Uno dei principali protagonisti della rinascita del platonismo nella prima età moderna fu Nicola Cusano, che elaborò un originale concezione epistemologica, strettamente connessa alla propria riflessione metafisica e teologica.
Nella sua opera, la dotta ignoranza, contraddistingue il desiderio di conoscenza delluomo, che deve essere appagato, e limpossibilità di acquisire una conoscenza perfetta; infatti ritiene che ogni sapere venga configurato grazie a rapporti o proporzioni, prendendo come modello la matematica, processo che tuttavia, può essere preciso solo in questo ambito, mentre negli altri casi si presenta come un processo infinito e imperfetto.
Se da un lato la conoscenza deve essere raggiungibile, dallaltro sembra non poterlo essere e Cusano rimanda allinsegnamento di Socrate, sapere di non sapere.
Lo stesso ragionamento viene ampliato se parliamo delloggetto ultimo infinito della conoscenza: Dio; infatti, la nostra mente è finita e non potrà mai conoscere un oggetto infinito: ricorrerà infatti al rapporto tra un cerchio e un poligono ad essi inscritto, condividendo la cosiddetta teologia negativa, ispirata al neoplatonismo tardo antico (del principio supremo della realtà non si può dire ciò che è ma solo ciò che non è).
Ne le congetture, invece precisa il lato positivo della concezione della conoscenza. Se pur vero che un poligono non potrà mai diventare un cerchio, aumentando il numero dei lati si ci avvicinerà sempre di più. Ancora una volta, quindi, si servirà della matematica per chiarire come sia possibile avvicinarsi alla comprensione di Dio inteso come coincidenza di opposti.
Con la ragione analizza i concetti sulla base del principio di non contraddizione, secondo il quale è impossibile che una determinata sostanza abbia e non abbia una certa caratteristica e quindi corrisponda con il suo opposto.
Con lintelletto può invece andare oltre, comprendendo delle verità che appaiono razionalmente contraddittorie.
Tornando allesempio del cerchio e del poligono, sappiamo che la linea retta e quella curva sono due punti ben distinti, ma se immaginassimo di aumentare allinfinito le dimensioni del cerchio, la sua circonferenza si distenderebbe progressivamente, diventando una retta e coincidendo con i lati del poligono. In ultima analisi, mentre sul piano del finito vige il principio di contraddizione, se ci spostiamo su quello dellinfinito tale principio non vale più: linfinito può essere tuttavia conosciuto solo da una facoltà superiore, la coincidenza degli opposti, Dio.
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~Appunti scolastici~
RandomIn questo libro troverete, divisi per materia, tutti i riassunti e gli appunti che ho collezionato in questi anni. Si tratta di argomenti che spaziano molto, partendo dalle medie fino ad arrivare alla quarta superiore, inoltre il libro è in continuo...