☞︎COMPLETA☜︎
⚠︎︎Storia riservata ad un pubblico adulto⚠︎︎
Una vita vissuta a metà.
La tristezza strozzata nel fumo di una sigaretta.
E un'opportunità che sembra essere una via d'uscita.
O forse è solo l'ennesima fregatura?
Damian Turner è l'uomo...
Niente è più difficile da vedere con i propri occhi di quello che si ha sotto il naso. -Johann Wolfgang von Goethe
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Era uscita dal campus e non aveva la più pallida idea di dove andare, di cosa fare. L'unica cosa di cui era certa era che aveva bisogno di correre via da lì.
Si sentiva così confusa, arrabbiata e delusa.
Le immagini di come era arrivata fino a quel momento le scorrevano in mente, come schegge impazzite che si scontravano contro le pareti fragili del suo cervello.
Nello stesso lasso di tempo in cui Damian e Carter stavano parlando, la ragazza si trovava in uno dei corridoi dell'edificio, intenta a conversare con Hailey, con la quale aveva ormai chiarito. Stavano discutendo dell'ultima serie tv vista e del perché la professoressa di politica estera si ostinasse a indossare le ballerine.
«Lo so! Non capisco come qualcuno possa comprare e poi avere anche il coraggio di metterle quelle scarpe» commentò Hailey, poggiandosi al muro.
Ember rise di gusto, scuotendo la testa. «Come siamo finite a parlare di lei? Stavamo discutendo di Tenebre e Ossa e di quanto sia figo Ben Barnes nel ruolo dell'Oscuro» osservò poi, aggrottando la fronte.
«Non ne ho idea» rispose l'amica. «Ma ora mi sto immaginando Ben con le ballerine e non è una bella visione» aggiunse, arricciando le labbra.
«Sarebbe comunque sexy, ne sono sicura» Ember si perse qualche secondo a osservare la ragazza che aveva davanti. Era sempre così perfettamente impeccabile, con i lunghi capelli lucenti, leggermente mossi e tenuti indietro da uno spesso cerchietto griffato.
Indossava un completo composto da pantalone elegante e camicetta chiara. E aveva sempre quello sguardo dolce, quell'espressione gentile. Sembrava che ovunque andasse fosse in grado di portare felicità. Un po' la invidiava.
Invidiava quella spensieratezza e quell'ingenuità che la caratterizzavano. Era una ragazza che aveva avuto tutto. L'amore dei genitori, gli amici, le cose materiali. E la sua infanzia felice si rifletteva perfettamente nel suo carattere.
A lei invece toccava raccogliere i frutti di quello che aveva passato durante la crescita. C'erano dei momenti in cui odiava se stessa, in cui avrebbe voluto essere come Hailey. Ma poi si diceva che le piaceva il suo carattere forte e determinato e che se per mantenerlo doveva sopportare qualche difetto, allora poteva anche andare bene.
«Sono felice di aver chiarito le cose con te» ammise Hailey, poggiandole una mano sulla spalla.
Ember non si aspettava quella confessione, ne rimase piacevolmente sorpresa. «Anche io» rispose, sgranando gli occhi quando lei l'abbracciò di scatto. Per quanto amasse stare da sola, il poco contatto fisico e risolvere per conto suo i problemi, doveva ammettere che avere un'amica premurosa era bello.