***
Aprì gli occhi, avevo la vista appannata. Non mi trovavo in camera mia, o a Miami. Guardai sulle mie mani, il braccio destro era ingessato e sul sinistro c'erano alcuni fili, delle flebo pensai.
La stanza era luminosa, ma c'era un forte odore di disinfettante ed una sfumatura di profumo maschile.
Sentì qualcuno chiamare aiuto, dopo due signore mi affiancarono, ogni suono era ovattato alle mie orecchie, era come se fossi in uno stato avanzato di dormiveglia.«Frankie» sorrisi, stringendo la sua mano, sebbene la forza rimasta nel mio corpo fosse quasi assente «perché sono qui?»
«Sei scivolata..» ricambiò in fretta il sorriso «sei scivolata dalle scale di casa tua, quasi tre settimane fa.»
«Da così tanto?»
«Hai battuto la testa, ma se avessi superato le prime settantadue ore saresti stata fuori pericolo.»
«Il bambino» lo interruppi, sgranando gli occhi «è tutto a posto, no? hanno già-»
«No, Ariana» quasi lo bisbigliò «la caduta ha causato un aborto, il tuo bambino è... morto»
Bloccai ogni mio movimento, bloccai il mio sguardo, congelai il mio cuore, non riuscivo a percepire nessun'emozione, perché era fermo.
Frankie si sedette accanto a me e mi abbracciò, non ricambiai. Non mi accorsi nemmeno che stavo piangendo, ero rimasta piuttosto scioccata.
«Tra poco dovrebbe arrivare la mamma» mormorò nell'abbraccio «non sa che sei sveglia, le facciamo una sorpresa, okay?»
«Hei, non disperarti. Il dolore è comprensibile, ma hai ancora un ragazzo, un lavoro, una tua casa, e il college. Tutto come lo avevi sempre desiderato. Questa volta è andata così, ma ci saranno altre occasioni. Come si dice? niente è perduto.»«Ti sbagli, Luke mi ha lasciata. Frankie, non mi interessa avere una casa per conto mio o frequentare il college migliore della Florida se due delle persone che più contavano nella mia vita non sono con me. Io mi ero affezionata a quel bambino e all'idea di poterlo crescere, persino da sola. Non puoi capire cosa volesse dire per me.»
«Si, invece, posso capirlo. A proposito, riguardo il mio matrimonio... ci sono state delle modifiche.»
«Che vuoi dire?»
«Sai che era saltato, qualche mese fa. È stato rimandato alla fine di aprile, avremmo dovuto sposarci due giorni fa ma era praticamente impossibile..»
«Cosa? ma...» guardai intorno a me in cerca di un calendario, ma non c'era «non siamo a marzo?»
«No, siamo ad aprile. Te l'ho detto, sei qui da tre settimane. Non ti sei mai svegliata da quando hai battuto la testa. Ma non è questo il punto. La mattina prima che tu cadessi io ed Ashley avevamo addirittura pensato di anticipare il matrimonio.»
«Come mai?»
«Lei è incinta, da un po' ormai, e volevamo anticipare i tempi per poter avere il gusto di avere un bambino da coppia. Ma poi è successo quello che è successo, e il dottore ci aveva detto che ci sarebbero potuti voler mesi prima che tu ti svegliassi, così anziché anticipare abbiamo posticipato. La notizia dell'aborto è stato uno dei motivi che ci ha più convinti a farlo.»
«Oh. Complimenti, sono contenta per te. Almeno qualcuno in questa famiglia sarà felice.»
«Dimmi che almeno una volta, una sola, è venuto, o che si è informato su come stavo.»Frankie scosse la testa, «no, credimi.»
«Sei sveglia!» Mike entrò in camera sorridente «quando ti sei svegliata?»
«Poco fa.»
«Me ne vado.» mio fratello roteò lo sguardo, dopo che Mike si sedette sulla sedia sulla quale era seduto lui prima.
«Bravo, ciao -lo congedò ironico- allora... come ti senti?»
«In quale dei due sensi?»
«Entrambi. Sei indolenzita, scomoda, ti fa male il braccio, ti aspettavi di trovare qualcuno in particolare al posto di Frankie? dimmi qualcosa!»
«Adesso non mi importa se questo cuscino è scomodo, o se mi fa male il braccio. Quel tipo di dolore è sopportabile, mentre non riesco davvero a sopportare di aver aperto gli occhi dopo settimane e aver scoperto che mio figlio è morto, e aver trovato il più totale disinteresse da parte di chi mi aveva promesso addirittura che un giorno mi avrebbe portata su un'altare. Non è venuto nemmeno una volta qui, nemmeno uno straccio di messaggio per chiedere in che diavolo di condizioni fossi. Niente, Mike. Se n'è fregato altamente, come se nemmeno sapesse che suo figlio è morto, ed io quasi.»
«Mi aveva promesso che oggi sarebbe passato, durante l'orario di visita...»
«Promesse, Michael, promesse. Non voglio che lui venga qui perché era stanco che tu gli ricordassi di farlo. Voglio che lui venga qui perché vuole veramente venire a trovarmi. Non credo più alle sue false promesse, non credo più alle sue parole. Perché, come si dice, la gente ha lo zucchero in bocca e il veleno nel cuore.»
«Luke non voleva farti del mal-»
«Ma l'ha fatto. Al momento ricordare le sue parole fa più male di tutto il resto, eppure io vorrei non pensarci, passare avanti.»
«Credimi quando dico che è pentito di quello che ha fatto.»
«Anche io sono pentita di aver mangiato la torta del tuo sedicesimo compleanno Mike, ma questo tu non lo sapevi. Per questo eri arrabbiato con me, perché non è stato gratificante il gesto in sé per sé.»
«Ero contento di poter finalmente mangiare quella torta, ma poi l'ho trovata fra le tue mani..» disse dispiaciuto, in bilico dal ridere.
«Si è stato un brutto colpo per tutti -risposi disinteressata- ma quello che voglio dire è che non me ne faccio niente dei suoi pentimenti a danno fatto. Come succedeva per la tua torta, mi hai perdonata per altro, non perché sapevi che ero pentita.»
«Fatto il misfatto.» mormorò fra sé e sé
Dopo un decennio non capisco ancora perché ho deciso di essere sua amica..
«Credo che ci fosse stato qualcuno in casa mia, quel giorno.»
«Si, Luke che imbiancava lo steccato del tuo giardino.» rise
«Intendo qualcun'altro oltre lui. Ho sentito delle mani sulle mie spalle prima di cadere, dico veramente, ne sono sicura come il fatto che mi sei davanti adesso.»
«È un'accusa piuttosto grossa quella che stai lanciando, lo sai questo vero? certo, io non credo che per una storta si cada dalle scale battendo la testa e perdendo magicamente un bambino, ma bisogna provare questo..»
«Lo proverò, in un modo o nell'altro. E se mi avvicinerò all'immaginare chi possa essere stato, ti giuro che lo torturerò affinché si senta talmente in colpa da confessarlo.»
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Unpredictable » [LH,AG]
Fiksi Penggemar«Mi ha insegnato chi sono; lui è stato l'eccezione. La prova che due corpi possono fondersi in un'unica anima, che viaggiare in due rende la meta meno lontana e più raggiungibile, che non sempre la vittima è chi abbiamo la certezza che sia. E che n...