Boiardo Matteo Maria

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Matteo Maria Boiardo (Scandiano, 1441 - Reggio Emilia, 1494) è stato uno dei principali poeti volgari dell'Umanesimo, attivo alla corte estense di Ferrara e autore di versi encomiastici in onore dei suoi protettori politici. Nobile e possessore di un feudo, alternò l'attività politica e militare a quella letteraria, scrivendo versi latini e volgari e componendo un canzoniere (gli Amorum libri tres) che è l'esempio più interessante del Quattrocento. La sua fama resta legata al poema epico-cavalleresco Orlando innamorato, che pose le regole del genere nel Cinquecento e la cui trama fu ripresa da Ariosto nel Furioso, destinato a maggior successo. Matteo Maria Boiardo nacque tra maggio e giugno del 1441 a Scandiano, nei pressi di Reggio Emilia, figlio del conte Giovanni e di Lucia Strozzi, sorella del poeta Tito Vespasiano. La famiglia era dunque nobile e possedeva un feudo per concessione della famiglia Este, i signori di Ferrara nella cui orbita avrebbe vissuto lo scrittore, e nell'infanzia Matteo Maria ricevette una completa educazione umanistica che lo rese padrone del latino e, forse, di qualche rudimento di greco; tra i suoi precettori vi furono il nonno Feltrino, guerriero appassionato di materie umanistiche, e un cappellano di nome Bartolomeo da Prato. Il giovane lesse anche i poeti della tradizione volgare (specie Dante e Petrarca) e in seguito produsse eleganti versi latini per elogiare l'amico Ercole d'Este e la sua signoria, fino a quando nel 1460 subentrò al padre nell'amministrazione del feudo e interruppe temporaneamente gli ozi letterari. Prese casa a Ferrara e si avvicinò alla corte estense, finché nel 1469 conobbe a Reggio Emilia la giovane Antonia Caprara di cui si innamorò e in onore della quale scrisse un canzoniere, intitolato Amorum libri tres e che costituisce uno degli esempi migliori di poesia lirica volgare del Quattrocento. L'identificazione della giovane non è certissima ma la sua esistenza storica è certa, come il fatto che tale relazione non ebbe ulteriori sviluppi (di ciò si ha un riflesso anche nelle poesie, in cui Antonia è mostrata come bella e volubile).

Nel 1476 entrò stabilmente al servizio del conte Ercole d'Este del quale era amico e iniziò a vivere alla corte di Ferrara, con la qualifica generica di "compagno" che gli lasciava una notevole libertà d'azione. Qui Boiardo compose alcune egloghe amorose e politiche, rientranti nella produzione encomiastica di corte, e forse diede la sistemazione finale al canzoniere scritto in onore della Caprara, dal momento che il codice più antico degli Amorum libri risale al 1477. Alla corte estense Boiardo iniziò poi a comporre il suo capolavoro, l'Orlando innamorato, concepito come un poema epico che fondeva elementi della tradizione carolingia e di quella bretone, scritto dietro pressanti richieste della famiglia degli Este i cui membri erano grandi appassionati di materia cavalleresca (una prima edizione dell'opera, ancora incompleta, è del 1483, mentre al terzo libro l'autore lavorò negli anni seguenti).

Nel 1479 tornò a Scandiano a occuparsi del feudo e l'anno successivo divenne governatore di Modena, mentre dal 1487 sino alla morte fu governatore a Reggio Emilia: era qui quando, nel settembre 1494, l'Italia venne invasa dalle truppe francesi di re Carlo VIII e Boiardo dovette interrompere la composizione del poema, che infatti rimase incompiuto e fu in seguito stampato per interessamento del duca Ercole. Come governatore di Reggio il Boiardo tentò senza successo di opporsi alle soldatesche francesi, che si abbandonavano a ruberie e saccheggi, mentre la sua salute peggiorava di giorno in giorno e gli impediva di scrivere di suo pugno: morì il 19 dic. 1494, lasciando grande rimpianto tra i maggiorenti di Reggio Emilia che lo elogiarono pubblicamente.

Orlando Innamorato

L'Orlando innamorato è l'opera più importante di Boiardo, un poema epico-cavalleresco scritto in ottave e diviso in tre libri, di cui l'ultimo è rimasto incompleto. La data della prima pubblicazione risale al 1483, data in cui l'autore non aveva ancora terminato il terzo libro. A Matteo Maria Boiardo, nell'Orlando innamorato, si deve il merito di aver mescolato, per la prima volta, il tema amoroso con quello cavalleresco.

Libro 1

Durante un banchetto di Pentecoste organizzato daCarlo Magno per migliaia di guerrieri, appare a un tratto la bellissima principessa Angelica e il fratello Agalìa. I due sono figli del re del Catai e la loro missione è quella di decimare i guerrieri di Carlo Magno. Angelica lancia quindi una sfida a tutti i soldati: chi batterà a duello il fratello Agalìa vincerà la sua mano.

Agalìa è munito di armi fatate ma viene sconfitto da Ferraguto. Angelica, che non vuole sposarlo, fugge verso Oriente inseguita da due cavalieri perdutamente innamorati di lei: Orlando e Ranaldo. Durante il viaggio, nella selva Ardenna, Ranaldo beve da una sorgente magica che gli causa il disinnamoramento dalla bella Angelica. Al contrario, la principessa Angelica beve da unaltra sorgente di acqua magica che la fa innamorare perdutamente di Ranaldo.

Angelica, dopo molte avventure, torna in patria, dove il padre laveva promessa in sposa ad Agricane. La principessa si rifugia nella fortezza di Albraccà e qui arrivano anche i cavalieri innamorati di lei, incluso Agricane. Questultimo sarà sconfitto in duello da Orlando. Anche Ranaldo arriverà alla fortezza e, per evitare che Orlando lo uccida per gelosia, Angelica spedisce questultimo in missione.

Libro 2

La Francia è sotto la minaccia dei mori capitanati da Agramante a cui si unisce il valoroso Ruggero. Angelica, in cerca di Ranaldo, torna in Occidente accompagnata da Orlando. Ranaldo e Angelica bevono nuovamente lacqua dalle sorgenti magiche con il risultato che ora Angelica odia Ranaldo, e che questi è invece di nuovo perdutamente innamorato di lei. Ranaldo intende quindi affrontare Orlando ma interviene il re Carlo che promette di dare Angelica in sposa al cavaliere che si dimostrerà più valoroso in battaglia contro i mori.

Libro 3 (non completo)

Lopera si conclude con la vicenda degli innamorati Bradamante (sorella di Ranaldo) e Ruggero da cui nascerà la casata DEste.

Personaggi

I personaggi principali sono:

- Orlando: il cavaliere fedele al re che perde la testa per la principessa Angelica

- Angelica: la bellissima principessa che fa innamorata i guerrieri di Carlo Magno

- Ranaldo: cugino di Orlando, per il quale prova una certa inferiorità a causa della disparità economica tra i due. Ranaldo non resiste al fascino femminile.

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