Angelo Ambrogini nasce nel 1454, vicino Siena (da qui prende il soprannome Poliziano). Nel 1469, a Firenze, prosegue la sua formazione umanistica e segue le lezioni di Cristoforo Landino e di Marsilio Ficino che lo introducono a una poesia strettamente legata alla filosofia. In questi anni dedica il suo lavoro a Lorenzo De Medici e nel 1475, alletà di 21 anni, assume lincarico di suo cancelliere (segretario) e nello stesso anno comincia a scrivere le stanze per la giostra. Nel 1477 Poliziano ottiene il beneficio ecclesiastico di una chiesa ma diventa sacerdote soltanto anni dopo. Nel 1479 Lorenzo va a Napoli ma Poliziano non lo segue e, intanto, visita le città e le corti del nord Italia dove conoscerà intellettuali filosofi che lo spingeranno verso la filosofia di Aristotele e Platone. Nel 1480 Lorenzo richiama Poliziano a Firenze e gli offre un posto da docente (retorica-poesia latina). La sua ascesa aveva colpito anche i suoi contemporanei come egli fu colpito dalla morte nel 1494.
LE STANZE PER LA GIOSTRA
Per celebrare eventi speciali a Firenze si organizzavano giostre, ovvero, tornei cavallereschi, i quali erano una dimostrazione di forza e prestigio ma anche unoccasione per stringere legami tra le potenze italiane. Nel 1475 si tiene la giostra dove il vincitore fu Giuliano De Medici; per onorarla, tale vittoria fu consegnata alla memoria, attraverso racconti in prosa e i racconti di Poliziano. Di solito si trattava di opere scritte rapidamente ma Poliziano non è un poeta-cronista come gli altri, infatti, decide di dare alle sue stanze una struttura diversa e, per questo, modifica completamente il genere letterario e lo adatta ai testi latini e greci. Egli scrive un poemetto celebrativo per Giuliano nel quale non parla direttamente della famiglia De Medici ma bensì racconta una storia che rappresenta la loro crescita spirituale. La struttura delle stanze durò dal 1475 al 1494, quando furono stampate per la prima volta. Più volte Poliziano dovette cambiare la storia delle sue stanze in quanto i due protagonisti morirono (Giuliano e Simonetta, sua amata). Il poemetto è costituito da due canti (il primo 125 ottave e il secondo 46). La trama è costituita da Giuliano che mediante lesperienza dellamore diventa uomo e alla base della storia cè anche una scintilla di divinità.
LORFEO (O FABULA DORFEO)
Si tratta del primo testo profano in volgare scritto per essere rappresentato in scena; alcuni critici credono sia stato scritto a Mantova, altri a Firenze. Qui Poliziano combina insieme tre tradizioni diverse: quella delle sacre scritture, del dramma satiresco e quella dellegloga recitata
TRAMA: il pastore Aristeo racconta a Mopso di essersi innamorato della ninfa Euridice, moglie del poeta Orfeo. Tirsi, che era andato alla ricerca di un vitello, torna dicendo di aver visto proprio la ninfa. Aristeo la insegue ma, mentre lei fugge, avviene ciò che ci dice il mito: Euridice viene morsa da un serpente e muore. Il suo sposo, il poeta Orfeo, con il suo canto commuove gli Dei che governano lAde, i quali, gli concedono di scendere nelloltretomba e riprendersi la sua amata, benché, ad una sola condizione: risalendo verso la superficie il poeta non si sarebbe dovuto girare per controllare se Euridice lo stesse seguendo o meno. Ma, durante il tragitto, Orfeo non resiste e si volta, perdendo così la sua amata. Sconvolto, incapace di amare unaltra donna, si converte allamore per i giovani uomini e per punirlo di questa scelta, le sacerdotesse del dio Bacco lo uccidono e ne disperdono i resti.
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~Appunti scolastici~
RandomIn questo libro troverete, divisi per materia, tutti i riassunti e gli appunti che ho collezionato in questi anni. Si tratta di argomenti che spaziano molto, partendo dalle medie fino ad arrivare alla quarta superiore, inoltre il libro è in continuo...