Quattro mesi dopo
Mi venne a prendere Luke da scuola, ma non mi disse dove fossimo diretti. Io non conoscevo bene il posto, quindi potevo solo basarmi sui pochi cartelli che incontravamo strada facendo.
All'aeroporto, eravamo diretti lì.«Perché siamo qui?» chiesi confusa a Luke, «c'è qualche problema?» Scosse la testa, poi sorridendo indicò alle mie spalle. Mi voltai, sgranai la bocca e lanciai un gridolino, cominciando a correre verso Mike, Penny e Calum. Ero talmente contenta di vederli dopo tutto quel tempo che sentivo che abbracciarli non sarebbe bastato a calmarmi. Anche Luke gli salutò, cercò di aiutarli con le valige. Penny era bellissima, dico davvero. Accanto a Calum i suoi occhi erano stupendi, sorrideva di continuo, e non solo perché era contenta di vederci dopo tanto tempo. Lei era felice insieme a lui, lo vedevo. Per non parlare di Calum. Dal primo momento in cui lo vidi paragonai il suo sorriso al sole, e lui splendeva, come il sole. Michael la solita testa di cazzo, niente di più.
«Vivremo insieme per due settimane amore mio!» strillò quest'ultimo mentre camminavamo verso l'auto, circondandomi le spalle con un braccio. «Non aspettavo altro guarda.», «Ti siamo mancati eh?» lui e Penny mi rivolsero un sorrisetto sghembo mentre Calum parlava con Luke dell'università. «Sì, ma non vi montate la testa.» ridacchiai.
Quando arrivò il momento di sistemarsi nelle stanze riscontrammo dei problemi dato che avevamo una sola camera degli ospiti. Perciò quale idea balenò nella stupida testa colorata di Michael?:
«Ragazzi, io posso dormire con voi!» urlò, rivolgendosi a me e Luke. In quel momento non sapevo realmente se ridere o mandarlo a quel paese, perciò decisi di restare seria, altrimenti avrebbe cominciato a ridere come un cinghiale.
«Scordatelo.», «Mai nella vita.» fece Luke. «Dai, non darò fastidio! posso lasciarvi da soli e andare da Cal e Penny quando volete! e non darò calci!», «No Michael, l'ultima volta che ho dormito con te mi sono svegliata con un livido sulla coscia grande quando un bambino.»
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«Buonanotte.» disse Mike con un sorriso contento, steso fra me e Luke con un piccolo unicorno di peluche fra le braccia. «Buonanotte.» ringhiammo io e Luke. Ovviamente nessuno dei due chiuse occhio, mentre la capra dormiva beata col suo unicorno Freddy.
«Ahia!» quasi strillò Luke più o meno verso le due di mattina, proprio mentre mi addormentavo. «Che ha fatto?» gli chiesi assonnata, «Mi ha dato una manata sulla faccia.» Sospirai, «sarà una settimana lunga.», «Tra poco si alza.», «Alza?», «Si, è sonnambulo.», «Pure sonnambulo? cosa fa?» trattenni qualche risatina, guardando Luke. «Si fa un giro e poi torna a dormire. A volte si siede sul letto e poi si ristende.» Risimo di lui per un po', poi decisi di scambiarmi il posto con Mike. Per lui era anche più comodo salire e scendere dal letto per via del suo sonnambulismo se non si trovava al centro del letto.
Abbracciai Luke e finalmente mi addormentai.«Buongiorno schifosi scansafatiche!» Michael entrò in cucina raggiante, sedendosi accanto a me a fare colazione. «Lo sarebbe stato se ci avessi fatto dormire.» si lamentò Calum, infatti poi feci caso al fatto che quando mi svegliai Mike non era accanto a me. Pensai che evidentemente tornando in camera aveva sbagliato ed era andato da Calum e Penny. «Già, ma come mai ero da voi?», «È quello che ci chiediamo tutti.», «Bo', l'importante è che ho dormito sufficientemente per affrontare questa giornata come persona e non come bradipo.», «Ah, hai deciso di cambiare stile di vita allora!» commentai, «Si, sono un uomo ormai.» A quell'affermazione ci trovammo tutti e tre a ridere di lui, il che non fece che farlo imbronciare. «Passerà, tranquillo.»
