Ottoni

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Con la deposizione di Carlo III il grosso , nell'occidente Europeo si aggravò lo stato di turbolenza causato dai grandi feudatari. Il periodo di anarchia iniziato con la dissoluzione dell impero di Carlo Magno non impedì, però, che emergessero alcune formazioni più o meno stabili : il regno dei franchi occidentali, la cui corona era passata nelle mani del Conte di Parigi Ugo Capeto; il regno dei franchi orientali, dove si impose la casa di Sassonia con Enrico I l'uccellatore. Il regno d'Italia infine, comprendeva l'area settentrionale e la parte delle regioni centrali. In Germania non era mai venuto meno il sogno di ripristinare il potere imperiale, infatti Ottone I, figlio di Enrico I L'Uccellatore, dopo una serie di guerre fortunate riuscì a impossessarsi del regno d'Italia. Nel 955, Ottone I, pose fine alle feroci incursioni degli ungari e nel 962 ottenne la corona imperiale da Papa Giovanni XII. Fu così che riprese vigore in Europa Il sacro romano impero germanico. Inoltre, per arginare l'influenza delle famiglie romane, riservò a se stesso il diritto di nominare il pontefice con il Privilegium Othonis, da allora l'elezione del Papa era subordinata dall'approvazione dell'imperatore. Ottone, tra l'altro, puntò tutto sui vescovi, ai quali affidò tutti i feudi e le prerogative amministrative che Carlo Magno era solito affidare ai conti. Dato l'obbligo dei vescovi di celibato e l'assenza di figli legittimi tutto ciò che gli veniva dato veniva poi ho restituito all'imperatore, limitando così anche gli effetti del capitolare di Quierzy. Ottone attuò anche delle campagne militari nell'Italia meridionale e insulare ma morì prima di portarle a termine, nel 973. A riprendere il progetto paterno di conquista dell'Italia meridionale fu ottone II che purtroppo morì di malaria giovanissimo e lo succedette al trono Ottone III, Che sognava una stretta collaborazione tra impero e chiesa , la chiave per realizzare la renovatio imperii. Anche il suo sogno fu presto distrutto dalle ribellione dei feudatari tedeschi e morì a soli 22 anni.

Ci sarebbe anche da dire che l'inquadramento della chiesa promosso dagli ottoni aveva creato una vera e propria aristocrazia ecclesiastica, che vedeva la figura del pontefice ridotto a un fantoccio per i giochi di potere, inoltre la simonia era allora molto diffusa, così come il cuncubinato e il nicolaismo, questa diffusa corruzione portò un forte bisogno di rinnovamento e la formazione di movimenti che la Chiesa condannò come eretici. La spinta riformatrice partì dall'abbazia benedettina di Cluny, che proponeva un ritorno allo spirito della regola benedettina. I cluniacensi attribuivano grande importanza alla liturgia e ritenevano importante la bellezza della casa di Dio. Altri ordini furono quello dei certosini e quello dei cistercensi. Inoltre si crearono i primi movimenti pauperistici, imperatori e papi si allearono per avere una riforma dall'alto e il re tedesco Enrico III Di Franconia scese in Italia per porre fine agli scontri tra le famiglie romane, che avevano eletto tre papi contemporaneamente. Nominò pontefice Clemente II, al quale succedettero Leone IX, il primo a teorizzare la libertas ecclesiae (autonomia della chiesa dalla soggezione imperiale), lui entrò anche in contrasto con il patriarca di Costantinopoli, il quale diede vita allo scisma di Oriente. Dopo Leone IX i progetti riformatori furono ripresi da Niccolo II che, con il Decretum In Electione Papae, decise che fossero i cardinali-vescovi ad eleggere il pontefice, abolendo il Privilegium Othonis. Anche Alessandro II continuò nella lotta alla simonia e al concubinato.

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