Energia nucleare

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Grazie al nucleare oggi si ottiene il 12% dell'energia che sfruttiamo, ma quando è nata l'energia nucleare? Ufficialmente la sua nascita risale al 1934, con gli esperimenti di un gruppo di Italiani (chiamati i "ragazzi di via Panisperna"), susseguiti poi dal chimico tedesco Otto Hahn, il quale riuscì a dimostrare il principio della fissione nucleare mediante il quale si basa ancora oggi il funzionamento di una centrale. Purtroppo il nucleare acquista fama durante la seconda guerra mondiale, a causa delle bombe atomiche, frutto di anni di studio e ricerca. La seconda guerra mondiale portò anche alla formazione di fisici nucleari, radiochimici, radiobiologi e scienziati dei materiali, insieme con nuove generazioni di ingegneri nucleari che sperimentavano progetti avanzati di reattori. Da allora l'energia nucleare cominciò ad essere sempre più presente. La prima centrale nucleare per uso (anche) civile si ebbe ben 66 anni fa, in Russia, costruita anche per motivi militari. Al giorno d'oggi, invece, ci sono diversi tipi di centrali nucleari (circa 470 reattori in tutto il mondo, tanti altri in costruzione), ognuna con i propri pregi e difetti.

Tra i vantaggi di queste ultime c'è l'assenza di emissioni di anidride carbonica, nè di altri inquinanti, infine i bassi costi da sostenere. Invece, svantaggiosi sono i tempi di costruzione (che variano tra i 5 e i 10 anni) e il problema dello smaltimento delle scorie, particolarmente dannose; c'è anche da dire che le centrali odierne usano l'uranio, una risorsa non rinnovabile; e che potrebbero comportare diverse problematiche a livello di sicurezza. Anche se le centrali di ultima generazione vedono questo rischio molto ridotto, non dimentichiamo l'utilizzo che se ne potrebbe fare in caso di guerra o come bersagli di un attentato terroristico.

A proposito di incidenti e sicurezza bisogna sicuramente ricordare gli incidenti di Chernobyl e di Fukushima, che ancora oggi vengono esposte a grandi problematiche. Le conseguenze infatti sono enormi, la fuoriuscita di radioattività contamina l'ambiente per migliaia di anni. Tutto cominciò alle ore 01:23 della notte del 26 Aprile 1986, un'esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl durante dei test di sicurezza libera un'enorme quantità di grafite e provoca un incendio che comincia a emanare nell'aria isotopi radioattivi. Circa 336mila persone devono essere evacuate, mentre nel corso dei giorni successivi il vento farà vagare la nube per centinaia di chilometri, verso la Bielorussia e i Paesi Baltici, poi Finlandia e Svezia, arrivando fino alla Polonia, alla Germania settentrionale, alla Cecoslovacchia, all'Ungheria, Jugoslavia, Austria, Italia settentrionale e nel Regno Unito. A distanza di anni la stima delle vittime è davvero alta, tra morti al momento e colpiti da tumori e malformazioni i numeri arrivano anche a 6 milioni.

Un altro grande disastro fu quello di Fukushima; l'11 Marzo 2012 un terremoto di magnitudo 9.0 e il conseguente tsunami che colpì la parte settentrionale del paese asiatico, causarono nella centrale di Fukushima un disastro nucleare molto grave. Purtroppo dati anche problemi interessati ai reattori numero 1, 2 e 3 venne rilasciato del materiale radioattivo nell'ambiente circostante, causando la morte di circa 20.000 vittime mentre 120.000 persone furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle radiazioni.

Proprio per questo gli effetti delle radiazioni sono considerati disastrosi, perché hanno portato alla morte milioni di persone in pochissimo tempo causando disagi territoriali e non facendo più tornare milioni di famiglie alle loro case. Secondo me, l'energia nucleare, seppur profondamente utile al giorno d'oggi, potrebbe un giorno essere protagonista di catastrofi durante le guerre, poichè essendo la tecnologia sempre più diffusa e le armi in continuo miglioramento non si potrebbe pensare che paesi, in passato già tentati ad utilizzare tali metodi, si astengano dall'usare il nucleare. Si andrebbe incontro ad un massacro totale, che porterà alla morte molte più persone, numeri mai visti prima.

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