiamento, non direbbe mai niente del genere a una ragazza ».« Quindi credi che la Granger lo ricambi? » Blaise era impressionato. « Pensi che stia tradendo Weasley? »Dal pavimento, Pansy sbuffò. « Tradendo... andiamo. Nemmeno si sono più visti, come può Krum dirle cose del genere? Guardate, queste lettere sono piene di frasi simili. Dice che lei è il suo pensiero fisso giorno e notte, in cui dorme sognandola dolcemente ».Distogliendo lo sguardo da Pansy, Draco tornò a fissare il foglio che teneva tra le mani.Pensò che effettivamente ci fosse qualcosa che non quadrava; era tutto così ambiguo che nemmeno poteva dirsi pronto per un'analisi definita della situazione.Avrebbe tanto voluto leggere le lettere che la Mezzosangue gli aveva spedito, almeno per valutare se le sue parole coincidessero o meno con quelle di Krum. Il Serpeverde si accigliò, meditabondo. Altrimenti, che senso avrebbe dichiarare a una ragazza indifferente simili sentimenti? Persino l'orgoglio maschile di Draco si ribellava fortemente all'idea di umiliarsi in quel modo.« Ehi... aspettate. » La voce di Malfoy si fece chiara nel rendersi conto di quel che stava leggendo. « Sentite questo pezzo: 'Sto continuando a ripensare alla bellissima giornata trascorsa insieme a te, al tuo ricordo e alla felicità provata nel poterti parlare veramente e sentire la tua voce'. Questa è datata due mesi fa ».Rimase a fissare gli altri, incrociando poi lo sguardo di Pansy. Le stesse domande che infuriavano nella sua testa sembravano impresse sul suo viso.« Da quanto tempo sta insieme a Weasley? » domandò Draco.« Dalla fine dello scorso anno. » Replicò in fretta Pansy. « Gli ultimi di Maggio, o qualcosa del genere. Ma quindi, in base a ciò che hai appena letto... »« ... la Granger si è incontrata con Krum durante l'estate ».La rivelazione era così dannatamente epocale che Draco nemmeno trovava la forza di dire altro.Questo era esattamente tutto ciò in cui aveva desiderato imbattersi; qualcosa di profondamente compromettente, uno scheletro così ingombrante che anche ficcarlo nell'armadio sarebbe costato fatica alla Granger, la quale aveva preferito semplicemente custodirlo tra le pagine dei suoi amati libri.Draco aveva precedentemente immaginato che nessuno potesse essere tanto puro e innocente, nemmeno una come la Granger. E adesso aveva finalmente la conferma che anche lei possedeva i suoi segreti, proprio come tutti gli altri; eventi inconfessati che lui avrebbe utilizzato a suo esclusivo vantaggio.I suoi occhi si riabbassarono sulle lettere che ancora stringeva tra le mani. Non aveva bisogno di guardarne altre.« Ho scoperto tutto ciò che mi serviva. » Affermò Draco, rimettendosi in piedi. « Mi basterà farne una copia per ricattarla e il gioco è fatto. Non potrà opporsi. Di sicuro non vorrà che il suo fidanzatino le veda ».Soddisfatta, Pansy gli allungò le altre e si alzò a sua volta. Blaise stava rimettendo i libri nel baule aperto con un incantesimo.« Sì, mi sembra un buon piano. » Ammise, nonostante i dubbi precedenti. « Ma quando intendi procedere? »Draco ci rifletté per un momento. « Mancano quattro giorni alla scadenza della settimana; direi di non attendere oltre e togliermi subito il pensiero. Approfitterò della prossima ronda notturna per entrare in contatto con lei. Lo farei in un giorno qualsiasi, ma sarebbe troppo complicato beccarla da sola da qualche parte ».« Bel discorso da maniaco » approvò Nott con una strizzata d'occhio, ma Pansy si fece accigliata.« Intendi stasera? » Domandò in fretta. « Le perlustrazioni sono Serpeverde-Grifondoro ».« Allora vada per stasera. » Confermò Draco, sentendo crescere l'eccitazione. « Dovrò studiare un modo per restare da solo con lei, visto che probabilmente ci sarà anche quello sfigato di Weasley. Magari entrerai in scena anche tu, Parkinson; uno Schiantesimo lì, un Pietrificus di là, e il gioco è fatto ».Blaise rise, mentre Nott scuoteva la testa a mo' di cane bagnato dirigendosi nuovamente verso i divani. Pansy, non molto entusiasta, sostenne il fardello con una smorfia; Draco sogghignò a suo indirizzo prima di accostarsi a Blaise.« Dopo quello che accadrà stasera, Zabini, io sarò irrimediabilmente sconvolto » sospirò drammaticamente.L'altro lo guardò senza capire. « In che senso? »« Ovviamente mi riferisco al contatto con la Mezzosangue! » Fece Draco, stupito. « Nessun atto di purificazione sarà abbastanza efficace per decontaminarmi, ma in ogni caso non posso certo fare come se niente fosse. Ragion per cui, » riprese, con un nuovo sorriso, « dovrai prepararmi un bel bagno per il mio ritorno. Con molta schiuma, naturalmente ».Dopodiché, dandogli una minacciosa passa sulle spalle, Draco raggiunse gli altri lasciando dietro di sé un Blaise decisamente perplesso.
- Titolo del capitolo tratto da "Secret Garden", Bruce Springsteen.
N. A.
- Le cose si stanno evolvendo per il meraviglioso piano di Draco, e questo capitolo è stato interamente scritto sotto il suo punto di vista. Ragion per cui, non è detto che le sue supposizioni sul rapporto Viktor/Hermione rispecchino la realtà; lui ha ragionato sulla base di quelle lettere, le quali lo hanno portato a pensare determinate cose, ma più avanti si capirà se le prime impressioni del gruppo Serpeverde siano state giuste oppure no.
- Non ho trovato modo di semplificare ulteriormente le parole di Viktor, le prime frasi che avevo abbozzato erano più articolate e sarebbero suonate un po' troppo complesse perfino per lui. Ho volutamente tralasciato di inserire eventuali strafalcioni linguistici, poiché credo che siano dati soltanto dalla sua goffa pronuncia; penso che il suo inglese scritto sia di gran lunga migliore di quello parlato, ma questa è soltanto una mia personale chiave di lettura.
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The Theatre
FanfictionQuesta storia è di proprietà di Lylasly, autrice originale della storia presente sul sito di efpfanfic.net qui troverete il link della storia originale https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=590384&i=1 Draco/Hermione Ginny lasciò cadere il discorso...