Capitolo 14

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JENNETTE'S POV

«Stasera chi viene con me alla festa?»

Il ragazzo riccio si guardò intorno in attesa di una risposta. Eravamo seduti sulla sabbia in spiaggia con Michael, lui armeggiava col cellulare mentre io ascoltavo musica random da una cuffietta con Ashton.

«Quest'anno danno feste per qualsiasi sciocchezza.. Comunque, io non posso Ash. Esco con Jennifer.»

Michael non esitò a tirarsi indietro, a volte sembrava lo facesse apposta.

«Se vuoi ti ci accompagno io, non ho nulla da fare.»

Mi offrì, masticando una patatina dal sacchetto di Mike, non se n’era ancora accorto. Continuai a farlo furtivamente, cercando di non far rumore.

«Bene, McCurdy. Comincia a mezzanotte, ma passo un po’ prima.»

Alzai le spalle, mi sfilai la maglietta enorme di Ash e gli e la porsi. Me l’aveva prestata dopo che Mike mi aveva letteralmente lanciata in mare, "amorevolmente" aveva detto.

«Puoi tenerl-»

«Se ci tieni a regalarmi una maglia» mi alzai in piedi «la prossima volta evito di restituirtela.»

Mi allontanai sorridendo, mi scappò una risatina data la sua espressione confusa. Se quello fosse stato un film sarebbe stato di certo il momento perfetto per un occhiolino. E sarei sembrata anche cagna.
Mi avviai alla fermata e aspettai, cominciarono ad avvicinarsi altre persone per fare lo stesso.

«Hei!»

Billy scosse la mano da lontano, sembrava si stesse avvicinando per aspettare l'autobus.
Anche se portava l'apparecchio nell'arcata inferiore aveva un sorriso bellissimo, ed era dolcissimo. O perlomeno lo era con me, mi trattava meglio di quanto meritassi.

Ariana diceva che per la maggior parte i nomi rispecchiavano le persone e dato che lui aveva un nome orribile non mi sarei dovuta fidare troppo di lui. Ma non l'ascoltai, da quel lato non l’avevo mai fatto. Lei era troppo scettica in fatto di ragazzi, a dire il vero era come se cercasse di evitarli il più possibile. Sembra strano ma effettivamente non si era mai trovata male, a differenza di quelle ragazze che stanno male per la fine di una relazione. Compresa la sottoscritta. Eppure mi aveva messa in guardia allo stesso modo con Damian, e tutti sappiamo come è andata a finire.

«Prendi l'autobus?»

«Sean mi sta riparando l'auto, per ora mi tocca l'autobus. Ah! per stasera, mi hanno chiamato all'ultimo momento per sostituire Thompson in una partita e dopo avrei un impegno. Ti va bene se passo un paio di minuti più tardi?»

Merda.

«Eh? ah, sì» balbettai, credevo di sembrare un’esaurita «si va bene, certo...»

«Okay, a dopo.»

Curvò le labbra in un sorriso veloce, era bellissimo. Passeggiò verso il lato opposto ed attraversò, si poggiò al palo della fermata che portava in un paesino.
Noi non avevamo il mare in città e quindi eravamo costretti a viaggiare per circa due ore per arrivare alla Highland. Ne valeva la pena.

-ho un problema, corri alla fermata-

Inviai a Mike, non risponse ma cinque minuti dopo era davanti a me.

«Che succede?»

A giudicare dal suo fiatone sembrava aver corso parecchio per arrivare lì. Aveva l'area preoccupata.

«Ho due appuntamenti stasera, non so con chi uscire!»

«Con...?»

«Ashton e Billy.»

Ridacchiò, quando pronunciavo il suo cognome scoppiava sempre a ridere.

«Perché ridi?»

«Ha un cognome ridicolo. Permetteresti mai che tuo figlio abbia un cognome tipo Turtles

«Be’, no.. In ogni caso, come si fa? Lo avevo promesso ad Ash e Billy ci tiene che lo accompagni, alla stessa festa oltre tutto.»

