16. Smells like teen spirit

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L'amore è una forma di pregiudizio. Io ne ho già troppi.

Charles Bukowski, - Donne -

Quando Draco Malfoy sceglie di intrappolare la sua vittima in una così profonda fossa di disperazione, questa penserà che non esista niente di troppo avventato da fare per tentare di uscirne.
Ad occhi sarcastici, il lato positivo della situazione stava senz'ombra di dubbio nella distrazione che il problema in sé procurava nei confronti di una vita celebre per i pochi stimoli che offriva. Come spesso succede, però, l'umorismo non proviene mai dai diretti interessati, ma da chi se ne sta comodamente adagiato su una poltrona nella divertita contemplazione di ciò che miracolosamente non lo ha toccato. Il mancato appoggio degli spettatori era qualcosa di ancora più incredibile da affrontare; e Hermione Granger, nauseata, si sentiva come scaraventata su un palco abbagliante al di sotto del quale il pubblico traeva gran godimento nel tentare di indovinare quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Lei, immobilizzata dalla luce intensa dei riflettori, si guardava intorno spaurita senza poter scorgere alcun volto da cui poter trarre conforto. Tutti ridevano, insensibili al suo malessere, la sagoma di Draco Malfoy appena visibile dal taglio della tenda rossa che le stava alle spalle.
Lui, dietro le quinte, orchestrava i fili con un ghigno che risaltava fin dal lato opposto della sala.

Quella settimana, Hermione visse con la suddetta immagine impressa nella mente come un marchio scavato a fuoco sulla sua pelle dolorante. Ogni pensiero possibile la riportava a Malfoy, al crudele palco sul quale l'aveva costretta a salire. Le lezioni non erano più capaci di distrarla, e le notti non erano divenute altro che file di troppe ore di silenzio da trascorrere insonne a fissare il soffitto. Ma lo sconforto derivato dal ricatto del farabutto si era convertito, col passare di poche ore, nella determinazione più feroce al fine di cavarsi da quell'impiccio. Era stato così che Hermione, furtivamente, aveva preso a studiare gli orari di Malfoy.
Con qualche incursione notturna e la Mappa del Malandrino alla mano, tutto era parso inaspettatamente molto più semplice e fattibile. Draco Malfoy, oltre alle lezioni mattutine, frequentava tre volte alla settimana quelle pomeridiane, il lunedì e il giovedì era impegnato negli allenamenti di Quidditch fino a tarda sera, e dopo cena, invece, era solito trascorrere la serata nella propria sala comune. Hermione considerò di non potersi assolutamente permettere di saltare ore di lezione per una simile faccenda, per quanto insostenibile potesse presentarsi, così approfittò del venerdì libero per agire indisturbata. Malfoy avrebbe avuto lezione di Erbologia fino a tardi, dopodiché, come al solito, sarebbe andato direttamente a cena. Ciò costituiva per lei molte ore preziose dedite a cercare le lettere di Viktor senza incorrere nell'intromissione dei Serpeverde.
Quel pomeriggio, in un cipiglio determinato, Hermione si slacciò il mantello dell'uniforme per agevolarsi nei movimenti in vista dell'uso del Mantello dell'Invisibilità. Erano le tre del pomeriggio e Ginny giaceva annoiata sul suo letto, con la piuma d'aquila alla mano e un blocco di fogli poggiati sul cuscino.
« Quindi sei decisa ad andare? » domandò, gli occhi su una pergamena.
« Te l'ho detto. » Rispose Hermione, posando il mantello scolastico sullo schienale di una sedia vicina. « Devo dare una fine a questa stupida messinscena di Malfoy ».
La Weasley annuì leggermente. « E, ehm, come ti senti? Nervosa, eccitata, accecata dall'odio per lui? »
Perplessa, Hermione ci pensò su mentre lasciava uscire Grattastinchi dall'armadio. « Beh... non saprei. L'odio è sicuro, comunque ».
« Odio misto a rassegnazione, pietà o istinti omicidi? »
« Ma... » confusa, l'altra guardò la compagna, « Ginny, cosa stai scrivendo? »
Al suo tono allarmato la Weasley si affrettò ad attirare a sé il malloppo di fogli, assumendo un'aria innocente.

Con l'intervento di una fortuna che la diretta interessata ancora si rifiutava di riconoscere, la vita di Lady Jane era stata inaspettatamente rovesciata dalla presenza di un nuovo, oscuro personaggio. Mr. Mallory aveva preso a ricattarla per scopi personali costringendola crudelmente a fingersi la sua promessa sposa. Lui era un uomo bello e ricchissimo, ma Lady Jane non si era lasciata ammaliare dai suoi modi eleganti, ed era anzi decisa una volta per tutte a fare in modo di interrompere i loro contatti. Peccato, poiché la presenza del nemico era utile a distoglierla dalla vita monotona di cui si era sempre lamentata.

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