Passammo metà mattinata in giro e l'altra metà in auto, in viaggio verso un paesino vicino in cui avremmo pranzato. Quando arrivammo rimasi veramente affascinata dalla vista di cui godevamo attraverso la finestra del ristorante in cui avremmo pranzato. Difronte a noi c'erano tipo delle montagnette, e la neve di dicembre non faceva che rendere tutto più... Natalizio.
«Io voglio la pizza.» esclamò Mike a voce alta con un braccio alzato. «Si Mike, sta' zitto.» lo azzittì e dopo poco ordinammo. «Ash sa che siete qui?» chiesi ai tre ragazzi, interrompendo Mike che parlava di carta igienica profumata. (Mentre mangiavamo.) «No, non gli abbiamo detto nulla di voi. È un po' complicato da spiegare.», «Certo che sarebbe bello se fosse con noi... Come quando siamo stati insieme a casa mia!» Sebbene sembravano tutti distratti a parte me e Luke, il ricordo di Ashton e quei momenti mi portò a sorridere istintivamente. «Già.» mormorò Mike, subito dopo di lui continuò Calum: «Ash non è più quello che ricordate.» Alché alzai un sopracciglio, lui si spiegò meglio. «Ha passato brutti momenti legati a.. te.» lo disse quasi intimorito da quella frase. Luke lo stava guardando attentamente, in quel momento pensai che forse Calum non era intimorito da quello che stava dicendo, ma da quello che stava dicendo davanti a Luke. «Oh...» abbassai lo sguardo. «Avrebbe dovuto aspettarsi che prima o poi saremmo andati via da lì. Era un inferno vivere in quel modo.» commentò serio l'altro. «E adesso come sta?» continuai. «Si è fidanzato, pare stia ricominciando sotto tutti gli aspetti.», «Ah, e con chi?» domandai di rimando, curiosa. «Jennette.» Luke posò la forchetta sul piatto e, non so per quale motivo, ma in quel momento, lentamente, ci voltammo entrambi per guardarci. «L'ha cambiato moltissimo, adesso è a sua immagine. Quello che desiderava insomma.. Vivono insieme.» concluse Calum. Rimanemmo tutti in silenzio per un paio di secondi. Fissavano con indifferenza la neve cadere fuori dalla finestra del ristorante, piuttosto che dire qualcosa. «E con la mia famiglia? come va?» Ruppi il silenzio, cambiando discorso, chiesi anche di Asher.
Michael sembrava il più informato a riguardo, con la scusa di stare accanto a mia madre, passava le giornate in casa mia per scoprire qualcosa di nuovo riguardo le intenzioni di mio fratello. Mike sarà stato anche stupido come il gufo dei Weasley ma si esponeva quotidianamente per noi senza nessun motivo, solo per aiutarci.
Ci disse che erano in pensiero, ma non quanto Frankie. Diciamo che Frankie non era nemmeno in pensiero per me, per noi. Per il fatto che fossi sparita di notte. Aveva solo l'obiettivo di dividere me e Luke per qualche strana ragione a me relativamente sconosciuta. Comunque Frankie non sospettava dell'Inghilterra, aveva cambiato meta. Adesso mi cercava in Italia. Avevo parlato più volte con lui della mia passione per l'Italia e credeva che fossi stata così stupida da scappare, andare dalla nonna in Italia ed essere anche coperta da lei. Allocco.
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Unpredictable » [LH,AG]
Fanfiction«Mi ha insegnato chi sono; lui è stato l'eccezione. La prova che due corpi possono fondersi in un'unica anima, che viaggiare in due rende la meta meno lontana e più raggiungibile, che non sempre la vittima è chi abbiamo la certezza che sia. E che n...