«Senti, io non capisco perché ancora dai retta a quel tipo. Non è raccomandabile, ed Ashton è uno dei miei migliori amici quindi non posso esserti utile.»

Roteò lo sguardo, lo odiavo quando girava intorno alle cose senza darmi un minimo aiuto. L'avevo chiamato per un consiglio, ma puntualmente quando c’erano Damian o suoi amici di mezzo non ragionava. Lui e Ariana sembravano alleati contro quei ragazzi, e il che non mi piaceva. Insomma, mi fidavo di loro e il che non era per niente gratificante.

«Mandami il numero di Ashton, faccio da sola.»

Feci qualche passo lontana da lui intravedendo una figura in lontananza. Pochi secodi più tardi l'autobus si fermò davanti a noi ed aprì le portiere cominciando a riempirsi.

«Grazie lo stesso Michael.»

Il fatto di non poter contare nemmeno su Ariana mi svantaggiava parecchio. Se avessi scelto di uscire con Ashton non sarebbe stato corretto dare la notizia a Billy all'ultimo momento, e il contrario.

Perché non faccio come Ariana?

Infilai le cuffiette, feci partire Birdy e mi misi a meditare sulla cosa.
Una volta arrivata a casa decisi che sarei uscita con Billy. Avvertì Ash e rimandai l'appuntamento, o di qualunque cosa si trattasse, all’indomani.
--

«Divertente il tuo amico, sembra a posto.»

Ero poggiata alla colonna di una villa, ma cioè non era proprio una villa. Durante i fine settimana davano delle feste universitarie, Billy era al primo anno di college e teoricamente avevano invitato solo lui ad aggiungersi all'affluenza di adolescenti ubriachi e sudati con gli ormoni sotto sopra. Io ero un accessorio, ecco.
Non era totalmente sobrio, stava più o meno giocando a biliardo difronte a me con i suoi amici.
Mi girai, era Ashton. Poco prima l'avevo visto con un gruppetto e da un lato mi faceva figa sapere che si era allontanato da loro per venire dalla bionda scaricata dal ragazzo ubriaco che si dava al divertimento del sabato mattina.

«Colgo una nota di sarcasmo nella tua affermazione, Irwin.»

«Dico solo che è-»

«Con quel "a posto" ti riferivi alle voci che girano su di lui. Giravano le stesse voci su Damian, eppure non mi sembra che siano state vere. O mi sbaglio?»

Tenni lo sguardo fisso davanti a me, anche se non c'era nulla di stravagante da guardare. Oserei dire che lo spettacolo era diventato rivoltante con l'arrivo di Olivia, avrebbe potuto strusciarsi altrove.

Presi un sospiro grande quanto la stanza che ci circondava, lo guardai e non riuscì a vedere buone intenzioni. Pensavo che l’avesse mandato Michael.

«Jennette tu non vuoi vedere, ma è come tutti dicono, lui non è così carino. Mettitelo in testa! Da quando stai con certi ragazzi ti sei allontanata da tutti-»

«Ti ricordo che mi conosci da due giorni, non sai niente di me.»

Non rispose, sbuffai una risatina e cercai Billy. Era ridicolo, tutto il contesto lo era. Volevo andarmene. Billy non era nei paragi, ma non avevo voglia di girare ovunque per trovarlo, raggiunsi l'uscita con più facilità rispetto a prima. Evidentemente parte della gente che c'era prima adesso non c'era più.

Si saranno resi conto che le quattro del mattino sono sufficienti per tornare a casa.

Mi fermai a pensare a come sarei potuta andare via, non passavano taxi o autobus di lì.
Sono nella merda.

Scorsi la testa per vedere meglio cosa stava succedendo a pochi metri da me. Non sembrava positivo, c’erano molte persone accalcate.
Ecco dov’erano finiti tutti.

Unpredictable » [LH,AG]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora