Nel percorso verso la fabbrica Bellus non successe niente di particolare. Non incrociammo nessun nemico e io ringraziai per l'ennesima volta mia sorella per l'averci sorvegliato.
Bayer aveva deciso di muoverci in gruppo: mise Freddy e Welleda nel centro, seguiti da me e Caos. Lui ci guidava, partendo ordini e gli ultimi consigli, finché non arrivammo dietro la fabbrica e ci incontrammo con gli altri due gruppi.
I tre comandanti ragionarono come meglio muoversi, che tattiche usare e in che ordine entrare. Dopo qualche minuti furono tutti concordi nel mandare prima una squadra di ricognizione, così da verificare quanti nemici ci fossero. Quell'incarico fu affidato al gruppo dei volontari, che lasciò il bosco per primo e dopo cinque minuti diede il via libera da un dispositivo elettronico.
Al che la comandante fu pronta a dare i primi comandi a noi rimasti quando, nel momento esatto in cui Zayd terminò la comunicazione, si sentirono dei colpi di pistola. Non ci fu tempo di avere paura o di scambiarci sguardi preoccupati, perché Fayra ordinò a tutti noi di attaccare, e Bayer, che tecnicamente era anche lui sotto il suo comando, non potè fare niente che partire dietro di lei.
«State vicini», aveva detto lui con un tono alto per farsi sentire, mentre correvamo verso la fabbrica.
Io mi ero affiancata a Welleda e Caos a suo fratello, in modo da poterli difendere il più possibile, creando delle coppie eque. Eppure, mentre ci stavamo avvicinando, non feci a meno di sentire un lungo brivido di terrore scorrermi su tutto il corpo.
La fabbrica era un edificio a più piani circondato da una rete metallica. Proprio per quello potemmo vedere subito i soldati-volontari battersi con le diverse guardie del Nord: quelle si riconoscevano dalla solita divisa blu; noi, invece, non ne aveva una vera e propria, entrare al Nord con il completo rosso avrebbe significato nessun effetto sorpresa. Infatti indossavamo una semplice divisa nera, in modo da non assomigliare a dei bersagli mobili.
Mentre correvo, vidi il gruppo di Fuyra entrare e immischiarsi nella lotta. Milo era stato il primo a colpire un rivale e subito dopo toccò a Donnie. Jade risaltava tra a folla con i suoi capelli appariscenti e Ester si muoveva veloce tra il nemico.
Dopo poco la scena non la guardai più da dietro la rete. Non fummo più spettatori, diventammo parte integrante della battaglia.
Subito dopo attraversato il cancello, delle guardie del Nord arrivarono dietro di noi, e io fui pronta ad avvisare tutti. «Qua dietro!», urlai, mettendo una mano sui coltelli nella cintura.
Al che Caos mi si mise di fianco, seguito poco dopo anche Bayer. I due ragazzi, però, non aspettarono, loro corsero incontro alle guardie. Io, invece, rimasi ferma per sorvegliare i due studenti.
«Voi copritevi le spalle a vicenda», avevo detto ai miei compagni dietro di me. Li vidi annuire per risposta e poi mettersi schiena contro schiena. Per qualche secondo fui contenta di vederli pronti a reagire.
Il soldato che stava venendo verso di me non era piazzato bene, e notai subito come equilibrava il peso sulla gamba destra. Gli corsi incontro in scivolata, colpendo la gamba già debole. Lui, che era già pronto a sparare, con sorpresa si ritrovò a terra. Non ci pensai due volte a sfilare un coltello e a usarlo; anche se avevo a disposizione una vera pistola, mi ero ripromessa di usarlo il meno possibile, perché ciò significava il più delle volte togliere la vita a qualcuno.
Gli feci un lungo taglio alla gamba per immobilizzarlo e per un istante mi sentii stordita, non mi riconobbi in quel gesto animalesco, dato solo dalla voglia di sopravvivere. Mentre guardai la sua faccia contorcersi per il dolore mi scusai, sentendo parole poco carine in risposta. Le accettai tutte, sapevo di non avere nessun diritto di ferire un essere umano, pur essendo in quella situazione inumana.
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Lame nella Schiena
Science FictionL'isola di Prirode è divisa a metà, come era già successo in passato. Il Sud, per poter salvare la nazione dalla guerra imminente, decide di offrire la possibilità ai carcerati di arruolarsi in cambio di una riduzione di pena. È per questo che Reila...