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Bayer:


Per me era una cosa del tutto nuova. Non mi era mai capitato di arrossire per una ragazza, ma era inevitabile non vergognarmi per il gesto che avevo fatto emotivamente la sera prima. Tutto ciò mi rendeva nervoso e agitato, e l'unico aspetto positivo era che nella mia impulsività ero riuscito a controllarmi, dandole solo un semplice bacio sulla testa. Mi dicevo che non era niente di che, non significava niente, ma la verità era che mi disgustava il solo pensiero di farlo con un'altra persona.

Mi erano sempre piaciute le persone sveglie e io avevo notato fin da subito che Reila non era da meno. Anzi, credevo fosse proprio per quel motivo la tanta curiosità che avevo nei suoi confronti. Tuttavia mi faceva sentire leggero, in un modo che non credevo neanche possibile.

Dalla sera prima avevo pensato a una cinquantina di metodi diversi per far allontanare Alecsei dal gruppo, e, presto, ne avrei usata una per il bene di tutti. Anche io dovevo assicurarmi che fosse una spia, ma sapevo già come farlo.

Quando Reila mi aveva raccontando i suoi dubbi, da un lato ne fui contento, perché quello significava che non ero l'unico paranoico. Avevo avuto dubbi su di lui da sempre, soprattutto dalla prima missione con tutte quelle domande insistenti. E i miei sospetti si erano ingranditi quando lo avevo beccato davanti al mio ufficio.

Lame nella SchienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora