Filippo Brunelleschi nasce a Firenze nel 1377, figlio di Giorgio Vasari (un notaio) e Giulia Spini. Lo appassionavano molto le scienze esatte, nonchè il disegno, la pittura, la scultura e l'architettura. La sua carriera comincia come orafo ma lui dedico tutta la sua vita all'architettura acquisendo una profonda conoscenza di quella antica in alcuni soggiorni a Roma, accompagnato da Donatello.
CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE
Filippo partecipa ad un concorso per la realizzazione della cupola di Santa Maria del fiore proponendo una cupola autoportante, cioè in grado di sorreggerti da sola; nel 1420 iniziò la costruzione della grande macchina, nome datogli da Michelangelo. Con Brunelleschi, inoltre, nasce la nuova figura del moderno architetto geloso delle proprie opere. La cupola si erge su un tamburo ottagonale formato da 8 finestre circolare (gli oculi) e in sommità si trova una leggera lanterna; la grande struttura è costituita da 2 calotte distinte: una esterna decorativa e una interna più spessa. Tra le 2 calotte abbiamo un intercapedine, cioè uno spazio che rende possibile la presenza di scale o corridoi. Le 2 calotte sono collegate da 8 grandi costoloni d'angolo e 16 costole intermedie. Costoloni d'angolo e costole intermedie sono uniti per mezzo di 9 anelli in muratura. La possibilità di costruire una cupola cosi grande la si ha grazie all'impiego della tecnica a spinapesce e all'aver costruito una cupola di rotazione. La tecnica spinapesce consiste nel disporre dei ricorsi di mattoni verticalmente e di seguito altri di piatto.
SPEDALE DEGLI INNOCENTI
L'edificio dello spedale degli innocenti si articola attorno un inchiostro centrale. Gli aggettivi che abbiamo usato per descrivere la facciata sono lineare, ordinata, simmetrica, precisa, regolare, e geometrica. questo per la ripetizione di archi uguali e di finestre. Presenta una trabeazione, cioè un'elemento greco strutturale di congiungimento, che nel caso dello spedale è anche un elemento che distingue 2 piani (un marcapiano). La facciata dello spedale appartiene all'architettura classica, ci sono infatti delle colonne regolarmente disposte e degli archi romani a tutto sesto. l'arco a tutto sesto va a caratterizzare l'arte romana mentre invece l'arco a sesto acuto va a caratterizzare l'arte gotica. 9 sono gli scalini necessari per raggiungere lo stilobate, 9 sono anche le arcate del porticato, come 9 sono le finestre di forma classica che ricordano quelle del Battistero fiorentino di San Giovanni, le quali poggiano direttamente sulla cornice della trabeazione, sostenuta da un ordine di paraste. Infine possiamo dire che un'altra caratteristica è data dei medaglioni di Andrea della Robbia, uno scultore che si caratterizza per i suoi sfondi blu e le raffigurazioni dei personaggi in bianco (in questo caso di un bambino in fasce), lui aveva realizzato questi medaglioni presenti sulla facciata per far capire che fosse un orfanotrofio.
SAGRESTIA VECCHIA
La sagrestia vecchia è un ambiente al quale si accede dal braccio sinistro del transetto della basilica di San Lorenzo ed è composta da uno spazio cubico al quale è è sovrapposta una cupola ad ombrello. Esternamente la cupola è coperta da una superficie tronco conica ed è protetta da squame di laterizio. Sul lato opposto all'ingresso si apre la scartella, un piccolo ambiente anch'esso a pianta quadrata coperto da una cupoletta emisferica affrescata con un cielo stellato con la figurazione dello zodiaco. Tutte le pareti della sagrestia presentano dalle paraste, la trabeazione e archi in pietra serena che risaltano contro il bianco dell'intonaco nudo. Affresco notte del 4 luglio 1442.
CAPPELLA PAZZI
La cappella pazzi viene costruita all'interno del chiostro della basilica di Santa Croce e commissionata da Andrea de Pazzi, un esponente di spicco di una delle più potenti famiglia dei mercanti e banchieri fiorentini. La struttura è preceduta da un portico con 6 colonne corinzie, collegate da un'architrave. Anche se viene di fatto attribuita a Filippo Brunelleschi in realtà non si hanno documentazione riguardo ciò. Questa fu costruita in gran parte solo dopo la morte di Brunelleschi, forse un progetto risalente gli anni 20. L'ambiate principale è basato sulla forma quadrata e si dilata in un rettangolo la cui copertura comprende una cupoletta emisferica centrale affiancata da 2 volte a botte e decorata da tondi di terracotta invetriata di Luca della Robbia rappresentanti i 4 evangelisti. La scarsella ripete lo schema della sacrestia vecchia e anche qui troviamo modularietà.
BASILICA DI SAN LORENZO
Il progetto della basilica di San Lorenzo risale circa al 1418, ma Filippo viene coinvolto solo alcuni anni dopo. L'edificio presenta una facciata a salienti e 3 navate, anche se dall'esterno potrebbe sembrare che le navate siano 5, questo è dovuto solo alla presenza delle due cappelle laterali; inoltre troviamo 3 porte per ogni navata e un esterno classico con archi allungati e ciechi e delle colonne corinzie. All'interno della chiesa troviamo la capriata lignea: una copertura nelle basiliche paleocristiane e romaniche ed è un elemento per realizzare un soffitto, in questo caso però pare coperta da un cassettonato che serve ad alleggerire e decorare, quindi fare da copertura per la capriata lignea. In questa chiesa troviamo anche il dado brunelleschiano: una trabeazione formata da architrave, fregio e cornice. Ricordiamo Anche che le chiese possono essere internamente in 3 modi diversi: a croce greca, avente tutti i lati uguali e quindi con il transetto centrale; a croce Latina immissa (transetto a 1\3) o commissa (transetto all'estremià). L'interno è dato da una striscia sul pavimento che rappresenta la modularietà, inoltre troviamo anche archi e paraste e in corrispondenza delle cappelle ci sono gli oculi.
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~Appunti scolastici~
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