Capitolo 20 - Lacrime silenziose

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I baci scritti non arrivano a destinazione,
ma vengono bevuti dai fantasmi
lungo il tragitto
-Franz Kafka

I baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmilungo il tragitto-Franz Kafka

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Ogni tanto le capitava di chiedersi se fosse strana.
I pensieri nella sua testa si zittivano, il mondo attorno a lei si fermava e l'unico suono che rimbombava nelle sue orecchie era quello della fatidica domanda che la assillava sin da piccola.

"Sono io quella diversa?"

Insomma, si era sempre sentita così, perché il resto del mondo la faceva sentire così.

Era l'unica bambina che arrivava a scuola da sola e se ne andava allo stesso modo. Nessuno veniva mai a prenderla o l'accompagnava agli eventi che la riguardavano. L'unica che a casa stava in solitudine per la maggior parte del tempo. L'unica bambina che non sapeva cosa volesse dire ricevere una carezza, un bacio o una parola di incoraggiamento.

Lei non aveva nessuno con cui condividere i suoi successi. Quando l'aveva fatto, con i suoi genitori, tutto ciò che aveva ricevuto erano state occhiate annoiate o frasi che le ricordavano di non aver fatto comunque abbastanza. E con i suoi amici stava zitta. Ogni cosa, bella o brutta che le succedeva, lei la teneva nascosta.

Perché se i suoi stessi genitori non riuscivano a regalarle un complimento o una parola di conforto, allora come avrebbero potuto farlo gli altri?

Le cose, crescendo, erano un po' cambiate nella sua socialità, ma quella sensazione di sentirsi strana, non era passata. Anzi, si accentuava ogni volta in cui parlava con Hailey.

E così, quella mattina, in quel piccolo bar in fondo alla strada che ospitava il loro hotel, Ember annuiva alle parole che le stava rivolgendo l'amica, ma non la stava ascoltando per davvero. Le raccontava di quella volta che era andata a Berlino con la sua famiglia, o forse era Parigi, non aveva capito. Aveva smesso di prestarle attenzione quando aveva nominato i suoi fantastici genitori.

Ogni tanto avrebbe voluto raccontarle tutto della sua infanzia, così che lei potesse smetterla di decantare quanto fosse stupenda la sua famiglia perfetta. Ma poi si tratteneva sempre, perché sapeva che lei si sarebbe subito premurata di consolarla, cercando di non farla sentire diversa dagli altri. E la compassione era una cosa che proprio non faceva per lei.

Lo aveva rivelato a Kaden, perché l'aveva ingannata con i suoi metodi da psicologo e con l'aiuto di un bel po' di alcol. Carter lo aveva scoperto da lui, che se l'era fatto scappare dopo aver fumato troppo, mentre cercava di ottenere informazioni per poter entrare un po' più in intimità con lei. Per quanto riguardava Jodi, beh, tutto ciò che sapeva era stato grazie alle sue intuizioni durante quei tre anni di vita insieme.

E tutte le volte in cui aveva dovuto rispondere alle loro domande o raccontare qualche episodio del suo passato, si era sentita così esposta e debole che l'unica cosa che desiderava fare era scappare via, il più lontano possibile da tutti, senza farsi più rivedere.

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