Capitolo 11.2 - Infrangere le Regole

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Ma che importa l'eternità della dannazione
a chi ha trovato, in un secondo,
l'infinito del piacere.
-Charles Baudelaire

«Quindi non mi spoglierai, professore?»

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«Quindi non mi spoglierai, professore?»

Erano passati parecchi secondi da quando Ember gli aveva posto quella domanda. Ma nella sua mente era l'unica frase che continuava a rimbalzare contro le pareti del cervello confuso.

A chi avrebbe dovuto dare ascolto?
Alla sua coscienza, che stava facendo di tutto per dissuaderlo, o al suo istinto, che lo stava pregando di cedere a quelle avance.

Damian scelse di provare a pensare. Di riflettere su tutto ciò che una sua possibile scelta avrebbe potuto scaturire.

Se si fosse alzato, interrompendo quel contatto, sia fisico che visivo, avrebbe detto addio per sempre alla possibilità di sapere cosa si provasse a baciare quelle labbra, a toccare quella pelle, a sentire quel nuovo calore. E sarebbe rimasto fedele alla promessa forzata che anni prima aveva compiuto in quella chiesa.

Ma non era così sicuro di voler restare fedele.
Perché presto si ritrovò a domandarsi a cosa avrebbe dovuto continuare a regalare la sua fedeltà.
Ad una donna che non lo amava e che non amava a sua volta?
Ad un rapporto logoro che trovava un po' di tregua solamente dopo giorni e giorni di distanza?
Era questo ciò a cui voleva restare fedele? Ad una grande bugia che ormai da anni si raccontava.

No.
Però aveva tanto da perdere, troppo.

Se fosse rimasto seduto, decidendo di rompere quella promessa, scegliendo di infrangere le regole, avrebbe provato nuove sensazioni.
Sensazioni che, forse, si meritava di provare. Aveva sempre fatto la cosa giusta, durante tutta la sua vita, non curandosi mai di ciò che avrebbe reso lui felice, ma preoccupandosi solo di quello che avrebbe potuto accontentare gli altri.

Si disse che, infondo, non avrebbe fatto poi male a nessuno, perché non era detto che qualunque cosa fosse successa quella notte sarebbe dovuta uscire allo scoperto.
Ma sarebbe stato in grado di mantenere il segreto?

Avrebbe potuto lasciarsi andare, avventarsi su quelle nuove labbra e poi fingere, davanti a chiunque, davanti agli occhi di sua moglie, ai visi della sua famiglia, agli sguardi dei suoi colleghi, che nulla fosse mai successo?

Lui non era quel tipo di persona.

Lui no, ma lei sì.

E mentre Damian continuava a torturarsi con tutte quelle domande, cercando di prendere una decisione, Ember aveva già scelto per entrambi come sarebbe finita quella serata. E lo aveva fatto basandosi solo sugli indizi che i loro corpi vicini e a contatto minimo le avevano rivelato. Non aveva nemmeno preso in considerazione le conseguenze di qualsiasi suo gesto, a lei non interessava quell'aspetto, non in quel momento almeno.

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