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Bayer:


Non riuscivo a capacitarmi in che modo eravamo riusciti a ritrovarci in quella situazione, ma ringraziai la buona stella che mi stava illuminando con la sua fortuna. Avrei voluto avvicinarmi, sporgermi di qualche centimetro per poter toccare le labbra di Reila con le mie... Ma non potendo andare oltre, le feci appoggiare la testa sulla mia spalla.

Eppure sapevo cosa avrei voluto fare, anche se un po' mi vergognavo nel riconoscermi così sognatore; il mio respiro fuori controllo ne era una prova.

Non mi interessava di come era andata la missione o di aver incontrato Lukian e di averci anche parlato. Non mi importava niente della guerra, se ciò significava poter stare con una persona che mi faceva sentire meno solo. Sapevo che Reila non mi avrebbe mai giudicato e quella fu la cosa migliore che mi potesse accadere. Lei lo era.

Lame nella SchienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora