Alecsei:
Dovetti sbattere più volte gli occhi quando vidi Reila sulla porta. Poco prima l'avevo guardata uscire dalla sua camera e mi ero domandato dove fosse diretta.
Ero ancora arrabbiato per quello che era successo con Bayer, ma la stanchezza aveva preso piede anche nel mio spirito. Eppure un pensiero mi balenò subito in mente vedendola lì con una felpa in mano: era bello non essere scordato, avere qualcuno che non si dimenticava di te.
Il soldato cercò di fermarla, ma il passo di Reila era deciso come non avevo mai visto. «Non puoi stare qua», la informò con o stesso tono freddo e autoritario di tutte le guardie.
Non riuscii a fermare le mie sopracciglia quando saltarono in alto alla risposta della ragazza. «Infatti non ci sto. Riconsegno solo la sua felpa.»
Cosa stava facendo? Non avevo mai visto quel lato di Reila, ma fui subito sicuro che fosse il mio preferito. Scacciai il pensiero quando me la ritrovai a due passi di distanza.
Mi allungò la felpa che io guardai diffidente. «La rivoglio, che sia chiaro», affermò Reila seccatamente.
Mi fu subito chiaro che avesse combinato qualcosa. Il suo tono era particolarmente acido. E forse a causa della stanchezza pensai ancora una volta che fosse davvero bassa.
Dopo averci pensato accettai la felpa, sapevo che presto avrei avuto freddo.
Prima di parlare mi schiarii la voce che risultò comunque graffiata. «Potevi aiutarmi prima», dissi con calma. Una breve e piccola immagine di noi due che ballavano in camera mi saltò alla mente. In quel momento, però, Reila era diversa da quel ricordo non troppo lontano: era arrabbiata, ma riconoscevo che non lo era con me. Era andata da Bayer?
«Ho cercato di farlo dopo», rispose lei, guardandomi dritto negli occhi.
«Non è la stessa cosa», ribadii con un mezzo sorriso involontario. Quando ero stanco ero più impulsivo di quando non lo fossi normalmente, e ciò facevo fatica a crederci anche io stesso.
La sua risposta, però, mi fece sorridere maggiormente. «Ma è comunque qualcosa», concluse Reila con il gioco di parole.
La guardai per un'ultima volta in viso e notai che anche lei cercava di non sorridere. Poi non potei fare altro che seguirla con lo sguardo mentre tornava in camera.
Pur avendo una giornata carica di tensione e di avvenimenti strani, ero comunque soddisfatto. Mi ritenevo contento, senza tener conto del comportamento di Bayer... Però ero stanco di pensare a lui.
Mi ritrovai quindi a pensare a Reila, prima di rivivere i momenti passati con quella ragazza del Nord.
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Lame nella Schiena
Science FictionL'isola di Prirode è divisa a metà, come era già successo in passato. Il Sud, per poter salvare la nazione dalla guerra imminente, decide di offrire la possibilità ai carcerati di arruolarsi in cambio di una riduzione di pena. È per questo che Reila...